Bastia Mondovì. Una "provvidenziale" alluvione nel 1994, facendo crollare sei o sette ponti sul Tanaro, ha messo la parola fine alla Bra-Ceva, itinerario originale della Savona-Torino prima dell'apertura della linea diretta via Mondovì (1933). Il suo tracciato di fondovalle aveva effettivamente il limite di non "centrare" i paesi, tutti in collina, ma questo non significa che non si potesse tentare un servizio più calibrato sul territorio. La linea è stata disarmata intorno al 2001 e il vasto piazzale di Bastia oggi si mostra malinconicamente deserto. |
Niella Tanaro. Una nuova strada ha sfruttato in vari tratti il vecchio sedime della Bra-Ceva: il desolante fabbricato di Niella oggi si affaccia sulla strada da entrambi i lati. |
Moretta. La direttrice "pedemontana" Torino-Airasca-Cuneo che, a differenza della Bra-Ceva, centra bene i paesi che tocca, avrebbe sicuramente meritato un orario più attraente. Invece la prima tratta da Airasca a Saluzzo è stata chiusa già nel 1985. Su di essa è rimasto il binario da Moretta a Saluzzo, utilizzato come raccordo per la ditta Milanesio di Moretta. La restante tratta Saluzzo-Cuneo è sopravvissuta fino al 2012 con un servizio che sarebbe stato arduo definire appetibile. |
Villaganzerla. Sulla linea Grisignano-Legnago. |
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