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Arancio quasi invernale

 C.so San Maurizio.  Il 17 novembre 2023 si preannuncia vento di foehn e sole: con il Regionale delle 9.15 punto verso Porta Susa, immaginando di dedicarmi ai tram in servizio ordinario. Raggiungo Corso Regina Margherita e vedo arrivare un 16: non è difficile precederlo alla svolta tra via Rossini e Corso San Maurizio, a fianco di un bell'albero autunnale.
Arancio quasi invernale - C.so San Maurizio.

 

 C.so San Maurizio.  Un semaforo favorevole mi fa guadagnare un secondo scatto sul Corso.
Arancio quasi invernale - C.so San Maurizio.

 

 C.so Cairoli.  Scendo ora parallelamente al Po fino al ponte Umberto I e scelgo un panoramix per un'altra 2800 che svolta da C.so Cairoli.
Arancio quasi invernale - C.so Cairoli.

 

 Monte dei Cappuccini.  Il Convento del Monte dei Cappuccini, in sponda destra del Po, è una singolarità architettonica ben visibile dalla città, e, tra un tram e l'altro, è impossibile non lasciarsi affascinare dagli alberi autunnali che lo circondano.
Arancio quasi invernale - Monte dei Cappuccini.

 

 C.so Cairoli.  Nel frattempo arriva un altro 16, e stavolta c'è anche la bici!
Arancio quasi invernale - C.so Cairoli.

 

 P.za Castello.  L'occasione della gita è il 15 deviato, che percorre il binario attraverso i Giardini Reali, normalmente utilizzato solo dai tram storici. In questa stagione la parte nei giardini è praticamente tutta in ombra, ma ci si può dedicare al passaggio sotto i portici, bello e caratteristico.
Arancio quasi invernale - P.za Castello.

 

 Rondò Rivella.  Alla ricerca di itinerari in luce, passo due volte dal Rondò Rivella, e scopro che vi fa capolinea il 3, anch'esso limitato a un percorso parziale. Nonostante l'ampiezza della piazza, evitare le ombre non è affatto facile, così mi invento due inquadrature un po' anomale, che unisco in un collage, con le Torri Rivella (quasi) gemelle. Costruite nel 1929 da Eugenio Ballatore di Rosana in stile Art Deco, presero il nome dall'atelier di pellicceria di Francesco Rivella, per il quale erano state originariamente realizzate.
Arancio quasi invernale - Rondò Rivella.

 

 P.za Castello.  Torno ora in Piazza Castello. Va detto che il sito GTT, anche senza usare alcuna app, non mi dice solo la posizione in tempo reale di ogni vettura, ma addirittura la sua matricola! Così so già che sta arrivando una 5000 ed eccola qui!
Arancio quasi invernale - P.za Castello.

 

 P.za Castello.  Mi porto al centro della piazza per la 2800 successiva. I binari di via Po sono interrotti per mesi di lavori (...) così l'unico tram che passa è proprio il 15 deviato. Sulla destra si trova il Teatro Regio.
Arancio quasi invernale - P.za Castello.

 

 C.so Sommeiller.  Non sono ancora le tre ma trovare vie ancora in luce diventa davvero arduo. Provo a seguire i binari del 15 verso sud, raggiungo un bello spiazzo aperto (in fondo a Corso Re Umberto) ma...ho sbagliato strada! Il 15 svoltava qualche isolato prima. Così torno indietro e mi ritrovo sul ponte di Corso Sommeiller, che scavalca i binari ferroviari in uscita da Porta Nuova. Arriva un 16, e mi piace lo sfondo della Collina, che spesso chiude la scena in questa parte della città.

Fatta la foto, posso puntare su Porta Nuova per il Regionale delle 15.55. Un tramonto tinto di arancio, con una fetta di luna e il Monviso di sfondo, chiuderanno la giornata dalle parti di Novara.

Arancio quasi invernale - C.so Sommeiller.

 

Il Trolley Festival

 Nuovo! P.za Castello.  La prima domenica di dicembre si svolge il Trolley Festival, celebre festival tranviario, tanto di lunga tradizione per la città di Torino, quanto tuttora un caso unico nel panorama tranviario italiano. Sembrerà strano, ma c'ero stato solo nel 2007 e 2008 e poi mai più (va anche detto che, vista la stagione, le edizioni con meteo consono non sono state moltissime...). Nel 2023 si preannuncia un weekend di bel tempo e così organizzo due giorni di ottima gita, in modo da essere sul posto già di primo mattino.

Sono da poco passate le 9, quando le prime vetture si presentano in piazza Castello a caricare cittadini e turisti, dirette allo stadio, come vedremo nelle prossime foto. La prima ad arrivare è la 312 Stefer, che fotografo nella lama di luce dell'alba invernale.

Il Trolley Festival - P.za Castello.

 

 Nuovo! Capolinea Stadio.  La novità di questa edizione era il "carosello" al capolinea dello Stadio, un anello di 230 m di lunghezza e circa 560 m di sviluppo, in cui i tram hanno girato, con passeggeri a bordo, per un'ora abbondante. Ai fotografi che li attendevano lungo l'anello sembrava davvero un plastico, con in più il fascino delle Alpi a chiudere il panorama.

La Stefer romana è ritratta sul raddoppio lato ovest (la salita e la discesa dei viaggiatori avvenivano sui tre binari lato est).

Il Trolley Festival - Capolinea Stadio.

 

 Nuovo! Capolinea Stadio.  La curva a sud è l'osservatorio privilegiato per godersi lo spettacolo: ecco la 116, una delle due vetture a due assi storiche. La vettura 116, costruita da Diatto a Torino nel 1911, fa parte di un lotto di 130 esemplari, messi in servizio anche in vista dei festeggiamenti per i 50 anni dell'Unità d'Italia. Come spesso accade, le ultime vetture superstiti sono state trasformate in mezzi di servizio. La 116 è stata restaurata una prima volta nel 1976, esposta per alcuni anni a Sassi e infine rimessa in esercizio nel 2006, diventando il tram più anziano ancora in esercizio.
Il Trolley Festival - Capolinea Stadio.

 

 Nuovo! Capolinea Stadio.  La 3179, classica vettura a carrelli non articolata, costruita dalla Fiat Materfer nel 1958, è stata trasformata in "tram teatro" nel 2007: il lato porte si apre con un portellone incernierato superiormente e la vettura diventa un palcoscenico. L'altro lato è però integro, e l'abbinamento del suo arancio con il verde della Due Camere con Cucina dà vivacità all'immagine.
Il Trolley Festival - Capolinea Stadio.

 

 Nuovo! Capolinea Stadio.  La 2759 Due Camere con Cucina sulla curva sud, quella in luce. Anche se si giocava a ritrarre il singolo mezzo, una parte del fascino era legata a quel che si vedeva di sfondo, in un assortimento di colori che mescolava epoche e città, senza pretesa filologica, ma con grande fascino e divertimento.

Il soprannome di questa serie di tram deriva dal fatto di essere costituita da tre casse, di cui le due estreme posate ciascuna su un truck a due assi e quella intermedia sospesa tra le altre due. Questa impostazione è stata spesso utilizzata per la ricostruzione di molti tram a due assi, in modo da aumentarne la capacità, come a Milano con le serie 3000 e 4000 (oggi interamente demolite). La 2759 risale al 1959; tuttavia, di lì a pochi anni, questa tecnica di ricostruzione diventò rapidamente obsoleta, a favore delle vetture a due casse, con giostra Urbinati, diventate lo standard per i tram articolati, che garantivano un comfort di marcia nettamente superiore.

Il Trolley Festival - Capolinea Stadio.

 

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