Don Camillo monsignore... ma non troppo (1961). L'ultima sequenza ferroviaria degna di nota è nel quarto film, quando sia Peppone, in auto, sia Don Camillo, in treno, tornano a Brescello da Roma. La locomotiva in questo caso è la 324, cioè una delle sei unità della serie 32 della SV, costruite da Henschel nel 1906-08 secondo il progetto delle celeberrime T3 di origine prussiana (foto della 324 su Photorail, Wikipedia e interessante rassegna delle T3 italiane su Scalaenne). Il treno è composto da tre carrozze a terrazzini e anche in questo caso ha in coda un pianale carico. Il passaggio a livello sulla statale 62 è quello, ancor oggi esistente, tra Lentigione e Brescello (il cippo del km 134 si è perso, ma il km 133 è ancora oggi indicato esattamente un km a sud). A titolo di curiosità, sia il treno sia l'auto in realtà stanno allontanandosi da Brescello in direzione di Parma, contrariamente a quanto racconta la storia. |
Don Camillo monsignore... ma non troppo (1961). Il treno si allontana, mostrando il pianale, mentre il passaggio a livello si riapre. Nella sequenza successiva il treno entra a Brescello (stavolta nella direzione corretta, cioè arrivando da Parma). Inserisco anche un fotogramma della via Giglioli a Brescello, con la facciata della chiesa della Concezione, anch'essa sostanzialmente immutata. Infine evidenzio che a partire dal quarto film, con la diffusione dei formati cinematografici più panoramici, il rapporto d'aspetto è diventato 1,66:1, con un incremento della banda nera tra i fotogrammi, che ho provato a riprodurre il più fedelmente possibile nella mia interpretazione della pellicola 35 mm. |
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Automotrici diesel di FER
ALn 668
ALn 663
"Turche"
Da Photorail.