Udine. Udine, città di medie dimensioni, ha potuto usufruire sia di una rete tranviaria urbana, inaugurata a cavalli nel 1887, elettrificata nel 1906 ed infine chiusa nel 1952, sia di due linee extraurbane colleganti il capoluogo con San Daniele (chiusa nel 1955) e Tarcento (chiusa nel 1959). In questa prima immagine è ripresa una vettura urbana a due assi in sosta nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II, già Piazza Nuova e oggi Piazza della Libertà. A sinistra si trova la quattrocentesca Loggia del Lionello (Palazzo del Comune), sullo sfondo appare il Porticato di San Giovanni con la sua Torre dell'Orologio. La tinta rossiccia dell'originale è una variante relativamente diffusa delle cartoline in vera fotografia, nei primi anni del loro utilizzo. |
Udine (extraurbano). La cartolina, databile alla prima metà degli anni '50, mostra una bianca vettura a carrelli della linea per Tarcento, in attesa di ripartire dal capolinea udinese posto in Piazzale Osoppo, lungo la circonvallazione settentrionale della città. |
Trieste. Ancora oggi, nelle belle e calde giornate estive i triestini affollano tutta la costiera fino al castello di Miramare. Fino al 1969 era possibile raggiungere la località di Barcola dal centro città utilizzando la linea tranviaria numero 6, ripresa in questa immagine, dove la vettura 440, di costruzione Stanga, sta per ripartire dal capolinea di Barcola. Nel mentre, una ragazza si intrattiene a parlare con un'amica affacciata dal finestrino: scene di vita quotidiana che il fotografo ha catturato, forse per caso e certo per nostra fortuna. |
Genova. Piazza Caricamento è sempre stata il fulcro della città e della sua rete di trasporto pubblico (ancora oggi è capolinea di autobus). Sullo sfondo del Palazzo S.Giorgio, si contano almeno una decina di tram, tra motrici e rimorchi. |
Genova. La vettura 329 si dirige verso il centro città, passando accanto al monumento ai Mille di Quarto. |
Piacenza. Oltre ad essere stata il centro di un'estesa rete tranviaria extraurbana quasi totalmente scomparsa prima della Seconda Guerra Mondiale, Piacenza vide circolare i tram elettrici urbani fino al 1955. In questa immagine risalente agli ultimi anni di esercizio, la vettura a due assi n. 4 è in sosta di fronte alla stazione ferroviaria della città. |
Parma. Oggi Parma è una "roccaforte" della trazione filoviaria ma fino al 1953 il tram era il vero padrone delle strette vie della città emiliana. In questa immagine, una vettura a due assi di costruzione TIBB è in servizio sulla linea 3 mentre sta percorrendo una tratta a binario unico nel centro cittadino. La denominazione di Via della Repubblica riportata in didascalia risale naturalmente al dopoguerra, ma non deve trarre in inganno: l'edificio che si vede al centro della cartolina sullo sfondo, tra via Mazzini e Piazza Garibaldi, che ospitava la cioccolateria Banchini, è stato distrutto dai bombardamenti del 1944 e ricostruito in modo del tutto differente. La foto è stata dunque scattata prima della guerra, quando la via era dedicata a Vittorio Emanuele. Più precisamente siamo dopo il 1933, anno in cui i tram urbani di Parma assunsero la colorazione in due toni di verde (come nella cartolina) abbandonando lo sgargiante giallo/rosso. E senza dubbio non siamo in periodo bellico, quando tutti i veicoli viaggiavano con fanali oscurati e con fasce bianche sui frontali per aumentare la visibilità di notte. In realtà un esemplare della stessa cartolina trovato in rete e viaggiato nel 1935 (con la didascalia "Via Vittorio Emanuele" in carattere stampatello come si usava allora) la fa definitivamente datare nel ristretto periodo 1932-35 (grazie a Matteo M. per le info aggiuntive). |
Modena. Fortunatamente Modena è ancora oggi percorsa da una moderna rete filoviaria ma anche qui i primi trasporti elettrici sono stati i tram. In questa immagine di Piazza Garibaldi una vettura a due assi di costruzione Siemens sta per imboccare una tratta a doppio binario mentre sullo sfondo si staglia il centro storico dominato dal campanile Ghirlandina del duomo cittadino. La rete tranviaria modenese venne definitivamente chiusa nel 1950 per far posto ai filobus. |
Bologna. La rete tranviaria di Bologna, ben rappresentata nel film del 1954 "Hanno rubato un tram" diretto ed interpretato da Aldo Fabrizi, non poteva certo definirsi piccola ma è forse passata in secondo piano rispetto ad altre grandi reti tranviarie italiane. In questa immagine degli anni '50 una coppia di vetture a due assi, la "ricostruita" n.35 e una di probabile costruzione OMI, sono riprese in sosta al capolinea di piazza Galvani, posta dietro al duomo di San Petronio e dominata dalla statua dello scienziato bolognese. L'ultimo tram felsineo ha circolato il 3 novembre 1963 mentre ora, tra alti e bassi, i filobus rappresentano il trasporto elettrico a Bologna. |
Bologna (part.). Cartolina, tram e risoluzione sono talmente spettacolari, che val la pena di mostrare il dettaglio ingrandito delle vetture! |
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