Ferrovia del Renon, Rittnerbahn: un piccolo mondo a sé, a circa 1200 m di quota, sopra Bolzano. Ogni ferrovia concessa lo è, come un piccolo mondo in miniatura, completo in tutte le sue parti: il parco rotabili, il deposito-officina, i punti di incrocio, le stazioni terminali. Solo che qui siamo proprio ai minimi termini: Soprabolzano ha un semplice binario di raddoppio e il suo deposito, che è un piccolo capannone a due binari. Da un lato si va all'Assunta, 1 km più indietro, ma in cui ci sono solo un paio di corse al giorno, perché la funivia arriva a Soprabolzano, e quindi i viaggiatori salgono qui. Dall'altra parte sono poco più di 5 km fino a Collalbo, con un punto di incrocio intermedio e tre fermate che sono tre semplici capanne in legno. Meno di 7 km di linea, dunque, più di 100 anni di vita, tutti a trazione elettrica, e i mezzi della dotazione d'origine ancor oggi in servizio. Va aggiunto il paesaggio, le Dolomiti dello Sciliar e del Catinaccio, e si capisce il fascino notevole di questo mondo. Sono stato sull'altipiano due volte, nel settembre 2003 e poi nel marzo 2010; come dire: estate inoltrata e ultima neve d'inverno, due modi di essere Renon, differenti e complementari. Nel 2003 circolavano le elettromotrici tradizionali e soprattutto la Alioth; nel 2010 era in turno solo la END 12: anche questo dettaglio accresce la complementarietà degli scatti. Ci sono poi tornato a settembre 2010, nel breve intermezzo in cui l'elettromotrice 24 - proveniente dalla tranvia svizzera di Trogen - ha circolato nella lucente colorazione arancio con cui era arrivata, prima di essere (ahimè) ricolorata nel ben più cupo viola e grigio della SAD. All'inizio del 2015 aggiorno l'antologia di quelle gite con numerose altre foto che erano rimaste finora inedite. |
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Foto scattata usando solo i mezzi pubblici (info)
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