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Favria. Infine il racconto principale si conclude là dove era cominciato: nell'alba invernale di Favria: nel 2014 i binari tronchi del vasto piazzale erano utilizzati per ospitare anche alcune ALn 668 ex SATTI accantonate, tra cui la D2 in primo piano. Anche queste unità erano state riverniciate nel bianco blu GTT, ma poi presto dismesse. |
![]() Cinque automotrici furono rimodernate nel 2006-2008, assumendo i numeri 901, 903, 905-907. La 901 è stata appunto la protagonista della prima parte di questo racconto. Tra le altre cose, oltre alla colorazione GTT bianco-blu, sul frontale le automotrici ricevettero le porte doppie dell'intercomunicante standard tipo FS in luogo della porta singola d'origine. |
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Ceres. Concludo questa raccolta con una mini-antologia di cartoline reperite sul web. Una delle viste più classiche del capolinea è quella che inquadra la stazione dalla via che, con due tornanti, sale in centro paese, sullo sfondo del maestoso monte Plu (2195 m). Sul primo binario sono in sosta due carrozze viaggiatori. |
Ceres. Il grande ponte ad arco è ovviamente il soggetto prediletto da molte cartoline. La didascalia evidenza anche che la ferrovia è "elettrica"; al tempo dell'elettrificazione - nel 1920, cioè appena quattro anni dopo il prolungamento a Ceres - si trattava del primo esempio al mondo di elettrificazione a corrente continua ad alta tensione: ben 4000 V, contro i 3000 di quello che qualche anno più tardi sarebbe diventato lo standard FS. |
Ceres. Altre due viste del ponte, entrambe dal lato nord, rispettivamente con uno scatto fotografico e una stampa tipo acquarello. La quota di Ceres indicata è quella del centro paese, la stazione è una ventina di metri più in basso. |
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