Pieve Saliceto. Le due ALn 663 transitano sullo sfondo del pioppeto. |
Pieve Saliceto. Ora compaiono altre due Turche: non sono le stesse su cui ho viaggiato, ma abbisognano comunque di paziente ripulitura. Meno male che la livrea è proprio bella! |
Pieve Saliceto. Versione in tele... |
Pieve Saliceto. Riprendo il treno da Pieve diretto a Brescello, ancora sulle Turche. |
Brescello. A Brescello non posso omettere un saluto alla 835.106, "finta" locomotiva di Don Camillo (nel senso che è ben diversa da quelle della Società Veneta usate nei film), ma pur sempre un bel monumento. |
Brescello. Infine alle 16.20 è previsto l'incrocio tra Turche e ALn 663. Per ora ho ripulito queste ultime, allargando il panoramix per includere gli alberi invernali. Scende l'imbrunire e riparto per Parma, verso casa. |
Parma. Se a gennaio i pali erano arrivati a est di Pieve Saliceto, so bene che nelle settimane successive sono rapidamente avanzati fino a Brescello, così la gita di maggio è davvero un ultimo addio, che sarà peraltro ancor più funestato dai graffiti vandalici. Così me la prendo comoda, tralascio i treni della mattina e, appena giunto a Parma, mi dedico a un ciclogiro per le vie del centro storico. Con la luce dalla parte dell'abside, metto insieme due scatti posteriori della cattedrale, in grandangolo e in teleobiettivo. Quello con il campanile è ritagliato millimetricamente al ponteggio dell'adiacente battistero. |
Sorbolo. Lascio Parma e pedalo verso la pianura: il terrappieno che affianca la linea in ingresso a Sorbolo è tutto fiorito, così vale senz'altro la pena di aspettare lì la prima coppia di Turche. |
Brescello. Supero Brescello, fino al ponte sul canale che precede Boretto; transitano ahimè due lavagne ambulanti, che forse un giorno avrò la pazienza di pulire. A Brescello arriva invece l'ALn 069, unica Turca in colorazione anguria, che ancora mi mancava. |
Boretto, Brescello. Per strada, mi dedico a qualche dettaglio: una casa cantoniera sulla statale 12 della Cisa (che qui è l'argine maestro del Po), il grande e storico traliccio dell'elettrodotto e infine una singolare scritta che appare sotto un portico in via Panizzi 5, a due passi dalla piazza di Brescello: è niente meno della scritta originale della sede provvisoria della casa produttrice dei film di Don Camillo, riemersa casualmente nel 1998, come ricorda il ritaglio dell'articolo di giornale che l'accompagna! |
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