Non c'è nulla di peggio che essere convinti di aver in mano un buon progetto e scoprire a posteriori che è invece assai più misero, magari appena sufficiente. Molta campagna comunicativa per il trasporto ferroviario regionale si è basata in tempi recenti sulla promessa di "nuovi treni bellissimi", che avrebbero rivoluzionato le sorti dei pendolari italiani. Poi, al momento di fare l'elenco delle caratteristiche per cui questi treni avrebbero dovuto essere così belli, qualcuno si è accorto che c'era ben poco da elencare: l'aria condizionata (ormai data per scontata), le prese elettriche (idem), le prese USB (giusto per stare al passo con i tempi), le dotazioni per disabili (obbligatorie per legge), il trasporto delle bici (spesso in quantitativi irrisori rispetto alla domanda). Solo i più attenti, probabilmente, si sono accorti che la qualità di un treno, la sua ospitalità, è fatta da tanti piccoli fattori prettamente progettuali; ma ahimè più i treni sono recenti, più questi fattori sembrano dimenticati, come provo a mostrare in questa breve antologia. Vedi anche l'approfondimento La qualità dei treni. |
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