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Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936

Marche, Abruzzo. 
Lato 2900 pixel, 7 Mpixel (0.8 MB), 200 DPI. 
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Notiamo qui le tranvie e ferrovie Ancona - Falconara, Porto Civitanova - Civitanova Marche, Porto San Giorgio - Fermo - Amandola, Chieti Stazione - Chieti Città: tutti collegamenti che saranno successivamente sostituiti con filovie (nel caso di Porto San Giorgio solo fino a Fermo), di cui oggi sopravvive a fasi alterne solo quella di Chieti. Da segnalare anche la sconosciuta tranvia di Offida, aperta nel 1926 e chiusa nel 1952. A nord, manca l'indicazione della Fano - Fermignano - Urbino: probabilmente perché proprio tra il 1933 e il 1941 la linea venne sospesa ed autosostituita per il fallimento della società esercente, per essere poi esercitata dalle FS, che la chiusero infine nel 1987, lasciando Urbino priva di ferrovia. Dopo le distruzioni belliche, anche la linea FS Fabriano-Urbino venne ricostruita solo nella tratta iniziale fino a Pergola (e nel breve tratto Fermignano-Urbino di connessione con la linea da Fano).

La perdita più rilevante dal punto di vista tecnico e turistico è sicuramente quella dell'intera rete della Sangritana, tra Ortona e Castel di Sangro. In origine a scartamento ridotto, e poi ricostruita nel dopoguerra a scartamento ordinario, è stata progressivamente abbandonata, man mano che lo stato del binario avrebbe richiesto degli interventi di manutenzione, e nonostante la consolidata presenza del servizio turistico del Treno della Valle. L'ultimo tratto originale, da Marina di San Vito a Lanciano, è stato chiuso a novembre 2006. L'anno successivo è stato riaperto su un nuovo tracciato moderno: 10 km che rappresentano oggi l'unica tratta in esercizio di una rete che ne contava oltre 150.

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Marche, Abruzzo.

 

Umbria, Lazio. 
Lato 3000 pixel, 7.2 Mpixel (1.1 MB), 200 DPI. 
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Una delle linee più interessanti è senza dubbio la famosa ferrovia Roma - Fiuggi - Frosinone, che si potrebbe anche chiamare "ferrotranvia", in quanto si alternavano tratte con caratteristiche tranviarie e altre ferroviarie. Oggi sopravvivono i primi km fino a Giardinetti, ma già allora aveva cominciato a contrarsi: nell'anno di redazione della mappa la linea appariva spezzata in tre parti: da Roma a Fiuggi, da Vico nel Lazio a Guarcino, da Frosinone a Frosinone Scalo. Manca all'appello la tratta Fiuggi - Vico - Frosinone che dal 1° luglio 1935 era priva del servizio viaggiatori, ma non del servizio merci. Di fatto quindi la linea era ancora completa, ma ancora per poco tempo: infatti il 15 maggio 1936 verrà soppressa la diramazione Vico - Guarcino e quindi il 1° marzo 1937 il tronco Fiuggi - Frosinone (che però, tre anni dopo, sarà parzialmente riaperto fino ad Alatri). Si segnala anche la breve linea FS Palo - Ladispoli che verrà soppressa di lì a poco (1938). Manca l'indicazione della tranvia Anzio-Nettuno (è rappresentata solo la ferrovia), chiusa nel 1936 e sostituita da un'effimera filovia, poi disastrata durante la Seconda Guerra Mondiale.

Al primo posto tra le perdite turisticamente rilevanti c'è senza dubbio la celeberrima Spoleto-Norcia, con spettacolari caratteristiche alpine, chiusa nel 1968. Oggi, oltre alla citata tratta di Giardinetti, rimangono la Terni-Perugia-Umbertide-San Sepolcro, la Roma-Ostia-Lido (che continua ad essere classificata ferrovia ma ha caratteristiche assolutamente da metropolitana) e la Roma-Viterbo, metropolitana nel primo tratto e poi in stato di semiabbandono fino a Viterbo.
Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Umbria, Lazio.

 

Campania, Basilicata. 
Lato 2500 pixel, 6 Mpixel (0.9 MB), 200 DPI. 
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La zona di Napoli è fittissima di tranvie e ferrovie, e avrebbe meritato un ingrandimento per poterne osservare al meglio i dettagli. Una buona fetta di questa rete è ancora oggi in esercizio, suddivisa tra Circumvesuviana, Sepsa e MetroCampania NordEst (già Ferrovia Alifana, per Piedimonte, e Ferrovia Benevento-Cancello). In particolare la Circumvesuviana è stata prolungata nel dopoguerra fino a Sorrento, sostituendo la corrispondente tranvia, e coniugando così un fitto servizio suburbano a una significativa valenza turistica.

