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Città e tram - Le reti minori

Como.  La rete tranviaria del capoluogo lariano, inaugurata il primo giorno dell'anno 1906, aveva come "centro nevralgico" Piazza Cavour, splendidamente aperta sul lago di Como. In questa cartolina la motrice a due assi n. 39, accoppiata alla rimorchiata 105, porta l'indicazione della linea 2 per Cantù, mentre un'altra motrice è in sosta sul binario attiguo. La rete urbana comasca cedette definitivamente il passo al filobus a partire dal 1953 mentre le numerose linee extraurbane chiusero entro il 1955 per essere ugualmente affidate alle filovie.
Città e tram - Le reti minori - Como.

 

Como (part.).  Primo piano sui tram... con ragazzino in calzoni corti!
Città e tram - Le reti minori - Como (part.).

 

Como.  Una vista più completa della piazza Cavour, con motrice e rimorchio, e affollamento di vaporetti per il servizio di navigazione. Sullo sfondo a sinistra, il Tempio Voltiano e l'avvallamento collinare che conduce al confine di Chiasso.
Città e tram - Le reti minori - Como.

 

Cantù (CO).  Oltre alla linea STECAV a scartamento ridotto proveniente da Como, dal 1912 e fino alla fine del 1952, Cantù era raggiungibile anche da Monza grazie alla tranvia STEB (a scartamento ordinario) che passava per Meda. In questa immagine risalente all'ultimissimo periodo di esercizio della linea da Monza, la vettura tranviaria a carrelli n. 2 è in sosta nel caratteristico centro della città canturina. La linea da Como aveva già chiuso l'anno precedente.

Oltre all'insegna Esposizione permanente mobili, tipica del luogo, è senz'altro significativa la scritta W Trieste italiana, che contribuisce a datare l'immagine. A piena risoluzione, si intuiscono anche le scritte sul selciato W PCI - FGCI (davanti alla parola "piazza" della didascalia) e W l'Italia (dietro il lampione).

Città e tram - Le reti minori - Cantù (CO).

 

Bergamo.  La storia dei tram urbani di Bergamo inizia nella seconda metà dell'Ottocento con l'apertura di due linee a cavalli, mentre l'elettrificazione della rete fu avviata a partire dal 1898. La rete tranviaria seguì l'espansione della città e la costruzione dei nuovi quartieri fino alla progressiva sostituzione con filobus che si concluderà con la chiusura dell'ultima linea tranviaria, quella per Ponte San Pietro, avvenuta nel 1957. Nel 2009 il tram è tornato a Bergamo anche se sotto forma della utile metrotranvia per Albino, costruita sul sedime della Ferrovia della Val Seriana chiusa nel 1967. L'inquadratura più classica della rete bergamasca è senz'altro quella della Porta Nuova, con la vista della città alta per sfondo.
Città e tram - Le reti minori - Bergamo.

 

Bolzano.  Oltre alla linea per il Renon, col suo breve percorso urbano e la successiva tratta a cremagliera verso l'Altopiano, il capoluogo sudtirolese ebbe tra il 1909 ed il 1948 una piccola rete tranviaria urbana composta da due linee per i paesi di Gries e Laives. In questa immagine una motrice a due assi ed una rimorchiata sostano al capolinea posto nella centralissima Piazza Walther, ove si erge il duomo dedicato a Santa Maria Assunta (Maria Himmelfahrt).
Città e tram - Le reti minori - Bolzano.

 

Merano.  La città, elegantemente adagiata lungo il fiume e rinomata per le sue antiche terme, poté contare, tra il 1908 ed il 1956, di una linea tranviaria elettrica ed a scartamento metrico che collegava la stazione ferroviaria col borgo di Maia Bassa, con diramazione fino a Foresta. Nella cartolina è ripresa una delle 14 motrici a due assi che, insieme a 4 rimorchiate, costituivano il parco rotabile della linea. La vettura è ripresa a fianco del teatro cittadino in corrispondenza della diramazione tra le due linee cittadine.
Città e tram - Le reti minori - Merano.

 

Merano.  Un'altra immagine della città con una vettura tranviaria in sosta davanti alla stazione.
Città e tram - Le reti minori - Merano.

 

Udine.  Udine, città di medie dimensioni, ha potuto usufruire sia di una rete tranviaria urbana, inaugurata a cavalli nel 1887, elettrificata nel 1906 ed infine chiusa nel 1952, sia di due linee extraurbane colleganti il capoluogo con San Daniele (chiusa nel 1955) e Tarcento (chiusa nel 1959). In questa prima immagine è ripresa una vettura urbana a due assi in sosta nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele II, già Piazza Nuova e oggi Piazza della Libertà. A sinistra si trova la quattrocentesca Loggia del Lionello (Palazzo del Comune), sullo sfondo appare il Porticato di San Giovanni con la sua Torre dell'Orologio. La tinta rossiccia dell'originale è una variante relativamente diffusa delle cartoline in vera fotografia, nei primi anni del loro utilizzo.
Città e tram - Le reti minori - Udine.

 

Udine (extraurbano).  La cartolina, databile alla prima metà degli anni '50, mostra una bianca vettura a carrelli della linea per Tarcento, in attesa di ripartire dal capolinea udinese posto in Piazzale Osoppo, lungo la circonvallazione settentrionale della città.
Città e tram - Le reti minori - Udine (extraurbano).

 

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