![]() Di passo spedito, raggiungo piazza Carlo Emanuele II, o "Carlina". L'evento è previsto dalle 15.30 alle 17.30 e, quando arrivo, le vetture sono lì in sosta, davvero splendenti al sole. |
![]() Costruita nel 1935 dalla Carminati & Toselli, fa parte della serie 301-321, destinata alle tratte urbane della rete romana Stefer (Termini-Cinecittà e Termini-Capannelle). Appartiene alla famiglia delle MRS (Moto-Rimorchiata Saglio, dal nome del progettista), al pari delle unità dell'ATAC (rimaste in servizio fino a fine anni '90). La 312 rimane in servizio fino al 1980, quando viene chiusa l'ultima linea Stefer. Recuperata da ATTS nel 2008, dopo anni di abbandono, è tornata in servizio nel 2011. |
![]() La vettura 201 è la prima unità di una serie di 29 tram, costruiti nel 1934 per l'ATM di Bologna. Nel 1963, con la chiusura della rete tranviaria bolognese, quattro unità di questa serie vennero cedute alla Stefer di Roma, dove divennero monodirezionali e acquisirono la tipica livrea blu. Utilizzata sulle linee di Cinecittà e Capannelle fino al 1980, è poi approdata a Torino, dove è stata restaurata nel 2011. L'aspetto esterno è quello d'origine, mentre l'interno rispecchia la situazione del periodo romano. |
![]() I tram partono a circa 10 minuti uno dall'altro, così mi metto in tranquilla attesa. Dapprima arriva la 447. La vettura 447 appartiene a una serie di 20 tram, in origine bidirezionali, costruiti nel 1938 dalle Officine Meccaniche della Stanga di Padova, per la rete di Trieste, gestita dall'ACEGAT (Azienda Comunale dei servizi Elettricità, Gas, Acqua e Tranvie). Nel 1960-65, sei vetture (443-448) vennero cedute alla Stefer di Roma, che li ha utilizzati sui due tronchi residui delle tranvie dei Castelli Romani. E' da Roma che la 447 è arrivata a Torino, dove è stata restaurata nel 2015, riportandola all'aspetto degli anni '30. |
![]() Il palazzo che fa da sfondo ai transiti è l'ex Ospedale di San Giovanni Battista, sorto alla fine del XVII secolo, che dal 1978 ospita il Museo Regionale di Scienze Naturali; il museo è però chiuso dal 2013(!) a causa di un incidente interno. |
![]() La chiesa all'angolo con piazza Carlina è Santa Croce, di Filippo Juvarra (1718), caduta in disuso nel corso dell'800, riaperta al culto nel 1927 e infine affidata nel 2012 alla chiesa ortodossa rumena. |
![]() Piazza Valdo Fusi era occupata dal Ministero della guerra sabaudo, divenuto dal 1864 il Regio Museo industriale ed infine il Politecnico di Torino, originatosi nel 1906 dal museo stesso; raso al suolo dai bombardamenti del luglio 1943, non è stato mai ricostruito. Nel dopoguerra l'area divenne un semplice parcheggio, ed è stata riqualificata dopo la costruzione dell'attuale parcheggio sotterraneo (2004). Oggi è uno spazio molto animato, in parte a prato, con forma concava, che termina appunto con una collina artificiale. |
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![]() A questo punto, con tutta calma, torno sui miei passi verso Porta Nuova per vie totalmente in ombra. |
![]() Alle 18.30 riparte il mio Italo e alle 19.50 in perfetto orario sono a Rogoredo. |
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