In Molise abbiamo un'altra ferrovia semisconosciuta, la Pescolanciano - Agnone, aperta nel 1915 e chiusa nel 1944. In Basilicata compare invece la rete delle Ferrovie Calabro-Lucane (oggi FAL, Ferrovie Appulo-Lucane). Curiosamente, manca l'indicazione della linea FS Potenza-Rocchetta(-Foggia), benché aperta sin dal 1897, che include ancora oggi la tratta a doppio scartamento Potenza-Avigliano. Chiuse invece da tempo le linee interne tra Campania e Basilicata, sia quella FS Sicignano-Lagonegro (dal 1987), sia la successiva in concessione Lagonegro-Spezzano (interrotta alle porte di Lagonegro sin dal 1952 per la spettacolare deformazione del viadotto Serra, e infine chiusa sull'intera tratta dal 1978).

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Campania, Basilicata.

 

Puglia. 
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Anche qui c'è una ferrovia in costruzione che si prepara a sostituire una tranvia, la Bari - Barletta. Da segnalare anche la tranvia interurbana Bari - Ceglie che verrà successivamente trasformata in filovia, filovia oggi in corso di ricostruzione. A Taranto è indicata la Ferrovia Circummarpiccolo, collegamento solo merci soppresso da tempo e di cui oggi si discute il recupero come collegamento misto tram-treno. Essendo stata inaugurata nel 1938 manca la breve ferrovia Spinazzola - Spinazzola città (chiusa ufficialmente nel 1987), una delle varie "linee corte" che un tempo collegavano le città con stazioni defilate, come Cerignola e Lonigo, per fare altri due esempi. Contrariamente alla media nazionale, in Puglia la maggioranza delle ferrovie concesse è sopravvissuta, a partire dalla lunga e ramificata rete delle Ferrovie del Sud Est.
Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Puglia.

 

Calabria. 
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Lo scenario è dominato dai vari rami, tra loro disgiunti, delle Ferrovie Calabro Lucane (oggi Ferrovie della Calabria). La Cosenza - Catanzaro Lido è sopravvissuta, con un traffico discreto almeno dal lato di Catanzaro, mentre ormai più chiusi che aperti sono i due rami di Gioia Tauro.

La linea silana che sale fino a Camigliatello, di grande interesse paesistico, ha un servizio turistico occasionale sempre più limitato. Da citare anche la Paola-Cosenza, che con la linea di Volterra rappresentava il ristretto insieme delle linee FS a dentiera (a scartamento ordinario): è stata chiusa nel 1987 con l'apertura del collegamento diretto in galleria.

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Calabria.

 

Sicilia. 
Lato 3000 pixel, 7.2 Mpixel (1 MB), 200 DPI. 
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La mappa è prodiga nell'indicare come in costruzione progetti mai passati alla fase pratica: Catalafimi - Salemi, Gallitello - Corleone - Lercara, Burgio - Ribera, un itinerario alternativo tra Agrigento e Porto Empedocle, Caltanissetta - Misteci, Canicattì - Caltagirone, Leonforte - Regalbuto. Interessante è anche la ferrovia Palermo - Salaparuta, indicata come in esercizio tra Palermo e Monreale e in costruzione da qui a Salaparuta: da quello che ci è dato sapere sulla storia di questa linea apprendiamo che il binario fu posato fino a Monreale ma mai aperto all'esercizio; tra Monreale e Camporeale i lavori vennero sospesi più o meno nello stesso periodo in cui questa cartina veniva disegnata, mentre la tratta fino a Salaparuta rimase solo allo stadio progettuale.
Molto strana è l'indicazione di varie linee in costruzione, o in progetto, come "concesse" quando nei fatti sono state gestite o avrebbero dovuto essere gestite dalle FS fin dall'apertura come, ad esempio, la Trapani - Alcamo Diramazione; altre linee invece sono indicate in parte FS, in parte come concesse (Palermo - Salaparuta, Canicattì - Caltagirone).

La bellissima Circumetnea Catania-Riposto è l'unica concessa sopravvissuta, mentre con la chiusura della Castelvetrano-Ribera (1985) è giunta al capolinea anche la rete a scartamento ridotto gestita dalle FS.

