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Genova lungo un secolo


Genova lungo un secolo - 1:200.000, ediz. 1940.
1:200.000, ediz. 1940. 
Lato 3400 pixel, 6.8 Mpixel (2 MB), 300 DPI. 
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La nascita del 200.000 mostra subito una grafica molto più pulita ed essenziale. Nelle prime edizioni il giallo identifica le strade statali (e le Autostrade, come la allora nuovissima Camionale dei Giovi aperta nel 1935); il verde è per le altre strade di grande comunicazione, mentre per le pendenze si usa ancora il criterio di modificare il colore del fondo: tratteggio rosso dal 4 al 7% e rosso a tinta unita oltre il 7%. Compaiono anche le distanze totali e parziali, identificate dai pallini rossi con e senza cerchio (nel 250.000 c'era un solo livello di distanze).

Dal punto di vista ferroviario, la litoranea è ancora tutta ovviamente sul tracciato originale da Voltri in poi, mentre la tratta Savona-Altare è indicata in costruzione (a tratteggio). Sono indicate sia la Genova-Casella, sia la Guidovia che saliva alla Madonna della Guardia. Il bacino portuale di Sampierdarena era allora nuovissimo, mentre da Cornigliano in poi la linea di costa appare non ancora alterata.


 


Genova lungo un secolo - 1:200.000, ediz. 1956.
1:200.000, ediz. 1956. 
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Nel dopoguerra cambia significativamente la combinazione di colori per le strade: le statali e autostrade diventano rosse e il giallo è riservato alle altre strade importanti. Questo è reso possibile da un'idea relativamente semplice: per la pendenza, invece del colore, basta usare delle "freccette" nel senso della salita (da 1 a 3 a seconda della pendenza; visibili nella copia ad alta risoluzione). Nonostante l'inchiostro azzurro sia già usato per il mare, tutti i fiumi e torrenti sono in nero, creando a volte qualche confusione con le ferrovie. Per queste ultime compare la distinzione del doppio binario, prima assente (trattini sfalsati, mutuati dalle mappe IGM). Tra Voltri e Varazze appare la prima autostrada post-bellica, appena inaugurata (a maggio 1956 fino ad Arenzano e in verità soltanto ad agosto 1957 da qui a Varazze). Le acciaierie di Cornigliano hanno nel frattempo riempito un ampio specchio di mare.

 


Genova lungo un secolo - 1:200.000, ediz. 1964.
1:200.000, ediz. 1964. 
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Nel volgere di pochi anni, l'Italia si mette a cambiare sempre più in fretta: nel 1958 l'autostrada è arrivata da Varazze a Celle; all'inizio del 1960 si è inaugurata la Savona-Ceva, seguita pochi mesi dopo dalla Celle-Albisola, mentre nel resto del Paese nascono la Brescia-Padova (1962) e l'intera Autostrada del Sole, conclusa proprio nel 1964. La mappa cambia leggermente la grafica delle autostrade (da linea centrale tratteggiata a continua) ma non specifica ancora se si tratta di autostrade a carreggiata unica, come tutte quelle prebelliche, la Savona-Ceva e la Voltri-Albisola, o a due carreggiate separate, come l'Autostrada del Sole.

Nel frattempo è apparso l'aeroporto di Genova, costruito colmando uno specchio di mare, e sono indicate in costruzione le altre tratte autostradali. Anche se visibile con appena un paio di trattini, compare la galleria ferroviaria di Granarolo (1961) che collega direttamente la Succursale dei Giovi con Genova Principe.


 


Genova lungo un secolo - 1:200.000, ediz. 1967.
1:200.000, ediz. 1967. 
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Tre anni più tardi la A10 è progredita, a fine 1964 da Voltri a Genova Aeroporto (qui nell'effimera denominazione ripresa dal colle di Erzelli) e nel 1966 da Albisola a Savona, mentre per arrivare a Genova manca solo il celebre viadotto Polcevera (1967). Dalla carta non si può capire, ma le tratte Pegli-Genova e Albisola-Savona sono realizzate a carreggiate separate, seppure con un tracciato particolarmente tortuoso per la complessità dei luoghi attraversati.

 


Genova lungo un secolo - 1:200.000, atlante 1969.
1:200.000, atlante 1969. 
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L'edizione in atlante porta l'ultima innovazione grafica, che rende il 200.000 ormai identico alle edizioni del XXI secolo: le autostrade sono ora in nero e, guardando con attenzione, quelle a carreggiata unica sono lievemente più sottili di quelle a carreggiata doppia (nelle edizioni seguenti, prima dell'estinzione delle autostrade a carreggiata unica, esse saranno individuate separando le due corsie nere con un tratteggio anziché una linea continua).

Proprio nel 1969, la A10 è stata aperta da Savona ad Andora e la nuova A12 da Genova a Sestri Levante. Poco prima, è stato completato il raddoppio in sede separata della Genova-Serravalle prebellica. La carta TCI si prende giustamente la briga di indicare con precisione i due tracciati, specificando anche le distanze in ciascun senso, che differiscono di qualche kilometro: una cura del particolare che non ha molti riscontri nelle mappe destinate al pubblico generico. Ferroviariamente, compare la nuova linea a doppio binario tra Voltri e Varazze (1968), anche se nel caso delle ferrovie la cura grafica comincia a vacillare: ad esempio manca del tutto l'indicazione delle stazioni (Arenzano, Cogoleto, Varazze), un dettaglio non proprio trascurabile. Nel frattempo è sparita la Guidovia della Guardia, chiusa nel 1967.


 


Genova lungo un secolo - 1:200.000, ediz. 1987.
1:200.000, ediz. 1987. 
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Nel 1987 il mondo, almeno sulla costa ligure, è ormai molto simile a quello che vediamo oggi: sono infatti correttamente indicati il raddoppio dell'autostrada Pegli-Albisola (1975-77), la nuova A26 Voltri-Alessandria attraverso il valico del Turchino (1977) e il raddoppio della prima tratta della A6 Savona-Torino, fino ad Altare (1976). La prosecuzione di quest'ultimo da Altare a Carmagnola, che metterà fine alle autostrade italiane a carreggiata unica, arriverà molto più tardi, tra il 1992 e il 2001. Nel frattempo è indicata anche la Sopraelevata di Genova, che pur aperta nel 1965, era rimasta "dimenticata" nelle edizioni precedenti. Completano gli aggiornamenti il raddoppio ferroviario Varazze-Savona-Finale (1977) e un'indicazione un po' semplificata del nuovo porto di Voltri, che ha consumato tutta la costa residua della Genova di ponente.

Il nostro racconto termina qui: in Liguria, anche grazie alla difficoltà orografica dei luoghi, l'ultimo ventennio non ha portato a stravolgimenti significativi. Se si analizzassero le ultime edizioni di altre Regioni, si vedrebbe un proliferare di varianti, tangenziali, raccordi, che sono andati via via consumando una quantità sorprendentemente elevata di territorio. Ma capiterà l'occasione di parlare anche di questo...


 

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