Asso. Le tre carrozze Az 130, 136 e 137 sono state realizzate nel 1924-25 all'interno di una serie di 52 esemplari, costruiti da OM, Officine Tallero e CGE. Cedute alle ferrovie svizzere già dagli anni '80, sono poi passate al Club San Gottardo, l'associazione di Mendrisio che tra l'altro curava i servizi turistici della linea di Valmorea, e che le ha utilizzate per vari anni. Al mutare dei propri interessi l'associazione stessa, nel 2016, dopo un lungo accantonamento, aveva deciso la loro alienazione. A questo punto le carrozze sono state acquisite a prezzo simbolico da Ferrovienord, come prima attività operativa di valorizzazione del patrimonio storico FNM, prevista dal nuovo contratto di servizio con la Regione. Nel 2017 è iniziato un lungo lavoro di restauro, aggiudicato alle Officine di Arquata Scrivia, reso particolarmente impegnativo dalla struttura delle carrozze, in legno, pressoché integralmente da ricostruire. Una prima carrozza è venuta pronta nel 2021, seguita dalle altre due nel 2022. La quarta ed ultima carrozza, Az 135, attende ancora il restauro, comunque già finanziato. |
Asso. In testa lato nord, c'è la E.600-3, una delle 6 unità costruite da OM e CGE nel 1928 specificatamente per le FNM. Da tempo preservata come mezzo storico, era però guasta dal 2014. È stata riparata da Trenord e colorata nella livrea classica simile all'Isabella FS, con i carrelli in rosso vagone, come era in uso nelle FNM negli anni '60. In precedenza, a inizio anni 2000, appariva di un marrone scurissimo, inesatto, e poi nera, come negli anni '30. |
Pontelambro-Castelmarte. Nel pomeriggio il treno riparte per Milano, ora con la E.610 in testa. Lo attendo nella stazione di Pontelambro. Il fabbricato viaggiatori è stato di recente ridipinto in una a mio avviso inguardabile tinta bianca; preferisco ricordarlo nella precedente colorazione tradizionale, ripresa digitalmente da una foto del 2012. |
![]() Ad aprile 2003, una composizione di EA.750 e carrozze Socimi si dirige verso Cadorna. Il tunnel visibile sullo sfondo, il più lungo della tratta urbana, era quello che sottopassava il Corso Sempione. |
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![]() Nella tratta della Bullona i quattro binari sono ora totalmente interrati (le gallerie dei sottopassi stradali sono state saldate tra loro). Il fabbricato di Bullona, vincolato come edificio storico, non è stato demolito, ma è chiaro che, senza più l'affaccio della balconata ai binari, ha perso uno degli elementi più caratteristici. Dopo anni di inutilizzo, dal 2021 è ora un ristorante elitario, peraltro con recensioni nemmeno troppo entusiasmanti, mah... |
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![]() Allora, in presenza di un traffico pendolare già significativo ma comunque ben inferiore a quello di oggi, erano molto numerose le composizioni doppie, EB.700 o 740 e rimorchio pilota. I treni standard a quattro carrozze sarebbero arrivati nel corso degli anni '80 con le carrozze svizzere, senza dubbio l'acquisto di seconda mano di maggior successo della storia delle FNM. |
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