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Sicilia.

 

Sardegna. 
Lato 2500 pixel, 6 Mpixel (0.7 MB), 200 DPI. 
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La rete a scartamento ridotto della Sardegna è sempre stata tra le più significative d'Italia, tanto per estensione quanto per interesse ambientale dei luoghi attraversati, ed erano suddivise tra Ferrovie Meridionali Sarde e Ferrovie Complementari della Sardegna, dal 1933 Strade Ferrate Sarde. Anche se varie diramazioni sono oggi chiuse (quelle di Ales, Jerzu, Villacidro, la rete verso l'Isola di S.Antioco, la Luras-Monti e la Tirso-Chilivani), gli assi maggiori sono ancora attivi (mappa dalla Wikipedia con la situazione attuale). La gestione è oggi riunita sotto l'azienda regionale ARST ma la loro sopravvivenza resta comunque legata alle vicende del Trenino verde, cioè del servizio turistico che è rimasto l'unico presente su molte linee, ormai prive di traffico regolare.

A Cagliari sono indicate le due tranvie interurbane per il Poetto e per Quartu Sant'Elena (anche se stranamente non è indicata la loro elettrificazione, che ci pare fosse già avvenuta). Le linee sono state entrambe soppresse, ma quantomeno su Quartu Sant'Elena oggi abbiamo i filobus.

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Sardegna.

 

Navigazione interna. 
Lato 3300 pixel, 7.9 Mpixel (1.5 MB), 200 DPI. 
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Oltre al servizio di navigazione, la mappa offre anche una visione di maggior dettaglio della fitta rete ferroviaria e tranviaria intorno ai laghi lombardi. Un servizio di navigazione regolare è ancora attivo su Maggiore, Lugano, Como, Iseo, Garda e Orta (collegamento con l'Isola di S.Giulio).
Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Navigazione interna.

 

Trasporti urbani - Nord. 
Lato 3900 pixel, 9 Mpixel (1.2 MB), 200 DPI. 
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Fa sorridere sapere che negli anni '30 c'erano autoservizi urbani in località come Cavarzere, Gemona, Moncalvo e altri ancora. La dimensione del cerchio, discretizzata in due sole misure (grande e piccolo) non deve però trarre in inganno: in molti casi si trattava di reti di pochi o pochissimi kilometri.
La città di Cuneo è servita nell'ambito urbano esclusivamente da filovie, mentre sia Vicenza, sia Mestre erano già a buon punto nell'opera di passaggio dai tram alla gomma.

Oggi i tram rimangono solo a Torino e Milano, i filobus a Milano e, tutti più o meno a fasi alterne, a Genova, San Remo, La Spezia, Parma, Modena, Bologna e Rimini. A Padova e Venezia Mestre sono stati reintrodotti dei veicoli semitranviari (modello Translohr). Contrariamente a quanto visto nelle mappe regionali, in questo caso come nazione confinante appare l'Austria, indicazione corretta per il 1936.

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Trasporti urbani - Nord.

 

Trasporti urbani - Centro. 
Lato 3900 pixel, 9 Mpixel (1.4 MB), 200 DPI. 
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Nel centro-sud l'unica rete filoviaria allora in esercizio era quella di Livorno che fu appunto una delle città più filoviarie d'Italia, fino alla mesta soppressione avvenuta nel 1973. Tra le reti tranviarie urbane si segnalano Cagliari, allora priva di qualsiasi servizio automobilistico, e le reti meno conosciute di Perugia e Sulmona. A Pescia è indicata una tranvia urbana, ma potrebbe trattarsi di un servizio urbano lungo la linea interurbana Lucca - Monsummano. La tranvia di Fiuggi è in realtà la tratta urbana della "ferrotranvia" proveniente da Roma con le diramazioni per Fiuggi Città e Fiuggi Fonte; analogo è il caso di Frosinone dove il cerchio nero si riferisce alla "ferrotranvia" che collega la stazione FS con il centro città. Come si vede, anche questo atlante di fronte alla Roma - Fiuggi - Frosinone ha qualche difficoltà a discernere tra ferrovia e tranvia.

Oggi il tram è ancora in esercizio a Roma e Napoli mentre è stato ripristinato a Firenze (2010), Cagliari (2008), Sassari (2006). Una rete filoviaria è invece presente ad Ancona, Chieti, Roma, Napoli e Cagliari.

Ferrovie concesse e tramvie estraurbane, 1936 - Trasporti urbani - Centro.

 

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