E.626.294 Parte del rodiggio di tipo Bo'BoBo' della E.626.294 che mette in evidenza il secondo ed il terzo asse motore. Tutte le boccole (di tipo a strisciamento) sono a doppia lubrificazione, a stoppino sulla parte superiore e a guancialetto nella parte inferiore del fusello. La cassa della locomotiva con due avancorpi che contengono le varie apparecchiature (una concezione di derivazione dal trifase) è solidale al telaio sottostante, dotato di due assi motori centrali (di cui è visibile quello a destra); al telaio sono collegati due carrelli motori a due assi (a cui appartiene l'asse di sinistra) con richiamo centrale a gravità mediante piani inclinati e richiamo elastico tramite molle a foglie (nei 14 prototipi) o a bovolo (nelle unità di seconda serie e successive). Gli appoggi del telaio sui carrelli sono realizzati mediante un sistema di bilancieri e puntoni muniti di rulli scorrevoli su piani inclinati. Questa meccanica garantiva una velocità massima di 95 km/h e una qualità di marcia soddisfacente (per l'epoca). |
E.444.046 Disegno della "Tartaruga" applicato sotto al finestrino laterale del macchinista, sulle cabine di guida delle locomotive E.444R. Quella nell'immagine è la E.444R.046 costruita dal TIBB nel 1970 e trasformata in "R" nel 1989. Rispetto alla versione originaria delle E.444, vennero cambiati i colori utilizzando il giallo, il rosso e il grigio chiaro, mantenendo inalterata la figura. |
E.656.023 Lo scudetto frontale in alluminio di forma "a televisore" con monogramma FS e fondo verniciato in rosso, posizionato sul frontale della locomotiva elettrica E.656.023 (Casaralta-Asgen, 1975, il primo Caimano ad essere ufficialmente consegnato alle FS nel novembre di quell'anno) posto al centro del baffo in color giallo taxi. Fregi uguali a questo erano collocati anche su altre locomotive, come le D.445 navetta e le D.145, con la variante del fondo verniciato in color arancione. Il logo poi detto a televisore era stato introdotto dalle FS nel maggio del 1966. |
E.636.161 La E.636.161 dovrebbe essere una macchina realizzata dalla Società Nazionale Officine di Savigliano nel 1956; ma curiosamente sulla fiancata è applicata una targa del costruttore riferita alla Marelli/Reggiane che riporta l'anno 1959... Sicuramente uno scambio fortuito avvenuto in qualche officina magari durante una Grande Riparazione, nei lunghi anni di servizio regolare che hanno riguardato questo numeroso gruppo. Il rapporto di trasmissione degli ingranaggi dal motore all'asse è il classico 21/65, utilizzato su quasi tutte le E.636. Vennero anche adoperati i rapporti 28/65 da 120 km/h (su 14 unità) e 24/74 (su 5 unità). |
E.645.090 Fiancata sinistra della semicassa anteriore appartenente alla E.645.090 (TIBB, 1964). Dal finestrino laterale si può vedere la porta (aperta) del corridoio che permette al personale di macchina di passare da una cabina di guida all'altra. Si notano alcune prese d'aria del tipo "ad orecchio", col relativo gocciolatoio. Il rapporto di trasmissione è il 21/68. In questo caso le targhe sono di tipo adesivo, fatte realizzare dai volontari che anni fa avevano curato la riverniciatura nella classica livrea in castano e Isabella, in sostituzione di quelle originali andate perdute. |
E.646.085 Targhe in alluminio non verniciate della E.646.085 (Breda, 1962) in livrea grigio perla e verde magnolia. Sono visibili le prese d'aria del tipo "a persiana"; caratteristiche di tutte queste macchine dopo la trasformate per l'utilizzo in composizione col materiale reversibile per i treni navetta. Il rapporto di trasmissione è il 25/64. |
