Le Ferrovie della Provenza (CP) gestiscono la linea a scartamento metrico e trazione diesel che da Nizza risale la valle del Var per arrivare a Digne-les-Bains dopo ben 150 km, percorsi in 3h15, alla media di 46 km/h, decisamente significativa considerando la tortuosità del percorso. Il deposito delle normali automotrici si trova a Lingostière, poco oltre la partenza, ma a Puget-Théniers, a 60 km da Nizza, è situata la rimessa delle locomotive a vapore: per tutta l'estate infatti nella tratta centrale della linea si effettua un servizio turistico regolare a vapore, curato sin dal 1980 dal Groupe d’Etude pour les Chemins de fer de Provence (GECP). L'itinerario turistico è cambiato leggermente nel corso degli anni, rimanendo comunque compreso tra Villars-sur-Var e Annot, rispettivamente a est e a ovest di Puget. In realtà il Nizzardo all'inizio del XX secolo era popolato da un numero sorprendentemente elevato di tranvie e ferrovie, alcune delle quali si diramavano proprio dalla linea delle CP: la TAM (Tramways Départementaux des Alpes-Maritimes) si inerpicava nelle valli laterali del Var, fino a St-Martin-Vésubie (a ben 955 m di quota), St-Sauveur-sur-Tinée e Roquestéron, con i propri tram insolitamente alimentati in corrente monofase a 6600 V e 25 Hz. L'altra linea delle CP, la Central-Var di ben 210 km, univa Nizza a Meyrargues distaccandosi a Colomars dalla linea per Digne e passando per Grasse e Draguignan (la terza linea CP du littoral si trovava invece più a sud-ovest, da Toulon a Saint-Raphaël). Vi era poi la TNL (Tramways de Nice et du Littoral) che esercitava le linee costiere e la Menton-Sospel alla più tradizionale tensione di 600 V in corrente continua, e altre ancora, soprattutto intorno a Cannes (TC, Tramways de Cannes). La singolarità di tutte queste linee è di esser state chiuse molto presto, già a partire dal 1929, e alcune erano state addirittura costruite pochissimi anni prima (cartoline d'epoca e mappe). Al contrario la Nizza-Digne, realizzata in più fasi tra il 1892 e il 1911, è miracolosamente sopravvissuta fino ai giorni nostri.Il servizio attuale - programmato dalla Regione PACA e esercitato da una filiale di Veolia - non è molto intenso: quattro coppie al giorno, svolte in parte con le automotrici bianco-blu degli anni '70, in parte con i nuovi mezzi AMP dal vivacissimo colore giallo e rosso; ma almeno d'estate ho sempre visto una buona frequentazione, con una significativa presenza turistica, che naturalmente utilizza anche il treno a vapore. E soprattutto il paesaggio della valle del Var è di un fascino incredibile, con lunghi tratti assolutamente selvaggi, gole del fiume, grandi pareti rocciose e paesi antichi e attraenti come Entrevaux o Villars. Ho sempre visitato la valle nei giorni in cui circolava anche il vapore e di conseguenza non mi sono mai spinto a ovest di Annot. Tuttavia credo di esserne riuscito a trarne un quadro attraente e multiforme. Lo propongo qui, partendo dagli scatti dell'estate 2014, integrati da alcuni degli anni precedenti. Inizio con il colore e con le automotrici per poi volgermi, quasi senza stacco, al bianco e nero e al vapore. |
Tutte le foto su un'unica pagina (15 alla volta)
Cerca tra le foto Foto ridimensionate (per schermi piccoli) Pagina con sfondo nero