Palena. L'inquadratura successiva è poco oltre. La stazione si intravede dietro il gruppo di alberi di sinistra. |
Rivisondoli. Appena partite dalla stazione, le automotrici stanno per entrare nella galleria che conduce alla piana di Roccaraso. |
Roccaraso. Per fotografare la partenza da Roccaraso in realtà non sapevamo bene dove andare, ma girando tra le strade del paese, scopriamo per puro caso un belvedere che guarda proprio al viadotto ferroviario! Castel di Sangro, al termine della discesa, si trova nella conca tra il primo e il secondo crinale. |
Palena. Anziché ridiscendere fino a Castel di Sangro, conviene restare al Quarto Santa Chiara, perché prima del ritorno delle automotrici sono previsti altri due transiti. Il primo è il "misto" viaggiatori e merci, con la 940 che ritorna a Sulmona insieme alle tre carrozze a terrazzini e ai quattro carri merci. |
Palena. La domenica il treno diesel con la D.445.1145 (Officine Meccaniche Casertane, 1987) ha effettuato servizio viaggiatori Isernia-Roccaraso, ma nel corso della giornata è stato ricoverato a Sulmona. Alle 17.30 deve dunque tornare vuoto a Roccaraso a caricare i passeggeri per Isernia. Lo attendiamo poco oltre la stazione di Palena, assistendo anche a un singolare fenomeno meteo, che ricorda forse il gaigo ligure: in mezzo al cielo completamente sereno, una massa nuvolosa è arrivata dalla valle laterale (quella che porta al paese di Palena), scorrendo a velocità ben percepibile all'interno della valle, e, giunta alla piana, si è espansa verso l'alto, consigliando di aprire l'inquadratura per comprenderla interamente. |
Rivisondoli. Sono le 18.15, il sole sta per scendere dietro il profilo della collina di Rivisondoli, ma finalmente si sente in lontananza il fischio delle automotrici e il rumore dei motori. Pochi istanti prima dell'ombra, riusciamo a fotografarle nel rettifilo verso Palena! |
Pettorano sul Gizio. Anche questa sera possiamo tornare con calma a casa a Pettorano. Ma prima facciamo una puntata nella stazione, ormai silente, osservando le colonne idrauliche - una fresca di restauro e funzionante, marcata RA, cioè Rete Adriatica, e l'altra di tipo FS, non ancora restaurata - e il serbatoio dell'acqua. La porta dell'edificio del serbatoio è aperta: all'interno si sente lo sgocciolio dell'acqua, i tubi sono ricoperti di paglia come isolante, e nell'angolo c'è un camino: accendendo il fuoco, era possibile soffiare aria calda nell'intercapedine tra la muratura e il serbatoio, evitando il rischio di congelare l'acqua. Nel fresco della sera che si è fatta, non si fa fatica a immaginare le difficoltà e le tecniche per fronteggiare il rigido clima invernale. |
Sulmona. Lunedì mattina facciamo un salto alla stazione di Sulmona. Le due ALn 668 riposano nel deposito, permettendo di fotografare un quadretto d'altri tempi. |
Sulmona. Nella piazza della stazione è conservata come monumento la locomotiva da manovra 835.092 (Breda, 1908). Da qui proseguiamo poi per una giornata "turistica" a L'Aquila. |
Sulmona Introdacqua. Martedì è il giorno del treno fotografico Sulmona-Carovilli, organizzato dall'Associazione Italia on Rails insieme a Fondazione FS. Ha piovuto per buona parte della notte, e al mattino il cielo è plumbeo. La partenza è fissata per le 8.40: proprio mentre prendiamo posto sulle automotrici, sembra aprirsi qualche spiraglio di sole. Non resta che sperare! E difatti per il terzo giorno avviene il miracolo: la giornata si conferma ventosa, e nel veloce transitare delle nuvole, basta avere la pazienza di scattare al momento giusto, per ottenere pressoché tutte le foto con il sole. La prima sosta è alla stazione di Introdacqua, alla periferia della città. Poi inizia la lunga rampa verso Cansano. |
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