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Paola-Cosenza, 1985

Cosenza.  Il nostro viaggio inizia sulla Paola-Cosenza a ottobre 1985, una delle ultime volte in cui si poté assistere allo spettacolo del vapore sull'itinerario a dentiera via Rende: la nuova linea in galleria venne infatti aperta nel 1987; nel 1991 ci fu un embrione di servizio turistico tra Cosenza e Rende; poi più nulla.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Cosenza.  Il deposito locomotive FS. All'estrema sinistra spunta una ALn 64, utilizzata per i servizi regolari della Paola-Cosenza, fino all'apertura della nuova linea. A destra, di là del muretto, i binari delle Ferrovie della Calabria, la celebre rete già delle Calabro-Lucane che univa Cosenza con Catanzaro e saliva sulla Sila fino a S.Giovanni in Fiore, passando per i 1405 m di S.Nicola-Silvana Mansio, la più alta stazione ferroviaria italiana, 30 m in più del Brennero. Oggi (2013) la Cosenza-Catanzaro è spezzata in due tronconi, con il tratto intermedio interrotto per frana, e nessun treno, nemmeno turistico, sale più a S.Giovanni in Fiore.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Cosenza.  Le 8 macchine a dentiera Gruppo 981 (Breda, 1922, su licenza della svizzera SLM) erano a vapore surriscaldato e doppia espansione: i cilindri a bassa pressione (collocati superiormente) azionavano la ruota dentata, mentre quelli ad alta pressione azionavano normalmente le ruote motrici. La particolarità era che le corse delle due coppie di pistoni erano fra loro in rapporto 1:2,2, cioè i pistoni a bassa pressione facevano 2,2 volte le corse degli altri. Questo era necessario per le leggi termodinamiche, per sfruttare adeguatamente anche il vapore a bassa pressione, dato che i cilindri erano di identico diametro (normalmente i cilindri a bassa pressione hanno un diametro maggiore di quelli ad alta pressione). Conseguenza vistosa era che la ruota azionata dai cilindri a bassa pressione (visibile nella prossima foto) girava nettamente più veloce delle ruote motrici, e anche in senso opposto. Naturalmente un adeguato rapporto di ingranaggi ristabiliva la corretta velocità e il verso di rotazione per la ruota dentata che ingranava nella cremagliera. Ad aderenza naturale, le 981, al pari delle 980 da cui derivavano, si comportavano come normali locomotive a semplice espansione.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Cosenza.  Primo piano, con il meccanismo di azionamento della ruota dentata: il pistone a bassa pressione è quello all'altezza del volto del macchinista; da qui la corrispondente biella motrice punta alla ruota più alta, sulla sinistra. Si notano anche i sottili tubi per l'acqua di raffreddamento dei cilindri, da usare quando in discesa veniva attivato il freno a repressione, e in alto a sinistra il dischetto rotondo rosso, che ruotava per segnalare quando era innestata la ruota dentata.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Cosenza.  Si carica il carbone in deposito. L'edificio sulla destra è quello della stazione FS. Le locomotive D.341 come quella sullo sfondo erano una presenza abituale in Calabria, utilizzate in particolare sulla linea jonica.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Cosenza.  In partenza!
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Rende.  Analogamente alla maggior parte delle linee a dentiera, anche sulla Paola-Cosenza la locomotiva doveva stare sempre a valle del treno; tuttavia, dal momento che questa era una linea di valico, occorreva tenere conto che alla salita faceva necessariamente seguito la discesa. Di conseguenza accadeva che a San Fili, per i treni diretti a Paola, o Falconara Albanese, per i treni diretti a Cosenza, la locomotiva manovrava e si portava in testa al treno, proprio per rimanerne sempre a valle sulle tratte armate con cremagliera. In composizione al treno era obbligatoriamente presente il veicolo freno/bagagliaio, realizzato sulla falsariga delle classiche centoporte e dotato anche di posti a sedere, persino con uno scompartimento di prima classe!
Paola-Cosenza, 1985 - Rende.

 

Paola-Cosenza.  In linea lungo la tratta a dentiera.
Paola-Cosenza, 1985 - Paola-Cosenza.

 

Cosenza.  Notturno in deposito. L'ALn 668 sullo sfondo effettuava i servizi per Sibari.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Cosenza.  In stazione, pronti a partire; lo stesso edificio come si presenta oggi, dopo che la stazione è stata arretrata a circa 3 km di distanza, realizzando quella che molti considerano una cattedrale nel deserto.
Paola-Cosenza, 1985 - Cosenza.

 

Vapore a colori

Verona.  Un soggetto tipico di chi inseguiva la fine della trazione a vapore nei primi anni '80 erano le file di macchine accantonate. L'ordinata ripetizione di cinque 625 caratterizza l'inquadratura, evitando che appaia puramente documentativa. Per la cronaca, tra queste macchine c'era anche la 625.142, poi riparata e protagonista di una lunga storia di treni speciali.
Vapore a colori - Verona.

 

Villabassa.  Vapore sotto la neve per la 940.022 impegnata in un merci in Val Pusteria, a metà strada tra il servizio regolare e il treno fotografico.
Vapore a colori - Villabassa.

 

Bard.  In occasione della celebre manifestazione "Aosta '86" che aveva radunato in valle un gran numero di mezzi storici, la 625.142 e la 685.196 effettuano un incrocio ai piedi del forte di Bard.
Vapore a colori - Bard.

 

Ascoli Piceno.  La 740.160 (Ansaldo, 1915) è equipaggiata con il vistoso vomere spazzaneve.
Vapore a colori - Ascoli Piceno.

 

Milano Smistamento.  La 685.196, per lungo tempo la più celebre macchina storica delle FS, è ritratta in testa a un'insolita composizione di carri merci.
Vapore a colori - Milano Smistamento.

 

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