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Ferrovia Suzzara-Ferrara

 S.Benedetto Po.  L'ATR.220 riparte subito, permettendomi di scattare una delle foto a cui tenevo di più: la vista completa del bel fabbricato di stazione con le due ALn 663 in partenza.
Ferrovia Suzzara-Ferrara - S.Benedetto Po.

 

 Abbazia di Polirone.  Adesso ho un'ora libera, prima del prossimo treno: ne approfitto per visitare il maggior monumento storico di San Benedetto Po: il vasto complesso dell'abbazia di Polirone (Wikipedia), situato in centro al paese.
Ferrovia Suzzara-Ferrara - Abbazia di Polirone.

 

 Abbazia di Polirone.  Primo piano sulla sequenza di statue che orna il muro di separazione tra le due metà della piazza.
Ferrovia Suzzara-Ferrara - Abbazia di Polirone.

 

 S.Benedetto Po.  Torno ora in stazione per un altro treno da Ferrara (che si rivelerà un ATR.220). A sorpresa arriva però un invio, che incrocia qui. Per l'ALn 668.018, originaria proprio della Suzzara-Ferrara (1979), scelgo una vista perfettamente laterale con il fabbricato di stazione.
Ferrovia Suzzara-Ferrara - S.Benedetto Po.

 

 S.Benedetto Po.  Lascio passare l'ATR.220, al solito graffitato, e fotografo le due automotrici dell'invio che ripartono, a fianco di un magazzino merci...che ha visto momenti migliori.
Ferrovia Suzzara-Ferrara - S.Benedetto Po.

 

 Pegognaga.  Mi aspetta ora il percorso di ritorno verso Suzzara. Mi fermo a Pegognaga, con la luce ora dal lato della campagna, per l'arrivo di un ATR.220.
Ferrovia Suzzara-Ferrara - Pegognaga.

 

 Suzzara.  Ancora una volta il tempo non è moltissimo per gli ultimi 9 km, ma, ormai prossimo alla meta, riesco comunque a dedicarmi a uno sguardo dentro la rimessa di Suzzara: sullo sfondo di due ALn 668, fotografo un carro di foggia decisamente antica e apparentemente integro, mi auguro in attesa di tempi migliori.

Da Suzzara torno in treno a Mantova, e da qui prendo quello per Milano; i 50 minuti di ritardo per incroci molto mal gestiti non sono certo una buona conclusione della giornata, ma pazienza...

Ferrovia Suzzara-Ferrara - Suzzara.

 

Parma-Suzzara - Prima dei pali

 Boretto.  Pochi giorni dopo la mia gita a Ceres, sempre a gennaio 2023, faccio lo stesso ragionamento per la Parma-Suzzara: anche qui ci tengo a viaggiarci sopra, prima che l'elettrificazione in corso cambi completamente la fisionomia della linea! Da Guastalla a Suzzara e da qui a Poggio Rusco mi dicono che i pali sono già posati, mentre tra Parma e Guastalla per fortuna ci sono solo le fondamenta, ma sicuramente è ormai questione di pochissimo tempo.

Salgo in treno a Lodi e raggiungo Parma. Arrivano due ALn 663 da Suzzara e sono una lavagna ambulante, colme di graffiti vandalici: capisco che anche qui si mette male. Il treno per Suzzara è però un altro, ed è una sorpresa: due Turche, ovvero le automotrici ex ACT di Reggio del 1995, ultima evoluzione delle ALn 663 Fiat, così soprannominante perché analoghe a un modello per la Turchia! Lo stato estetico però è solo di poco migliore... vabbè. Scendo a Boretto ma la stazione è tutta un cantiere: molto meglio la lucente chiesa di San Marco Evangelista, che spicca sopra l'abitato.

Parma-Suzzara - Prima dei pali - Boretto.

 

 Boretto.  Mi incammino verso l'argine del Po e dedico uno scatto alla nave pirodraga fluviale "Secchia" (c. 1930) appartenente al Museo del Po. Non mi risulta chiarissimo se il museo sia aperto, ma la nave è lì in bella mostra!
Parma-Suzzara - Prima dei pali - Boretto.

 

 Pieve Saliceto.  Di buon passo lungo l'argine maestro arrivo fino a Pieve Saliceto. Il primo treno è una doppia di ALn 663 (anch'esse largamente ripulite).
Parma-Suzzara - Prima dei pali - Pieve Saliceto.

 

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