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Gyrobus: il bus elettrico con il volano

Gyrobus.  Vi furono solo tre applicazioni su bus nel mondo: a Yverdon in Svizzera, a Gand (Gent in fiammingo) in Belgio e a Léopoldville (oggi Kinshasa) nell'allora Congo Belga, ora Repubblica Democratica del Congo. La prima immagine è una foto di fabbrica della Oerlikon, la seconda, in Congo, si riferisce verosimilmente a una corsa prova.

La compagnia dei trasporti pubblici di Léopoldville aveva ordinato 12 Gyrobus nel 1955. Essi circolarono su una rete composta da quattro linee, dotate di stazioni di ricarica ogni 2 km. Le vetture erano le più grandi costruite con questo sistema, potendo trasportare fino a 90 passeggeri, ma la rete chiuse già nel 1959, sia per le difficili condizioni delle strade lungo le qualie i mezzi dovevano circolare, sia per gli elevati consumi di energia elettrica.

Gyrobus: il bus elettrico con il volano - Gyrobus.

 

Yverdon.  I primi due Gyrobus di serie furono acquistati dalla compagnia di trasporto di Yverdon-les-Bains, nel cantone svizzero di Vaud, che li mise in servizio nel 1953 lungo la linea per Grandson, lunga 4,5 km e dotata di quattro punti di carica. Normalmente una carica era sufficente per percorrere 5-6 km ad una velocità di circa 60 km/h e il tempo massimo di ricarica era di 5 minuti. Su linee più lunghe sarebbe stato necessario prevedere dei punti di ricarica intermedi con tempi di sosta anche di qualche minuto.

Qui la vettura n. 2, carrozzata FBW, è ripresa nella piazza principale di Yverdon - Place Bel Air - durante la fase di ricarica fra una corsa e la successiva, e dunque con i conduttori in presa. Sebbene il sistema si fosse dimostrato tecnicamente funzionale, la linea fu chiusa già nel 1960 e sostituita da normali bus diesel, soprattutto a causa degli alti costi di gestione di mezzi ed impianti fissi, e con un bilancio energetico che probabilmente non era troppo vantaggioso.

Gyrobus: il bus elettrico con il volano - Yverdon.

 

Gand.  Un nuovo e più evoluto modello di Gyrobus fu messo in servizio nel 1956 sulla linea belga Gent - Merelbeke. Ma anche in questo caso l’esperimento durò solo tre anni, in quanto le vetture registrarono una considerevole usura e già nel 1959 furono tutte ritirate dal servizio

Il volano da un lato permetteva una guida molto fluida e priva di repentini cambi di direzione, annullando o smorzando le reazioni per via della consistente componente giroscopica del suo moto; per contro, però, la guida doveva tenerne conto, perchè ogni cambiamento di assetto - per esempio nell'affrontare una curva - necessitava di un certo anticipo e soprattutto di molta "dolcezza" su volante e freni, pena l'insorgere di reazioni contrarie alla volontà del conducente.

Gyrobus: il bus elettrico con il volano - Gand.

 

Gand.  Oggi sopravvive un solo esemplare di Gyrobus, della rete di Gent, che si trova all’interno del Museo dei Trasporti di Anversa. La tecnologia basata sul volano ("flywheel" in inglese) non è però stata abbandonata: sono continuati studi e miglioramenti, e recentemente è stata applicata sul Parry People Mover inglese, dove tuttavia il volano agisce a supporto di una normale propulsione endotermica.
Gyrobus: il bus elettrico con il volano - Gand.

 

Le carrozzerie in acciaio inox

Filobus Ansaldo.  Sul modello di quanto fece l'azienda americana Budd, che a partire dagli anni '30 realizzò una serie di vetture ferroviaria con cassa in acciaio inox, la Piaggio di Sestri Ponente acquisì alcuni brevetti americani per introdurli nel panorama ferroviario italiano. Nacquero in questo modo carrozze, elettromotrici ma anche filobus dalla foggia inconsueta per gli standard nostrani, che destarono molto interesse per il loro aspetto lucente e quasi futuristico.

Come si evince dal testo, il primo filobus a tre assi con cassa inox Piaggio su telaio Alfa Romeo entrò in servizio a Roma nel 1942 e venne numerato 9001. Tale vettura fu in seguito trasferita a Palermo dove divenne la 201, capofila di una fornitura di ulteriori 9 filobus inox.

Le carrozzerie in acciaio inox - Filobus Ansaldo.

 

Pubblicità Hensemberger.  Per pubblicizzare i propri prodotti sulle riviste tecniche dell'epoca, in questo affascinante disegno la ditta di accumulatori Hensemberger di Monza ha utilizzato la caratteristica linea di una delle dieci automotrici MCL della serie M2.51-60, consegnate da Piaggio nel 1937. L'unità M2.54 è stata riacquisita da Piaggio negli anni '80 e, dopo opportuno restauro, esposto all'interno del proprio Museo di Pontedera.
Le carrozzerie in acciaio inox - Pubblicità Hensemberger.

 

Pubblicità Palermo.  Una delle produzioni Piaggio di maggior interesse è stata la realizzazione di casse completamente in acciaio inox installate su telaio filoviario a tre assi Alfa Romeo 140AF. Tali vetture, dall'aspetto caratteristico con il frontale rastremato, furono consegnate in 19 esemplari alla SAST di Palermo a partire dal 1950. In questa cartolina della società di trasporti siciliana, la sagoma di un filobus Piaggio rappresenta la modernità del nuovo mezzo rispetto alle antiche vetture a cavalli.
Le carrozzerie in acciaio inox - Pubblicità Palermo.

 

Palermo.  In piazza Castelnuovo, di fronte alla stazione filoviaria di Palermo, un filobus 140AF Piaggio è in sosta in attesa del prossimo servizio. Si nota molto bene la sagoma allungata di questi mezzi.
Le carrozzerie in acciaio inox - Palermo.

 

Elettromotrice Piaggio.  Tra le produzioni ferroviarie della Piaggio vanno annoverati i cinque convogli binati motrice + rimorchiata pilota realizzati per l'inaugurazione dell'elettrificazione sulla ferrovia Casalecchio - Vignola. Dopo la fine del servizio passeggeri sulla linea emiliana, avvenuto nel 1967, i convoglio vennero acquistati dalla LFI di Arezzo ove rimasero in esercizio fino al 1976.
Le carrozzerie in acciaio inox - Elettromotrice Piaggio.

 

Filobus Piaggio.  Complice la linea futuristica, i filobus Piaggio destarono interesse anche al di fuori dell'Italia. In questa fotografia, ripresa probabilmente all'interno di una fiera, è stato immortalato il filobus a tre assi che fu consegnato in via sperimentale alla rete della città belga di Liegi. Qui venne numerato 520 ma sono molto scarse le immagini e le informazioni che riguardano questo mezzo ed il servizio che svolse in Vallonia. Secondo alcune fonti, il mezzo fu in seguito convertito ad autobus.
Le carrozzerie in acciaio inox - Filobus Piaggio.

 

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