Märklin 4005. Nell'immagine in alto si vedono gli assi estremi, ruotanti come di consueto nel telaio in lamierino, e soprattutto l'illuminazione interna 7074, costituita dal pattino, nella forma corta tipica degli anni '50 e dal portalampada a vite con lampadina. Questa illuminazione, prodotta dal 1953 al 1997, cioè per ben 45 anni, si colloca nelle prime posizioni per longevità tra gli articoli Märklin (il pattino corto rimarrà in produzione così a lungo solo per questo articolo). L'immagine in basso mostra la cassa aperta: le linguette delle fiancate in lamierino tengono in posizione la striscia di cellofan dei finestrini (uno dei vantaggi del lamierino, rispetto alla plastica, è proprio lo spessore sottile, che permette di ottenere i finestrini "a filo" anche con semplice cellofan). |
Märklin 4510. Il carro con botti per trasporto vino appartiene alla serie 4500, ovvero ai carri merci di tipo economico, prodotti dall'inizio degli anni '50 e progressivamente sostituiti dalle riedizioni in plastica della serie 4400 a partire dal 1975. Nei carri della serie 4500 il telaio era unificato, in lamierino, da 10 cm di lunghezza, mentre la differente sovrastruttura era normalmente realizzata in plastica. Le iscrizioni erano assai semplici: "308" è semplicemente il numero di catalogo d'origine. L'assenza di ganci Relex colloca questo esemplare negli anni '50, ma una piccola sorpresa arriva dal sottocassa: la decalcomania del celebre negozio di giocattoli Noè, in via Manzoni a Milano (che chiuse poi l'attività verso il 1985): come mi ha detto chi me lo ha venduto "vale la pena di comprarlo anche solo per questa scritta". |
Märklin 346/3 J. Se fino ad ora, con i carri merci o con carrozze di tipo antiquato come le centoporte prussiane, si è sempre vista una commistione tra plastica e metallo, è con le moderne carrozze a carrelli che la tecnologia del lamierino - tin plate - produce i risultati migliori e diventa uno dei simboli di Märklin. Guardiamo dunque i modelli 346/3 J e 346/5 (4011 e 4013 nella numerazione a quattro cifre), ovvero la vettura letti blu della CIWL e il postale verde. Compaiono a catalogo rispettivamente nel 1951 e 1952, insieme alle vetture ristorante e letti della DSG (rosse), al bagagliaio (verde) e alla carrozza di prima classe (sia verde, sia blu) e resteranno in produzione solo fino al 1957, rese rapidamente obsolete dalle nuove vetture unificate (equivalenti alle Tipo X italiane) introdotte dal 1958 e comunemente note come le carrozze da 24 cm. |
Märklin 346/3 J. A differenza delle carrozze da 24 cm, che utilizzano la plastica per alcuni dettagli (fiancate dei carrelli, intercomunicanti e, nella successiva evoluzione, finestrini e arredi interni), le carrozze a carrelli degli anni '50 sono rigorosamente tutte in metallo: più precisamente, le fiancate dei carrelli sono in pressofusione, i respingenti sono i classici torniti, mentre il resto - proprio tutto! - è in lamierino, smaltato, tranciato e piegato. In questa e nella prossima immagine vediamo vari dettagli della carrozza aperta, comprese le linguette di fissaggio degli elementi, che trattengono anche la striscia di cellofan dei finestrini, unico elemento ovviamente non metallico. |
Märklin 346/3 J. Altre due viste della medesima carrozza. Sul carrello, la linguetta all'estremità opposta al gancio serve per fissare il pattino per l'illuminazione interna. Nell'evoluzione successiva si manterrà il carrello con le fiancate articolate (si intuisce l'articolazione, osservando che la fiancata è inclinata rispetto al telaio); si perderà invece l'articolazione tra carrello e gancio, realizzando quest'ultimo solidale al telaio del carrello, senza più la molla di allineamento. Infine una copiglia sostituirà la vite di fissaggio alla cassa. |
Märklin 4063. L'epoca d'oro delle carrozze in lamierino da 24 cm, introdotte dal 1958, va dalla metà degli anni '60 (con l'introduzione delle splendide carrozze TEE, nel 1966) alla metà degli anni '70 (a seguito della nascita delle carrozze da 27 cm, in plastica, nel 1972). E' pertanto particolarmente appropriato scegliere di rappresentarle con la 4063, cioè la Tipo X italiana in grigio ardesia, prodotta dal 1972 al 1976: un magico sogno di allora che si è tradotto in realtà quando l'ho acquistata su ebay quarant'anni più tardi, nel 2017, a "soli" 160 euro, nemmeno un'esagerazione vista la sua rarità. Anche se alcuni dettagli - in particolare le porte a battente - ripetono la versione tedesca, la decorazione è impeccabile, e in particolare questo esemplare sembra davvero nuovo di fabbrica. |
Märklin 4063. Il dettaglio mostra la qualità delle iscrizioni raggiunta con la tecnologia del lamierino (ad essere precisi la cassa avrebbe dovuto essere tutta grigia, il bordo inferiore nero è per assonanza alla versione tedesca). |
Nuovo! Märklin 4063. La carrozza FS abbinata alla intramontabile E.424 Märklin. Sullo sfondo, la scatola originale, espressamente dedicata alla 4063, nel nuovo blu scuro degli anni '70 ma ancora abbinato al vecchio marchio a lettere maiuscole. |
Nuovo! Märklin 4063. Togliendo il tetto (fissato a pressione), vediamo l'arredamento interno a scompartimenti, con la paretina in cellofan, su cui sono sommariamente stampati in marrone i bordi delle porte scorrevoli. Ho anche installato l'illuminazione interna 4077 (con pattino 7198). È il tipo più antico, prima dell'introduzione dei diffusori di luce in plastica trasparente, formato da due portalampade in lamierino tranciato, che si innestano a molla tra le pareti della cassa. |
Nuovo! Märklin Tinplate (2012). Intorno al 2010, Märklin torna a produrre delle serie limitate di carrozze tin plate da 24 cm, applicando ancora una volta questa tecnologia antica e fascinosa. Ecco un primo piano di una Tipo X tedesca con scomparto ristoro, di cui si apprezza tra l'altro la decorazione a cinque colori. |
Foto 6-15/41 ^ Indice ^ Pag. successiva >>