IntroduzioneQuesto non è un libro di ricordi, anche se le immagini che vi sono raccolte spaziano lungo un arco di tempo di circa trent'anni. I fotografi che le hanno scattate hanno inteso prima di tutto documentare la realtà ferroviaria che avevano davanti in quel momento. Per questo l'appassionato di ferrovia vi troverà mezzi del tutto ordinari, in servizio regolare, e nessun treno storico o rievocativo. I luoghi in cui questi treni sono osservati non sono però casuali. Fra i tanti scenari in cui corre la ferrovia, ho provato a sceglierne due, accomunati dalla presenza tangibile di una linea di orizzonte, che segni lo sguardo e caratterizzi il paesaggio: l'orizzonte del mare, prima di tutto, e poi quello della pianura. E lungo la pianura, mi sono soffermato sullo scenario peculiare delle risaie, che ogni anno si trasformano anch'esse in un paesaggio d'acqua, calmo e geometrico, a suo modo duale della costa marina. Non ho certo la pretesa di coprire tutte le linee costiere e le pianure italiane, non fosse altro per il fatto che ho frequentato alcuni luoghi molto più di altri; gli amici hanno però validamente contribuito per le terre ove non sono ancora stato, aiutandomi a variare questa antologia. Tuttavia trent'anni sono un periodo abbastanza lungo. La ferrovia, tradizionalmente lenta nell'evolversi, proprio negli ultimi tempi ha preso a mutare molto più in fretta. Quasi tutti i treni di queste pagine oggi sono scomparsi, alcuni nel normale avvicendarsi delle generazioni, la maggior parte perché nel frattempo ha cambiato radicalmente aspetto, ricevendo una colorazione che molti considerano la peggiore mai usata su un treno italiano. In questa raccolta, invece, si dispiegano almeno una quindicina di colorazioni diverse, italiane e straniere: una varietà speciale che ho sempre ammirato, capace di coniugarsi armoniosamente non solo con le forme geometriche del treno stesso, ma anche con gli scenari della natura di volta in volta attraversata. Non è però solo una questione di treni: negli ultimi anni, soprattutto, sono scomparsi alcuni dei binari più preziosi su cui questi treni correvano. Nel novembre 2005 è stata chiusa la Ortona - Casalbordino, ultimo tratto costiero a binario unico della dorsale adriatica, sostituito da una nuova linea quasi tutta in galleria. Questo libro prende proprio le mosse da quell'occasione, consapevole che, quando una ferrovia scompare, è per sempre. In questo, le immagini che seguono, se non un ricordo, si fanno piuttosto una testimonianza: la testimonianza di una ferrovia che è esistita e che ho avuto la fortuna di incontrare. Sono linee su cui ho viaggiato con costanza, per molti anni, come è stato per un'altra bellissima ferrovia litoranea, quella di San Remo, sostituita nel 2001 da una galleria infinita. Oppure sono come ultime frontiere, che ho esplorato un attimo prima che scomparissero, come la stessa Ortona, a cui sono tornato più volte nell'ultimo mese di esercizio. Se poi queste fotografie riusciranno anche a generare emozioni, vorrà dire che la ferrovia ha qualcosa da raccontare, che va al di là dei suoi aspetti tecnici e del suo scopo primario di muovere persone in modo efficiente ed ecologico. Il lettore può essere certo che di queste emozioni sarò partecipe, e ne sarò allietato. |
Il tracciato originale della ferrovia tra Savona e Finale Ligure, chiuso nel 1977, correva lungo la costa, alternando importanti gallerie con ampi tratti costieri. Fino al 1967, la linea era elettrificata in trifase: una locomotiva E.333 (Nicola Romeo, 1923-25) traina un breve treno viaggiatori proveniente da Savona, in ingresso a Spotorno, circondato dai primi palazzi dell'edificazione turistica e con l'inconfondibile profilo di Capo Noli sullo sfondo. Ed. Cartolibreria Rosetta Gnecco, Spotorno, viaggiata il 30 luglio 1957 (collezione F. Dell'Amico). |
Panorami della costa ligure Fino all'introduzione del nuovo orario cadenzato nel giugno 1985, le locomotive E.444 erano una presenza del tutto abituale in Riviera, anche se il tipo di tracciato non permetteva di sfruttarne le caratteristiche di velocità. La E.444.091 traina un treno composto da carrozze degli anni Trenta e Cinquanta, tra San Lorenzo-Cipressa e Imperia Porto Maurizio, il 4 agosto 1983 (foto F. Dell'Amico). |
Il treno Intercity Tirreno Ventimiglia - Roma è stato istituito nel 1997 in sostituzione del precedente collegamento internazionale da Hendaye e Cerbère. Il 16 luglio 2000, è fotografato tra Cervo e Andora, sullo sfondo di Diano Marina e del Capo Berta, lungo la tratta più spettacolare fra quelle che saranno soppresse con il completamento della nuova linea Imperia - Andora, oggi in costruzione. |
Nell'estate del 1994, il treno regionale 6214 Savona - Albenga è stato effettuato con materiale ordinario, anziché con le previste elettromotrici. Una tramontana inaspettata e robusta cambia gli scenari del mare e fa apparire più viva e lucente la costa del Finale, fino al profilo caratteristico di Punta Crena, mentre la E.636.244 arriva a Ceriale, il 25 agosto 1994. |
La vegetazione mediterranea e lussureggiante che costeggia il corso Trento e Trieste fa da scenario al rettifilo che conduceva al segnale di protezione di San Remo. Il corso, già intitolato al Principe Federico Guglielmo, rappresentava una celebre e scenografica passeggiata a mare, prima che, negli anni Settanta, il nuovo Porto Sole si interponesse fra la costa e la città. Il 14 agosto 1999, la E.656.544 (Reggiane-Marelli, 1984) è in arrivo con il Diretto 2888 da Genova Brignole. |
Stretta tra il sagrato della chiesa di San Matteo e la sottostante via Aurelia, la E.656.406 del Diretto 2886 proveniente da Genova parte da Laigueglia, il 26 agosto 2000. |
A Finale Ligure termina la linea a doppio binario aperta nel 1977. Passata anche la galleria di Caprazoppa, poco prima di Borgio Verezzi il treno riconquista finalmente la vista del mare. La E.636.452 del Locale 9726 Genova Brignole - Albenga sembra fare a gara con le autovetture Fiat "126" e "127" in corsa sulla via Aurelia, dove si sta lavorando per ampliare la carreggiata, il 6 marzo 1987. |
Foto 3-12/145 ^ Indice ^ Pag. successiva >>