Avevo concluso l'ultimo racconto sulla FGC in una limpida giornata di marzo 2020, e poi inserito alcune foto nella pagina dell'estate 2020. L'ultimo mese del 2021 porta una novità che ancora mi mancava: la neve in valle! La nevicata dell'8 dicembre è seguita da una bella giornata di sole: il grosso della neve si scioglierà proprio nel corso della giornata, ma le corse del mattino offrono uno spettacolo da cogliere prontamente.

Il racconto prosegue con le immagini primaverili del 2022, il sabato di Pasqua, e poi, soprattutto, con il treno fotografico organizzato il successivo giugno, protagonista la storica elettromotrice A2 del 1929, ex Ferrovia della Val di Fiemme.

Mi fa piacere annotarne le sensazioni a bordo, "l'altra metà" di un treno speciale, rispetto al puro risultato fotografico, quando si ha la fortuna di poterci viaggiare sopra. Ricordo lo sguardo al finestrino lato monte, fresco di bosco e secco delle mille piccole pietre che scendono a lambire il binario; le controcurve incessanti e lo stridio dei bordini, ma anche i brevi rettifili, la A2 che qua e là accelera di scatto, con una ripresa che sarebbe degna di un moderno elettrotreno. Ricordo la cabina posteriore, le ginestre viste dai tre finestrini, ma anche il rumore a scatto del combinatore, la freccia che si muove da sola sulle tacche della Serie, e qualche volta arriva fino al Parallelo.

Ripenso alle gallerie, tutte brevi a passarci, ma quasi tutte sufficientemente lunghe per sentirne l'odore fresco e umido; il ponte della Fontanassa, che ora si transita quasi senza accorgersene, ma che sappiamo aveva fatto penare nella ricostruzione del 2016. L'arrivo a Trensasco, che dice: è finito il versante marittimo, e dopo la galleria cambieranno totalmente gli sguardi. E appunto gli sguardi ampi sulle vallate di Sant'Olcese, la Madonna della Guardia lontana, le case sparse quasi sulla cresta, la sensazione che faremo un grande semicerchio intorno alla valle del Torrente Sardorella, sensazione che si coglie solo avendo presente il disegno della linea su una mappa, altrimenti sarebbe quasi impossibile rendersene conto. Infine il camminare sicuro per il prato di Niusci, che così tante volte mi ha ospitato, d'inverno e d'estate, e ora è tutto fiorito.