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Ferrovie di Prealpi e Alpi

Tranvia Luino-Ponte Tresa  La rete di tranvie varesine - tutte amministrativamente classificate come ferrovie - è scomparsa nei primi anni '50. La Luino-Ponte Tresa, inizialmente a scartamento di 850 mm, nel 1924 è stata portata allo scartamento di 1100 mm, per unificazione con le restanti linee Varese-Luino/Ponte Tresa. Danneggiata dalla guerra, è stata poi riaperta solo per la tratta Luino-Cremenaga e definitavamente chiusa nel 1948. Un'elettromotrice transita a Voldomino, alla periferia di Luino.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Tranvia Luino-Ponte Tresa

 

Ferrovia Chiusa-Plan.  La ferrovia della Val Gardena era l'esempio più celebre di autentica ferrovia a vapore alpina. Realizzata dall'Austria durante la grande guerra per ovvie esigenze militari, era stata inaugurata nel 1916 e aveva il tradizionale scartamento austriaco da 760 mm (Wikipedia). Con il ritorno della pace è stata presa in carico dalle FS, diventando una delle poche linee FS a scartamento ridotto. La trazione rimase sempre a vapore e le 7 locomotive austriache che vi erano impegnate diventarono il gruppo R.410 delle FS.

In 31 km la ferrovia saliva dai 520 m di Chiusa ai ben 1592 m di Plan, la stazione a maggior quota mai realizzata in Italia, toccando tutti i centri principali della Val Gardena: Ortisei, Santa Cristina e Selva (mappa TCI 1957). La ferrovia venne chiusa nel 1960, senza avere l'intelligenza di capire che una linea simile - anche proprio per l'uso della trazione a vapore - poteva essere un elemento di eccezionale interesse culturale, storico e turistico, in maniera del tutto analoga, ad esempio, alla Achenseebahn, solo 80 km di là del confine.

A questa linea è dedicato un racconto specifico.

Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Chiusa-Plan.

 

Ferrovia Voghera-Varzi.  Si trattava di una linea di 32 km, nell'oltrepò pavese, realizzata nel 1931 e chiusa nel 1966. Progettata da Ernesto Besenzanica, già padre della ferrovia Sangritana, venne realizzata da subito a trazione elettrica a 3000 V in corrente continua, un sistema che al principio degli anni '30 era ancora nella sua fase sperimentale. La cartolina mostra l'elettromotrice ACD 22 (OMS-TIBB) facente parte della dotazione originale di 3 elettromotrici.
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Ferrovia Voghera-Varzi.

 

Varzi.  A marzo 2020 il Museo "Enrico Pessina" di Voghera ha diffuso una notevole foto di gruppo in stazione di Varzi, prima dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, chiedendo se qualcuno vi si riconoscesse. L'immagine è senza dubbio significativa (oltre che inedita): contrariamente ad altre foto del genere, non riproduce infatti solo il personale della ferrovia - operai, tecnici, ecc.- ma un'intera popolazione, palesemente accorsa a festeggiare il loro treno. In primo piano abbiamo una delle due locomotive 51-52 (TIBB, 1931) seguita da una delle tre elettromotrici ACD 21-23 (OMS/TIBB, 1931).
Ferrovie di Prealpi e Alpi - Varzi.

 

Funicolare del Belvedere di Lanzo.  La funicolare Lanzo-Santa Margherita, inaugurata nel 1907, aveva la principale ragione d'essere nel permettere il rapido accesso alla navigazione del Lago di Lugano per i turisti provenienti dalla Val d'Intelvi. Ancora nei primi anni '70 i battelli facevano scalo nella sperduta frazione di Santa Margherita, realizzando un comodo collegamento Lanzo-Lugano (che ho utilizzato più volte anch'io intorno al 1975!). La funicolare è stata chiusa nel 1977 e poi è rimasta "congelata", in una confusa storia di contenziosi legali, penso fino ad oggi. La cartolina è la stampa tipografica colorizzata di una precedente vera fotografia. La cosa curiosa è che la funicolare dovrebbe essere stata sempre azzurra, mentre qui è stata colorizzata in un lucente giallo!

