Pocher CIWL. Se Märklin diventa il simbolo della produzione metallica, gli anni '60 portano allo sviluppo di tecnologie sempre più raffinate nello stampaggio della plastica. Rivarossi ne è l'esempio migliore, ma la nostra antologia dedica un posto alla ditta torinese Pocher (Wikipedia) con questa carrozza letti, ricca di soluzioni interessanti. |
Pocher CIWL. Nelle carrozze in plastica, tipicamente la cassa è in pezzo unico con il tetto oppure con il telaio. Pocher sceglie quest'ultima soluzione. Anche per questo, l'illuminazione interna si monta tutta "dal sotto": i cavi provenienti dal telaio del carrello e dal pattino (la carrozza è realizzata per il sistema Märklin) alimentano due portalampade semplicemente infilati a pressione in appositi fori del sottocassa. Come si può ben vedere, il carrello è pressoché identico a quello delle carrozze Märklin degli anni '50: fiancate in pressofusione, gancio articolato sul telaio e pattino di tipo corto, molleggiato "a sbalzo" a centro carrello. |
Pocher CIWL. E' guardando l'interno della carrozze che si scoprono le raffinatezze più interessanti: l'arredamento interno è integralmente riprodotto (salvo nel vano centrale, dove fanno luce le due lampadine) ed è distinto in scompartimenti in versione giorno, con i sedili azzurri, e in versione notte, con i letti beige, con tanto di personaggi, persino sotto le coperte! E sulle pareti degli scompartimenti è addirittura applicata in cartoncino la riproduzione delle grandi litografie di paesaggio tipiche della CIWL! E' un peccato che Pocher non abbia utilizzato l'illuminazione con corpo-luce, cioè con un diffusore di plastica trasparente, montato tra le due lampadine, contro il cielo della carrozza, che Märklin introdusse nel 1964 (articolo 7197) e che avrebbe valorizzato molto di più questi singolari interni. |
Nuovo! Rivarossi "Corbellini". La carrozza "Corbellini" Bz 34.700 era un modello storico di Rivarossi, ma già realizzato con una fedeltà e un dettaglio sicuramente all'avanguardia. La visione in esploso ne mostra i numerosi componenti: la cassa con il tetto (che era un pezzo a parte), i finestrini stampati in dettaglio con le cornici (anziché il semplice foglio di plastica trasparente in uso in precedenza), il telaio e l'arredamento interno (che avevo colorato io). Il gancio era articolato sul carrello e io vi avevo incollato il gancio corto Roco. |
Nuovo! Rivarossi "Corbellini". Intorno al 2010, la ditta specializzata Hachette mette in vendita una enciclopedia di modellismo a puntate. Nel primo fascicolo è inclusa niente meno che una carrozza Corbellini (in castano e Isabella) venduta a pochissimi euro! Molti modellisti ne fanno incetta e anch'io ne ricoloro alcuni esemplari in grigio ardesia. Prodotta ormai in Cina, mostra in modo piuttosto inequivocabile l'origine Rivarossi (passata attraverso la riedizione di Lima degli anni '90), a testimonianza della bontà del modello di partenza. Nella vista inferiore, il modello Hachette (in basso) mostra un nuovo carrello e l'adozione dei timoni di allontanamento, mentre per il resto la struttura è pressoché immutata. La scritta "Made in China" ha sostituito - un po' tristemente - lo storico marchio "RR". |
Rivarossi TEE. Se nel 1951 Märklin realizzava carrozze rigorosamente in metallo, ottime per l'epoca, vent'anni più tardi Rivarossi produce carrozze integralmente in plastica, con risultati altrettanto notevoli. La vetta della produzione Rivarossi tradizionale è senz'altro toccata dalle carrozze TEE e Gran Confort, prodotte a partire dal 1975. L'immagine mostra la vettura TEE a scompartimenti. All'interno si intravedono le porte degli scompartimenti, serigrafate in argento sulla parete trasparente di separazione dal corridoio. |
Rivarossi Gran Confort. Le stesse carrozze sono prodotte anche in colorazione Gran Confort - o Bandiera, come le identifica Rivarossi sui cataloghi - con ottima resa di questa elegante livrea. Lo stampo è identico, quindi le carrozze Gran Confort hanno varie piccole imprecisioni, soprattutto sulle testate e nel sottocassa. Fa eccezione il furgone TEE che in livrea Gran Confort è proprio di fantasia, dato che i bagagliai in questa colorazione sono stati tutti radicalmente diversi. |
Rivarossi TEE. La carrozza ristorante è qui scomposta nei suoi elementi: la cassa in corpo unico con il tetto (all'interno sono applicati i finestrini), l'arredamento interno, il telaio, i carrelli. E' tutta plastica, e precisamente polistirene. Il metallo è utilizzato soltanto dai cerchioni e dagli assi delle ruote (persino i centri ruota sono in plastica). La verniciatura degli arredi e i ganci corti Roco sono ovviamente elaborazioni mie, per le mie 10 carrozze di questo tipo - 5 TEE e 5 Gran Confort - arrivate tra il Natale 1982 e il 1984, e ancor oggi in perfetto stato di conservazione e funzionamento. |
Rivarossi Gran Confort. Vista d'infilata di carrozza ristorante e salone. Il rosso e il blu dei sedili, con poggiatesta bianchi, sono elaborazioni mie: l'arredamento originale è in tinta unita grigio chiaro; gli arredi in più parti colorate arriveranno solo nel decennio successivo, con le Tipo 1921 Roco del 1986 (e poi le Tipo 1959 della stessa Rivarossi nel 1990). |
Nuovo! Rivarossi TEE. La ristorante e la scompartimenti: in entrambe, si vedono bene i divani che ho dipinto nei colori corrispondenti: rosso e blu, con poggiatesta bianchi. |
Foto 16-25/41 << Pag. precedente ^ Indice ^ Pag. successiva >>