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Altri impianti

Tranvia Milano-Magenta-Cuggiono.  Un settore "primordiale" del trasporto interurbano sopravvissuto fino agli anni '50 fu quello delle tranvie a vapore, che avevano dominato la scena sin dalla seconda metà dell'800. A Milano, l'ultima linea a vapore, il celeberrimo Gamba de Legn, fu la Milano-Magenta/Castano Primo, chiusa nel 1957, dopo che già dal 1952 il capolinea era stato arretrato da Castano a Cuggiono (Wikipedia).

Nell'immagine, due tipiche locomotive cabinate trainano lunghe sequenze di carrozze a due assi nell'attraversamento di Sedriano, anche durante un'esondazione, tra ragazzini festanti! La sostituzione con autolinee appariva allora l'inevitabile segno del progresso, ma significò anche la perdita di contatto con la tradizionale trazione a vapore: una perdita che in alcuni contesti esteri si è riusciti ad evitare (più dettagli sull'esempio tedesco dell'Harz). E' interessante notare che un tram a vapore cabinato circoli sporadicamente come mezzo storico anche in una città come Berna (foto).

Altri impianti - Tranvia Milano-Magenta-Cuggiono.

 

Guidovia Madonna della Guardia.  La celebre Guidovia era un singolare sistema di trasporto che saliva al Santuario in cima al monte Figogna, inaugurato nel 1929 e chiuso nel 1967 (tutta la storia; Wikipedia). Esso ha ovviamente rappresentato un tipico esempio di linea nata espressamente per scopi turistici. Le automotrici diesel erano dotate di ruote di gomma piena e normali bordini metallici: esse viaggiavano su una pista di cemento in cui erano affogate le rotaie, combinando la "guida" dell'accoppiamento rotaia-bordino con l'aderenza della gomma.
Altri impianti - Guidovia Madonna della Guardia.

 

Monorotaia Italia '61.  Uno dei mezzi di trasporto più peculiari mai apparsi in Italia è stata senza dubbio la breve linea monorotaia realizzata nel 1961 a Torino per i festeggiamenti dei 100 anni dell'Unità d'Italia. Lunga 1,8 km, attraversava la città su viadotto e restò in servizio durante la manifestazione del 1961 e nelle due estati successive, per poi cadere in abbandono (Wikipedia). Da allora ci pare che nessun altro evento fieristico o simile abbia mai prodotto un sistema di trasporto specifico.
Altri impianti - Monorotaia Italia '61.

 

Monorotaia Italia '61.  Il veicolo della monorotaia sfoggiava una elegante colorazione bianca e rossa. In realtà il mezzo era molto più tozzo di quanto apparisse, ma la parte inferiore era ben mimetizzata da un uso intelligente della colorazione grigia.
Altri impianti - Monorotaia Italia '61.

 

Spoleto-Norcia

Ferrovia Spoleto-Norcia  La ferrovia Spoleto-Norcia è considerata uno dei più spettacolari esempi di tecnica ferroviaria di tipo "alpino" realizzati in Italia. Attraverso un tracciato composto da tre percorsi elicoidali, due tornanti e una galleria di valico di 2 km, univa Spoleto con S.Anatolia di Narco, in val Nerina, proseguendo poi fino a Norcia, per un totale di 51 km, a scartamento ridotto da 950 mm e trazione elettrica 2600 V in corrente continua. Inaugurata nel 1926 dalla Società Subalpina Imprese Ferroviarie (SSIF, la stessa impresa che eserciva la Ferrovia Vigezzina), è stata poi chiusa nel 1968 dalla Società Spoletina di Imprese Trasporti (SSIT) che l'aveva gestita negli ultimi 3 anni (Wikipedia). Le immagini mostrano una serie di fotografie ufficiali, verosimilmente a linea nuova, con le elettromotrici TIBB A1-A5 nella versione d'origine (negli anni '50 vennero ricostruite con cassa bombata e infine, dopo la chiusura, ebbero una nuova vita sulla Genova-Casella).
Spoleto-Norcia - Ferrovia Spoleto-Norcia

 

Viadotto di Caprareccia.  L'elicoidale dal lato di Spoleto si svolgeva tutto a cielo aperto e culminava nel celebre viadotto di Caprareccia. Gli altri due elicoidali, dal lato di S.Anatolia, erano invece realizzati nella più comune forma in galleria.
Spoleto-Norcia - Viadotto di Caprareccia.

 

Viadotto di Caprareccia.  
Spoleto-Norcia - Viadotto di Caprareccia.

 

Norcia.  La stazione capolinea.
Spoleto-Norcia - Norcia.

 

Centro e sud

San Marino.  La ferrovia Rimini-San Marino è stata inaugurata nel 1932, già a trazione elettrica, utilizzando le classiche elettromotrici Carminati e Toselli, comuni a molte altre linee del tempo. Eccezionalmente panoramica e ardita, a causa del dislivello da superare di oltre 500, la linea è stata distrutta durante la seconda guerra mondiale e mai riattivata. Dato il ridotto periodo di attività, le cartoline non sono certo numerose: questa è forse la più celebre. Recentemente è stata restaurata un'elettromotrice, che era rimasta ricoverata per decenni all'interno di una galleria e che ora è in grado di funzionare su un breve tratto di binario, ricostruito presso la stazione superiore.
Centro e sud - San Marino.

 

San Marino (francobolli).  La Repubblica di San Marino ha stampato anche una serie di quattro francobolli dedicati alla ferrovia (nella scansione ne manca ovviamente uno). Come era prassi abbastanza comune al tempo, il soggetto è sempre lo stesso e cambia il colore del francobollo in base al valore (vedi anche l'esempio per il cinquantenario delle FS nel 1939).
Centro e sud - San Marino (francobolli).

 

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