Anche a questo impianto è dedicato un racconto specifico.

Ferrovie di Prealpi e Alpi - Funicolare del Belvedere di Lanzo.

 

Altri impianti

Tranvia Milano-Gallarate.  L'ottocentesca tranvia a vapore per Gallarate venne presa in gestione dalla STIE nel 1913 ed elettrificata due anni più tardi. Nel 1951 venne soppressa la tratta Legnano-Gallarate (con le due diramazioni per Cassano Magnago e Lonate Pozzolo) mentre la tratta residua sopravvisse fino al 1966 (Wikipedia). A partire dal 1961, la precedente colorazione castano e Isabella era stata sostituita con un ben più vivace rosso e bianco, come si vede in questa immagine, che dovrebbe essere stata scattata a Legnano.

La scomparsa pressoché integrale di tutte le tranvie interurbane - a Milano e nel resto dell'Italia - ha creato un "anello mancante" tra il servizio ferroviario e il trasporto urbano, relegando una fetta troppo grande di trasporto pubblico a schiere di autobus letteralmente sommerse dal traffico automobilistico (più dettagli).

Altri impianti - Tranvia Milano-Gallarate.

 

Tranvia Milano-Magenta-Cuggiono.  Un settore "primordiale" del trasporto interurbano sopravvissuto fino agli anni '50 fu quello delle tranvie a vapore, che avevano dominato la scena sin dalla seconda metà dell'800. A Milano, l'ultima linea a vapore, il celeberrimo Gamba de Legn, fu la Milano-Magenta/Castano Primo, chiusa nel 1957, dopo che già dal 1952 il capolinea era stato arretrato da Castano a Cuggiono (Wikipedia).

Nell'immagine, due tipiche locomotive cabinate trainano lunghe sequenze di carrozze a due assi nell'attraversamento di Sedriano, anche durante un'esondazione, tra ragazzini festanti! La sostituzione con autolinee appariva allora l'inevitabile segno del progresso, ma significò anche la perdita di contatto con la tradizionale trazione a vapore: una perdita che in alcuni contesti esteri si è riusciti ad evitare (più dettagli sull'esempio tedesco dell'Harz). E' interessante notare che un tram a vapore cabinato circoli sporadicamente come mezzo storico anche in una città come Berna (foto).

Altri impianti - Tranvia Milano-Magenta-Cuggiono.

 

Guidovia Madonna della Guardia.  La celebre Guidovia era un singolare sistema di trasporto che saliva al Santuario in cima al monte Figogna, inaugurato nel 1929 e chiuso nel 1967 (tutta la storia; Wikipedia). Esso ha ovviamente rappresentato un tipico esempio di linea nata espressamente per scopi turistici. Le automotrici diesel erano dotate di ruote di gomma piena e normali bordini metallici: esse viaggiavano su una pista di cemento in cui erano affogate le rotaie, combinando la "guida" dell'accoppiamento rotaia-bordino con l'aderenza della gomma.
Altri impianti - Guidovia Madonna della Guardia.

 

Monorotaia Italia '61.  Uno dei mezzi di trasporto più peculiari mai apparsi in Italia è stata senza dubbio la breve linea monorotaia realizzata nel 1961 a Torino per i festeggiamenti dei 100 anni dell'Unità d'Italia. Lunga 1,8 km, attraversava la città su viadotto e restò in servizio durante la manifestazione del 1961 e nelle due estati successive, per poi cadere in abbandono (Wikipedia). Da allora ci pare che nessun altro evento fieristico o simile abbia mai prodotto un sistema di trasporto specifico.
Altri impianti - Monorotaia Italia '61.

 

Monorotaia Italia '61.  Il veicolo della monorotaia sfoggiava una elegante colorazione bianca e rossa. In realtà il mezzo era molto più tozzo di quanto apparisse, ma la parte inferiore era ben mimetizzata da un uso intelligente della colorazione grigia.
Altri impianti - Monorotaia Italia '61.

 

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