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Sulmona 2017: l'appennino e la littorina

Castel di Sangro.  La Sulmona-Isernia ha avuto la particolarità di esser stata una delle ultime linee FS gestite con il sistema della Dirigenza Unica, un regime di circolazione sviluppato negli anni '20 proprio per le linee a traffico ridotto (più dettagli). E anche nella sua nuova vita di linea storica e turistica, la dirigenza unica è stata mantenuta, insieme al segnalamento di seconda categoria. Nel collage ne mostro i due elementi più salienti, e cioè il segnale di protezione ad ala (seconda categoria = cifra 2 sull'ala), presente a Castel di Sangro e a Roccaraso, e la bandiera rossa davanti alla stazione, che impone l'arresto del treno in assenza di segnali di partenza (non previsti appunto con il segnalamento di seconda categoria). A Campo di Giove e Carovilli è invece presente il normale segnalamento luminoso, con scambi tallonabili (ogni treno entra sempre sul proprio binario in funzione del senso di marcia).
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Castel di Sangro.

 

Carovilli.  Da Castel di Sangro il nostro viaggio prosegue con la sola littorina, che si deve pazientemente arrampicare sulla pendenza del 25 per mille, fino alla galleria di Monte Pagano, di 3110 m, la più lunga della Sulmona-Isernia, dopo la quale si entra in Molise. Carovilli è il capolinea della gita e l'automotrice sosta in attesa di ripartire per il viaggio di ritorno.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Carovilli.

 

Carovilli.  Il cartello di percorrenza è un tocco di classe, che rende ancor più "vero" il nostro treno.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Carovilli.

 

Carovilli.  Mentre l'automotrice sosta in stazione, i 50 fotografi attraversano di gran carriera il borgo di Carovilli, quasi deserto a metà pomeriggio: difficilmente saranno passati inosservati! La littorina si fa poi fotografare in questo ameno e antico quadretto molisano.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Carovilli.

 

Carovilli.  L'ultima meta della giornata è il ponte poco prima di Carovilli, in un paesaggio ameno di prati. Qui il problema è però il roveto che circonda la linea appena oltre il ponte: trovato un angusto passaggio, si assiste alla singolare scena dei 50 fotografi che se ne escono in fila indiana dal roveto, sconfinando nel prato sul retro di alcune villette. Gli abitanti si mostrano però amichevoli, e abbiamo la nostra ultima sosta fotografica.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Carovilli.

 

Carovilli.  L'inquadratura panoramica arriva a comprendere anche il paese di Carovillli.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Carovilli.

 

Campo di Giove.  Il viaggio di ritorno è quasi senza storia: a Castel di Sangro si riaggancia l'ALn 668 e per le 19.15 si è a Sulmona. Nel buio di una galleria, ripropongo l'inquadratura al muso della littorina, ora illuminato dai fanali dell'ALn 668, e lo accosto a qualche altro dettaglio: la cabina illuminata, il muso di fronte e il cartello monitore sul rischio di aprire la porta troppo presto, tipico delle automotrici di prima generazione.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Intorno al treno

Rocca Pia.  A completamento del racconto, propongo alcuni scatti senza treno. Rocca Pia è un minuscolo comune di 170 abitanti, che si trovava sul tracciato storico della statale 17, tra Pettorano e Roccaraso, ora escluso dalla variante degli anni '70. Proprio da quest'ultima, fotografo il borgo, nel maestoso scenario montano, mentre sto andando in solitaria a Roccaraso, dopo la foto di domenica in stazione a Pettorano.
Intorno al treno - Rocca Pia.

 

Piano delle Cinque Miglia.  Poco oltre, la statale 17 attraversa il Piano delle Cinque Miglia, un luogo singolarissimo, maestoso e rigorosamente deserto, che già mi aveva colpito quando l'avevo attraversato la prima volta, a maggio 1998 in Tipomobile, sulla strada del ritorno di quel viaggio abruzzese. Il filare di pini prosegue per alcuni kilometri lungo la statale.
Intorno al treno - Piano delle Cinque Miglia.

 

Pettorano sul Gizio.  L'alloggio di Pettorano era nel cuore del borgo antico, rivolto verso il torrente Gizio. Naturalmente nelle nostre giornate vi abbiamo passato poco tempo, quasi esclusivamente al buio, ma la sera del lunedì faccio in tempo a cogliere gli ultimi momenti dell'ora blu, dal balcone, guardando verso Sulmona.
Intorno al treno - Pettorano sul Gizio.

 

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