Gr. 745 Breda. Iniziamo il nostro racconto con una "foto di fabbrica", realizzata dallo stesso costruttore della locomotiva. Le cartoline edite dalle aziende costruttrici, seppur meno spettacolari di quelle paesaggistiche, sono comunque interessanti perché testimoniano il passato industriale del nostro Paese. In questa cartolina, edita dalla Ernesto Breda di Milano, è ritratta la locomotiva 74508, poi 745.008, consegnata nel 1914 e facente parte di un gruppo di 73 unità costruite entro il 1923 e destinate ai treni merci. Per l'occasione di queste foto ufficiali, le macchine ricevevano una livrea temporanea grigia, più adatta a leggere i dettagli della macchina nella ripresa in bianco e nero. |
Neive. Grande affollamento nella stazione di Neive, vicino ad Alba, sulla Alessandria-Cavallermaggiore. Sono presenti ben tre convogli: il treno sul primo binario, composto da una coppia di ALn 556, incrocia un treno passeggeri a composizione ordinaria con in testa la 640.004. Sul terzo binario è invece in sosta un merci al traino della 735.375. Oggi la linea è chiusa al traffico, anche se proprio sino a Neive si sono svolti nel 2019 alcuni servizi turistici di Fondazione FS. |
Varallo. Una singolare ripresa nella stazione di Varallo Sesia, capolinea della ferrovia da Novara, recentemente passata in gestione a Fondazione FS. Il fotografo, posizionato all'interno della piccola rimessa, ha immortalato la locomotiva 875.026 splendidamente illuminata e in procinto di essere girata sull'antistante piattaforma girevole. In alto a destra si staglia il celebre Sacro Monte di Varallo. E' interessante osservare come la didascalia faccia proprio riferimento al Sacro Monte, pur avendo ripreso un soggetto prettamente ferroviario. La "galleria" è naturalmente il portone della rimessa. |
Ghemme. Restiamo sulla linea Novara - Varallo spostandoci nella stazione di Ghemme, che vede l'incrocio di due treni a materiale ordinario. E' infatti in arrivo sul primo binario la 880.203 con un convoglio diretto a Novara. Le locotender del Gruppo 880 sono state una presenza comune sulla linea fino alla fine della trazione a vapore (vedi anche un treno fotografico del 2019 con la 880.051). Da tempo la stazione attuale ha perso il binario di incrocio (e anche buona parte degli alberi). |
Valmadonna. Il personale della stazione sembra più interessato alla presenza del fotografo che al treno locale in arrivo, con in testa una locomotiva 880. Siamo a Valmadonna, situata tra Alessandria e Valenza, e l'abbigliamento delle persone ci fa pensare ad un'afosa giornata estiva tipicamente padana. La linea, aperta nel lontano 1854, faceva parte della rete "cavouriana" del piemonte, era a doppio binario sin dall'origine ed è stata elettrificata nel 1960. |
Milano Centrale. Tra le numerose cartoline della Stazione Centrale di Milano, questa immagine esalta la presenza del vapore sotto le celebri volte in acciaio. Si nota in particolare una fumante ed elegante 685, probabilmente prossima alla partenza per Venezia col suo treno rapido. In primo piano, una delle strutture portanti chiodate, realizzate dalle Officine di Savigliano, come ricordano ancora oggi le relative targhe. |
Milano Centrale. Altra cartolina di Milano Centrale ai tempi del grande vapore. In questo caso la 640.104 è in testa ad un treno locale mentre sul binario attiguo è in sosta una lunga teoria di carrozze Centoporte. |
Milano Centrale. Un'altra nitida e animata ripresa sotto le tettoie di Milano Centrale. In primo piano la 685.965 è in attesa della liberazione del binario per poter retrocedere verso i binari esterni alla stazione, mentre i marciapiedi brulicano di passeggeri e personale al lavoro. La locomotiva fa parte dell'ultimo lotto di 685, dalla 965 alla 984, realizzate nel 1927-28 dalle Officine Meccaniche di Saronno con distribuzione Caprotti (originariamente classificate nell'effimero gruppo 686). In particolare la 965 è uno dei cinque esemplari che nel 1940 sarà dotato di preriscaldatori Franco-Crosti e carenatura, andando a formare il piccolo Gruppo 683. La mancanza di linea aerea colloca queste immagini nei primi anni di vita della stazione, tra l'inaugurazione del 1931 e l'elettrificazione della Milano-Bologna del 1938. |
Peschiera del Garda. Il ponte ad archi di Peschiera, necessario per superare il fiume Mincio in uscita dal Lago di Garda, è sicuramente uno dei manufatti più importanti della ferrovia Milano - Venezia. In questa immagine degli anni Cinquanta la locomotiva in testa sembra essere una S685. La Milano - Venezia verrà poi elettrificata nel 1957. |
Cogollo del Cengio. Questa cartolina trasmette tutto il fascino di quella che è stata una delle più belle ferrovie italiane, la Rocchette - Asiago, in provincia di Vicenza. Un treno misto ha da poco imboccato la lunga tratta a cremagliera che da Cogollo del Cengio si inerpicava fino a Campiello, sull'Altopiano di Asiago, da cui il treno proseguiva senza l'ausilio della ruota dentata fino al capolinea. In testa vediamo una delle locomotive costruite in Svizzera dalla SLM di Winterthur. La linea, lunga 21 km, a scartamento ridotto "italiano" da 950 mm, esercitata dalla Società Veneta, è stata aperta nel 1910, soprattutto a servizio dell'industria tessile tipica della zona. Sempre rimasta con trazione a vapore, è stata poi chiusa nel 1958. |
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