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C'era una volta l'architettura ferroviaria

[controesempio] Genova Pegli.  Anche una stazione più piccola, all'interno della conurbazione genovese, mostra una sua piacevole dignità estetica, e la sua piazza è anzi elemento di qualità urbana al margine di un quartiere residenziale piuttosto massiccio.
C'era una volta l'architettura ferroviaria - <i>[controesempio] </i>Genova Pegli.

 

Genova Pra.  ... ed ecco invece una stazione del XXI secolo. Un deserto infinito di cemento e squallore, circondato da reti metalliche e piloni di pesantissimi viadotti. La nuova stazione di Pra è stata inaugurata a fine 2005, in modo da permettere l'allargamento della strada sul vecchio tracciato abbandonato: una variante costosa, trascinatasi per anni, che non dà alcun beneficio alla ferrovia ma solo alla strada: lo scempio è anche investire sulla ferrovia, non per migliorarla, ma solo per toglierla di mezzo.
C'era una volta l'architettura ferroviaria - Genova Pra.

 

[controesempio] Genova Voltri.  Il ponte sul torrente Leira: tre esili archi in mattoni che quasi nemmeno si notano, nel loro veloce apparire tra le case della città antica.
C'era una volta l'architettura ferroviaria - <i>[controesempio] </i>Genova Voltri.

 

Genova Pra.  E che cosa è questo "coso", osceno e immenso, che spunta sulla costa di Pra, dipinto in un inverosimile e ridicolo azzurro? Guardate la prossima foto...
C'era una volta l'architettura ferroviaria - Genova Pra.

 

Genova Pra.  ... è il viadotto del raccordo Voltri-Ovada, integralmente sigillato da una specie di barriera antirumore, che ne aumenta a dismisura l'impatto visivo. E anche quando il tubo azzurro finisce, i piloni del sovrappasso sulla strada sono enormemente più massicci e pesanti di qualunque ponte tradizionale. Superfluo immaginare quanto sia costato...
C'era una volta l'architettura ferroviaria - Genova Pra.

 

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