Noto. Un'Apecar destinata al trasporto di turisti sosta in via Nicolaci, a sinistra della cattedrale, con il prospetto concavo della chiesa di Montevergini di sfondo. |
S.Carlo. La chiesa di San Carlo (1736-46) chiude a ovest la piazza della cattedrale. |
S.Nicolò. |
Marzamemi. Per pranzo, facciamo una rapida puntata al piccolo borgo di Marzamemi, poco a nord di Pachino, luogo balneare e di gite realizzato intorno alla ex tonnara (l'edificio a sinistra). |
S.Francesco. Di ritorno a Noto, il cielo si rasserena che si è ormai vicini al tramonto. Appena a levante della cattedrale, il fronte posteriore del complesso della basilica del SS. Salvatore si affianca alla chiesa di San Francesco, con la sua ampia scalinata di accesso. |
S.Nicolò. Anche per la cattedrale di Noto riesco a indovinare i momenti dell'imbrunire in cui la luce esterna e interna si pareggiano, inquadrando il prospetto della chiesa insieme al grande affresco dell'abside (Cristo Pantocratore, opera moderna eseguita da Bruno d'Arcevia durante la ricostruzione). |
S.Nicolò. Scende l'ora blu, osservando la cattedrale e, a sinistra, il Municipio, dalla terrazza-sagrato della chiesa del SS. Salvatore. |
S.Salvatore. A destra, più in basso, lungo l'asse longitudinale di Corso Vittorio Emanuele II, la chiesa di S.Chiara. |
Ragusa Ibla. Il nostro viaggio per il barocco della Val di Noto prosegue in direzione di Ragusa. Transitati da Modica, arriviamo a destinazione seguendo la valle del fiume Irminio, e dunque direttamente dal lato di Ragusa Ibla, la città storica, ricostruita su se stessa dopo il terremoto del 1693, sulla cresta tra due valloni. A destra la cupola e l'alta facciata del duomo di San Giorgio, a sinistra l'insellatura che separa Ibla da Ragusa Superiore, la nuova città settecentesca. |
S.Giorgio. La poderosa cupola del duomo, caratterizzata dalle grandi vetrate trasparenti, sovrasta una delle tortuose vie della città storica, arrivando da ponente. |
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