Az TEE Fiancata (lato scompartimenti) della vettura Tipo Gran Confort 1970 progettata dalla FIAT e costruita nei primi anni '70, recante la marcatura UIC Az 50 83 18-98 029-1 ed il logo FS a televisore, ripresa presso l'OMV di Milano Centrale il 24 marzo 2019. Queste carrozze erano sostanzialmente identiche alle carrozze TEE Tipo 1969, con la differenza che furono omologate solo per circolare in Italia (pertanto in composizione al treno non necessitavano della presenza di un furgone generatore, come invece avveniva per le vetture TEE che viaggiavano anche all'estero, sotto catenarie alimentate con tensioni differenti rispetto ai 3 kV). Attualmente questa carrozza è preservata come veicolo storico e, come tale, è stata dipinta in livrea TEE (Trans Europ Express) coi colori giallo sabbia e rosso Bordeaux con un sottile filetto e l'imperiale in grigio nebbia, colorazione elegantissima che in realtà questa vettura non portò mai in servizio regolare. La livrea applicata originariamente a questa vettura era infatti quella utilizzata per le carrozze Gran Confort "Bandiera", cioè con la parte bassa della cassa e l'imperiale in grigio ardesia e una fascia in avorio antico all'altezza dei finestrini, inquadrati da due fasce rosso segnali. |
WRz TEE Vista interna della carrozza FS TEE WRz 61 83 88-90 902-9 (in origine marcata soltanto Rz), una vettura ristorante di tipo 1969R che è stata restaurata presso le officine Magliola di Santhià entrando a far parte del parco storico di Fondazione FS da ottobre del 2013. Fu costruita nel 1972 e apparteneva ad un gruppo di cinque unità (900-904) più una sesta (905) ottenuta dalla trasformazione di un'altra ristorante Gran Confort per sopperire alla perdita della 904 andata distrutta in un incendio. La vettura è attrezzata con una cucina completa di tutti i servizi necessari alla ristorazione ed un salone da pranzo da 47 posti. Nell'immagine, ripresa presso il DORS di Milano Centrale il 6 ottobre 2024, è visibile l'interno con i tavoli apparecchiati per il pranzo. |
ETR.252 Il vivace e colorato logo dell'elettrotreno rapido ETR.252 "Arlecchino" (Breda, 1960) applicato sulle fiancate delle due carrozze d'estremità, numerate 1 e 4. Originariamente questo stemma era realizzato mediante una meticolosa verniciatura, invece attualmente è ottenuto tramite degli adesivi. Il primo ETR.250 entrò ufficialmente in servizio sabato 23 luglio 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, compiendo il suo viaggio inaugurale da Bologna a Venezia. Dopo la cerimonia ufficiale nella stazione di Bologna Centrale, l'ETR.251 raggiunse i 187 km/h, in condizioni di alimentazione assolutamente ordinaria e senza aumenti di tensione di linea, prima di fare il suo ingresso nella stazione di Venezia Santa Lucia. Assieme agli altrettanto rinomati tre esemplari di ETR.300 "Settebello", i quattro ETR.250 furono considerati per anni fra i simboli della ripresa economica degli italiani nel dopoguerra. |
ETR.252 In origine sugli ETR.250 "Arlecchino" il bar era collocato nel belvedere della carrozza numero 1, assieme ad un divanetto bifronte a sei posti. Nel 1970, in concomitanza con la trasformazione "per l'alta velocità", che prevedeva varie migliorie elettrice, il belvedere della carrozza 1 assunse una disposizione identica a quello della carrozza 4 e ai Settebello, cioè con otto posti su poltroncine individuali girevoli e un divanetto da tre posti, per un totale di undici posti (non prenotabili). Il bar venne in seguito collocato nella carrozza intermedia numero 3 che originariamente era quella attrezzata con cucina, bagagliaio ed altri ambienti di servizio e locali per il personale. Quella ritratta nell'immagine è l'ultima versione aggiornata che ha interessato la zona bar, adattandola alle moderne tecnologie. |
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