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Eumig Mini 3, esposimetro.  Togliendo anche il supporto del primo specchio, si vede chiaramente il diaframma, realizzato con la consueta e semplice tecnica della fessura. In base alle indicazione dell'esposimetro (cioè alla tensione elettrica in uscita), un avvolgimento elettromagnetico, posto sotto la parte color ottone, fa ruotare il bilanciere nel senso della doppia freccia: antiorario per aprire il diaframma (soggetto meno luminoso), orario per chiuderlo, cioè restringere la fessura. L'obiettivo è più in alto, così come il percorso reflex verso il mirino, che quindi non risente del diaframma (altrimenti il mirino si oscurerebbe).

Quando il diaframma è a fine corsa in senso antiorario, un pezzetto di plastica rossa trasparente viene sollevato fino ad apparire nel percorso ottico del mirino: è il segnale di sottoesposizione, cioè di soggetto troppo buio. Nell'abituale funzionamento in luce diurna, come in tutte le cineprese Super 8, un filtro ambra è inserito nel percorso ottico verso la pellicola; nell'immagine il filtro è stato rimosso per mostrare meglio il diaframma: era incollato sulla piastra metallica alla sua sinistra, che è mobile ed è azionata da un apposito inserto in plastica, che si infila sul dorso della cinepresa. Si vede invece il filtro gemello, che sta davanti all'esposimetro: dato che il filtro ambra riduce la luminosità, è come se abbassasse la sensibilità della pellicola, e l'esposimetro ne deve tenere conto.

Eumig Mini 3 (1973) - Eumig Mini 3, esposimetro.

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