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Sulmona 2017: l'appennino e la littorina

Campo di Giove.  La ferrovia prosegue a salire con pendenza costante del 28 per mille: dai 348 m di quota di Sulmona, siamo già passati ai 948 di Cansano e ora ai 1069 di Campo di Giove. Le automotrici, appena arrivate, devono attendere l'incrocio con la 940 di ritorno da Roccaraso. L'edificio in primo piano è il serbatoio dell'acqua, un tempo necessaria per alimentare le locomotive a vapore: in tutte le stazioni della linea la cisterna è racchiusa in un corpo in muratura, per proteggerla meglio dai rigori dell'inverno.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Campo di Giove.  Arriva la 940, naturalmente orientata a ritroso, e ne fotografo il duomo sullo sfondo della Maiella. A questo scatto, accosto l'immagine della 940 che l'indomani sosta a Roccaraso e poi riparte da Palena, osservata da decine di persone. Proprio a Palena, alcuni signori mi chiedono quali altri treni passeranno di lì: rispondo che mancano ancora il diesel e le littorine, ma non sono convinti; dicono "ma quest'altra, quando torna?" e mi mostrano sul cellulare la foto della 940 dal lato del camino. Ho faticato non poco a convincerli che era proprio quella appena partita, ma girata al contrario. E insistevano "guardi che si confonde". Be', ma anche no... :)
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Campo di Giove.  Primo piano dell'ALn 668.1452 con l'edificio del serbatoio idrico.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Campo di Giove.  Effettuato l'incrocio, le automotrici ripartono dalla linda stazione, imbandierata per l'occasione, mentre il cielo si è fatto più sereno.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Campo di Giove.  Pochi istanti dopo, il mio socio inquadra il treno sugli scambi d'uscita, tra gli abeti di questa località dalle sembianze alpine. L'edificio a sinistra è il Grand Hotel Zeus, oggi chiuso.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Palena.  Percorriamo la deserta strada del valico della Forchetta, fermandoci anche a lasciar passare un gregge che l'attraversa, e arriviamo a Palena di nuovo nel rapido rincorrersi delle nuvole. Siamo ormai a quota 1257, tra i prati del Quarto S.Chiara (il paese di Palena è 10 km più a nord).
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Palena.

 

Palena.  Anche la partenza del treno è miracolata dal sole: un istante dopo, sarà tutta ombra!
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Palena.

 

Rivisondoli.  A Rivisondoli corro per entrare in stazione, ma mi accorgo che l'ingresso è dall'altro lato del fabbricato; mi giro proprio nel punto in cui finisce l'asfalto e comincia il ghiaietto...e mi ritrovo per terra, con una botta notevole alla spalla (ma la fotocamera sana!). Nel mentre il mio socio inquadra la littorina a fianco del caratteristico fabbricato. Siamo a quota 1268, la "Stazione più alta della rete dopo quella del Brennero", come recita la celebre targa.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Rivisondoli.

 

Castel di Sangro.  Intanto si è messo a piovere, così senza particolare fretta precediamo il treno a Castel di Sangro, dove...ritorna il sereno, con una bella luce che contrasta con il versante della montagna in ombra. Proprio a metà del versante, sul lato sinistro della foto, si riconosce il viadotto ferroviario, situato lungo la discesa al 25 per mille da Roccaraso ad Alfedena. A Castel di Sangro siamo infatti tornati parecchio più in basso, a quota 802.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Castel di Sangro.

 

Castel di Sangro.  Dall'altro lato si inquadrano le ALn 668, sullo sfondo delle colline che sono già in Molise. Nel rettifilo del binario si intuisce l'inizio della rampa che risale verso la galleria di Monte Pagano.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Castel di Sangro.

 

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