Aix-les-Bains. Per approfondimenti tecnici sul sistema ad aria compressa è disponibile questo sito: www.tramwayinfo.com. |
Paris Av. de Tourville. In questa interessante cartolina fotografica notiamo quanto le diverse tecnologie convivessero a Parigi: un tram ad aria compressa, in primo piano, sta infatti incrociando binari dotati di caniveau - un sistema di alimentazione elettrica a terza rotaia, che vedremo tra breve - utilizzati dal tram visibile sullo sfondo. |
Pantin. Dopo aver visto le tecnologie "non elettriche" che vennero utilizzate per la trazione tranviaria a Parigi (vapore, fireless ed aria compressa), possiamo ora volgerci a quello che ne appare come la naturale evoluzione, ovvero la trazione elettrica. Ma anche in questo caso la capitale francese si è distinta per aver applicato le tecnologie più disparate, a volte anche molto innovative per l’epoca, visto che stiamo parlando dei primissimi anni del '900. Il primo sistema di trazione elettrica utilizzato è stato quello ad accumulatori, che venne utilizzato soprattutto nel centro di Parigi onde evitare l’installazione dei fili aerei, probabilmente già allora giudicati antiestetici. La trazione ad accumulatori si è tradotta nella produzione di vetture tranviarie dotate di batterie con tecnologie differenti: a ricarica lenta ed a ricarica veloce. Iniziamo con una cartolina che riprende un tram modello Aubervilliers, a ricarica veloce, ritratto a Pantin; si noti che la didascalia fa esplicito riferimento alla stazione dei tram, simbolo dunque di interesse e modernità. |
Paris Place Pèreire. Un incrocio tra due tram tipo Heilmann, a ricarica veloce. |
Neuilly-sur-Seine. Una gustosa scenetta a Neully-sur-Seine dove un gruppo di gentildonne e gentiluomini è in procinto di salire sul tram n. 45 del modello detto "Imperiale". |
Rosny-sous-Bois Questa vettura tranviaria montava sia gli accumulatori, sia le aste per la presa di corrente attraverso il filo aereo, utilizzato soprattutto nelle tratte periferiche della rete, che attraversavano zone rurali, come nell'immagine. |
Paris Place de Rennes. Un altro sistema che ebbe una notevole diffusione a Parigi fu quello cosiddetto a caniveau, dove la corrente elettrica veniva captata attraverso un pattino che correva all’interno di una guida interrata, posta tra le rotaie. Si tratta quindi di una tecnologia appartenente alla famiglia dei sistemi a terza rotaia, che hanno sempre avuto il problema di evitare i contatti accidentali con la terza rotaia in tensione. In questo caso il risultato viene appunto ottenuto rendendola inaccessibile, sotto il piano stradale. Questo sistema ebbe altre applicazioni in Francia (Nizza) ed all'estero (Londra in primis). Per le tratte attrezzate a caniveau, a Parigi vennero realizzate vetture a piano singolo serie 300: nell'immagine si vedono le unità 314, 301 e (a destra, scura) 361. |
Paris Gare Montparnasse. I mezzi furono successivamente dotati anche di asta per la presa di corrente, come si vede in questa immagine davanti alla celebre stazione di Montparnasse. |
Paris Place de Rennes. La grande varietà e complessità della rete tranviaria parigina è testimoniata dalla compresenza di tram elettrici (è questo il terminale CGPT della stazione di Montparnasse) e tram a cavalli della GGO della linea TAH. |
Paris Place St-Michel. Un sistema molto particolare fu quello cosiddetto a plot, utilizzato a Parigi a partire dal 1899. Questo si basava sulla tecnologia sviluppata da Alfredo Diatto ed utilizzava contatti superficiali indipendenti. Qui il problema della sicurezza veniva risolto mettendo in tensione i contatti solo al passaggio del tram, tramite un meccanismo elettromagnetico (note tecniche). E' evidente che si trattava di un sistema delicato, proprio per la necessità di parti in movimento all'interno di ciascun plot, decisamente più complesso di un semplice filo aereo. In questa cartolina si nota una vettura della compagnia Est Parisien in corsa sulla linea a plot che transitava vicino alla Basilica di Notre Dame. |
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