Sempre alla ricerca di nuovi campi da esplorare, ho rispolverato i modelli CO.MO.G.E. dei primi anni '50 - noti anche come Treni Conti - che avevo ricevuto in regalo a fine anni '70: erano del cugino di mia mamma, e sua madre (cioè la zia di mia mamma) aveva pensato bene di... liberare gli armadi! La storia della Co.Mo.G.E., ovvero Costruzione Motori Giocattoli Elettrici, merita di essere letta: appartiene a quel vasto filone di fabbriche, a metà strada tra la meccanica di precisione e il giocattolo, che fiorirono nel dopoguerra per poi estinguersi al termine del boom economico: in proposito si può consultare la Wikipedia oppure il sempre prezioso Rivarossi Memory che inquadra i treni Conti all'interno di un interessantissimo excursus sull'industria italiana del modellismo. Di CO.MO.G.E. posseggo dunque una locomotiva a vapore, tre carrozze passeggeri a carrelli e due carri merci (più il relitto di un terzo). In origine avevo anche ricevuto i binari, allora necessari per far andare la locomotiva, che utilizza il tradizionale sistema a corrente continua e due rotaie, mentre io naturalmente disponevo e dispongo di soli binari Märklin. Successivamente i binari sono andati perduti e ho dotato la locomotiva di pattino, in modo da poterla muovere su impianti Märklin: posso infatti garantire che tutto quanto è ancora perfettamente funzionante, e lascia intuire ancora oggi il fascino di questi mezzi, le curiose raffinatezze - le scritte in decalcomania, l'illuminazione interna - e la fantasia ingenua di una locomotiva che non riproduce nulla di preciso. |
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