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 Morgex.  A metà gennaio 2018 ritorno in Valle, questa volta con uno scopo un po' differente... Anche l'arrivo in Valle è stato decisamente diverso dal solito: volevo tornare a vedere la mia povera Aosta-Prè S.Didier, mai più percorsa da un treno dopo la fine del servizio regolare alla vigilia di Natale 2015. L'unico modo per farlo, senza beninteso dover percorrere l'intera tratta in salita, era usare l'autolinea Savda in partenza da Milano Lampugnano alle 7.15. Così mi ritrovo a percorrere quella che credo sia la più lunga distanza che abbia mai fatto in bus, insieme a una trentina di viaggiatori, in maggioranza diretti ad Aosta. Il lettore potrebbe pensare: "ok, ma chissà quanto tempo ci sarà voluto, in bus". No, un'ora in meno che in treno, all'identico prezzo del treno. C'è decisamente qualcosa che non funziona, in questo mondo. Tra l'altro la Savda è oggi controllata da Arriva, cioè dalle Ferrovie Tedesche. Così ci si ritrova a viaggiare comodamente in un bus del monopolista tedesco, al posto di un treno che il monopolista italiano è riuscito a non far più (fino a Prè) o che comunque fa in un modo che è difficile dire efficiente (fino ad Aosta). Mah...

Poco dopo le 10.30 sbarco in una ghiacciata Prè S.Didier - il termometro segna -7°C - ed entro in stazione, solitario e certo non ottimista. Poi mi incammino in discesa lungo la statale, fin a ritrovare un sole radioso e quasi tiepido all'ingresso di Morgex. Avevo scelto di tornarvi in inverno, perché la neve aiuta senz'altro a non vedere il degrado e l'abbandono. A Morgex mi dedico ai dettagli, tra cui il cancello del raccordo merci, prima ragione d'essere della ferrovia negli anni '20.

Ritorno a Prè S.Didier - Morgex.

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