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Cartoline di Val Gardena

Val Gardena.  Un'altra celebre cartolina con vista d'infilata in paesaggio invernale.
Cartoline di Val Gardena - Val Gardena.

 

Santa Cristina.  Le stazioni a chalet erano tipiche della linea e omogenee per tutto il percorso. Il binario che si vede all'angolo destro dell'immagine non era un raccordo, come si potrebbe forse immaginare, ma la prosecuzione a valle della linea, dopo il tornante che veniva percorso in uscita dalla stazione (mappa del tracciato sul sito ferrovieabbandonate.it). Il secondo tornante portava invece in quota sopra il bordo sinistro della foto. Sullo sfondo, Castel Gardena (affacciato al tratto di sede che ho percorso e fotografato nella mia gita).
Cartoline di Val Gardena - Santa Cristina.

 

Santa Cristina.  Un treno ascendente sosta in stazione. La locomotiva sembra rivolta verso valle, in quanto ci troviamo nella tratta intermedia tra i due tornanti. Lo chalet di stazione non esiste più, ed è quasi superfluo dire che cosa sia oggi l'intero piazzale: un parcheggio (Google Maps, si riconosce tra l'altro l'albergo di sfondo, davanti al quale girava il tornante).
Cartoline di Val Gardena - Santa Cristina.

 

Selva.  Un altro treno ascendente ormai prossimo al capolinea. Il piccolo edificio a lato della linea è la stazione di Selva. Oggi l'area è totalmente edificata e il sedime della stazione adibito a parcheggio (Google Maps).
Cartoline di Val Gardena - Selva.

 

Santa Cristina.  Un treno discendente, con la locomotiva a ritroso, nella stessa curva della prima immagine a colori (e della sequenza iniziale del film "Il prigioniero della montagna", vista sopra). Dietro il terrazzino della carrozza si vede lo "chalet" della stazione di S.Cristina e, poco più sopra, la traccia della linea al termine dei tornanti. Il tornante inferiore è a destra dell'immagine, quello superiore, parzialmente in galleria, appena dietro la chiesa.
Cartoline di Val Gardena - Santa Cristina.

 

Ferrovia Chiusa-Plan.  
Cartoline di Val Gardena - Ferrovia Chiusa-Plan.

 

Ferrovia Chiusa-Plan.  
Cartoline di Val Gardena - Ferrovia Chiusa-Plan.

 

Selva.  In stazione. La chiesa di Selva è oggi irriconoscibile: suppongo per adeguarla al maggior numero di fedeli/turisti, è stata ricostruita in larga parte e si presenta con una pianta ottagonale (Google Maps).
Cartoline di Val Gardena - Selva.

 

Orario 1956.  L'analisi di un orario degli ultimi anni offre alcune chiavi di lettura fondamentali per capire la ferrovia e il contesto. Il tempo di viaggio è di circa 2h20 in salita e 2 ore in discesa, alla media rispettivamente di 13 e 15 km/h, che ovviamente è commisurata alla velocità massima delle locomotive (formalmente appena 25 km/h). Si noti che la linea in realtà era lunga solo 31 km: il valore di 44 era verosimilmente quello utilizzato a fini tariffari. Ma la cosa che colpisce di più è il ridottissimo numero di corse, tra l'altro complicate da una periodicità decisamente contorta, che ho provato a rendere più leggibile con i colori di sfondo.

Due sole coppie di corse sono giornaliere per tutto l'anno (sfondo bianco). Nel periodo invernale, da metà dicembre a fine marzo, si aggiungevano altre tre coppie (sfondo azzurro), di cui una solo festiva. Infine la massima offerta si aveva in estate, con 6 coppie totali: le 2 annuali, più 4 estive (sfondo arancio), di cui una festiva. Ulteriore singolarità è che il servizio estivo cominciava in ben tre date differenti: 24, 29 e 30 giugno, concludendosi al 9 settembre (ma al 23 per la coppia festiva)! Non da ultimo, stupiscono alcuni orari decisamente marginali, almeno con gli occhi di oggi, come la partenza da Chiusa la domenica mattina alle 6 (forse in coincidenza con un treno notturno sulla linea del Brennero?) e soprattutto l'arrivo a Plan a mezzanotte di una delle due corse giornaliere: quanti viaggiatori potevano essere interessanti a un orario simile?

Probabilmente con appena 5 locomotive era difficile fare di meglio, e senza dubbio il quadro non è molto differente da quello della maggioranza delle linee secondarie italiane a metà anni '50. Tuttavia, con il senno di poi, è evidente come la sopravvivenza della linea si sarebbe dovuta giocare attraverso una revisione radicale dell'offerta, che permettesse di renderla realmente utilizzabile a scopo turistico: l'unico compatibile nel lungo periodo con la trazione a vapore, ma anche quello che avrebbe potuto rappresentare un elemento di attrazione culturale, in maniera del tutto analoga, ad esempio, alla Achenseebahn, solo 80 km di là del confine.

Cartoline di Val Gardena - Orario 1956.

 

Val Gardena - TCI, 1920.  
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A completamento del racconto, propongo due mappe d'epoca, tra loro complementari. La prima è tratta dalla prima edizione della Guida Rossa "Le tre Venezie - Vol II", edito nel 1920, meno di due anni dopo la fine della guerra. La mappa e il testo esplorano una terra ancora di chiara impronta tedesca, offrendo un documento prezioso su quel complesso momento di transizione. Ortisei è indicato come S. Ulderico, traduzione letterale di St. Ulrich. Selva è S.Maria e molti altri nomi sono presenti solo con la grafia tedesca: ad esempio il Renon (Ritten) e il suo capoluogo Collalbo (Klobenstein). La strada delle Dolomiti da Canazei per Cortina attraverso il Passo Pordoi è già ben tracciata, mentre per il Passo Sella è indicata a segno sottile la sola strada militare. La ferrovia della Val Gardena naturalmente è pressochè nuova: in 31 km sale dai 520 m di Chiusa ai 1592 m di Plan, la stazione a maggior quota mai realizzata in Italia.
Cartoline di Val Gardena - Val Gardena - TCI, 1920.

 

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