Ospedaletti. Vista laterale del segnale di avviso, che precedeva di circa 1 km quello della foto precedente. |
Ospedaletti. Magazzino merci e fabbricato viaggiatori. La tratta Ospedaletti-Bordighera venne raddoppiata nel 1936, riutilizzando il binario originale per la direzione Ventimiglia. |
Aregai di Cipressa. Un flash-back all'aspetto della linea appena successivo alla chiusura: nell'estate 2002, 11 mesi dopo la dismissione, il binario era ancora tutto al suo posto, benchè con i bulloni già allentati. La linea aerea già smontata conferiva un aspetto singolare alla ferrovia, quasi come fosse tornata ai tempi del vapore, ed enfatizzava la sinuosità delle curve in riva al mare. |
S.Stefano Lo scambio d'ingresso in stazione, appena dopo il passaggio tra le case. Nell'estate successiva, trovai il binario completamente rimosso e solo la massicciata rimasta, come pietre di un fiume in secca. Soltanto nel 2006 cominciarono i lavori per la ciclopista. |
Riva Trigoso. A levante il riutilizzo della ferrovia dismessa ha origini molto più antiche: con il raddoppio Sestri Levante-Framura degli anni '30, il tracciato costiero abbandonato rendeva possibile un collegamento stradale a Moneglia e Deiva molto più agevole rispetto al percorso di discesa dalla via Aurelia, per le valli interne. La linea, in ampia parte in galleria, venne quindi adattata a strada, ed è oggi in esercizio a senso unico alternato, con semafori (un verde ogni 20 minuti tra Riva Trigoso e Moneglia, uno ogni 10 minuti nel più breve tratto Moneglia-Deiva). L'accesso ai ciclisti è vietato, perché non riuscirebbero a star dietro al "plotone" di auto durante il tempo di verde, ma questo non significa certo che sia impossibile percorrerla in bici! Basta un minimo di accortezza a lasciar passare il flusso di auto, e il tracciato ferroviario si offre in tutto il suo fascino anche al ciclista! Poco oltre l'abitato di Riva, la galleria Lardea, di 460 m, introduce a una delle parti più selvagge e geologicamente attraenti del levante ligure. |
Moneglia. Uno dei brevi tratti allo scoperto tra Riva e Moneglia. Il promontorio sullo sfondo è quello che separa Sestri Levante da Riva. |
Deiva. Imbrunire all'estremità occidentale di Deiva, con il semaforo rosso presso la galleria De Barbieri. |
Deiva. Il casello riutilizzato come abitazione e la medesima galleria De Barbieri. |
Framura. Tra Deiva e Framura il tracciato originale non è mai stato riutilizzato, se non per un'unica galleria, all'estremità di Deiva, che dà accesso a un camping (in precedenza esisteva un raccordo dalla nuova stazione di Deiva, dato che l'area oggi a camping era utilizzata come cava dalle stesse FS). Lato Framura la linea è invece ampiamente franata, come si vede in questa immagine. A destra la linea del 1932 in esercizio: il portale è quello della galleria Picchi, di 2335 m, proveniente direttamente da Deiva. Un ripristino della vecchia linea, pur impegnativo, potrebbe permettere di collegare Deiva con la ciclopista Framura-Levanto che vedremo nelle prossime immagini. |
Framura. Framura era il punto di passaggio dal raddoppio del 1932, proveniente da Sestri, a quello del 1970 Framura-Levanto, che completava la posa del secondo binario sull'intera Genova-La Spezia. Le gallerie originali della tratta Framura-Bonassola-Levanto, rimaste inutilizzate per oltre 40 anni (salvo un breve tratto presso Levanto), sono state finalmente riaperte come ciclopista nel 2011-12. Si tratta sicuramente della più singolare ciclopista italiana, dal momento che si svolge per buona parte in gallerie, anche di notevole lunghezza. Tuttavia le finestre che si aprono improvvise sul mare, la raffinata costruzione in pietra e mattoni, il panorama selvaggio e deserto dei tratti allo scoperto ne fanno un tracciato di profonda e unica bellezza. In questa doppia immagine vediamo un'apertura laterale e il robusto muro esterno della medesima galleria, a picco sulla spiaggia. Le foto sono state rese possibili grazie a un utile balconcino metallico, realizzato insieme alla ciclopista. L'immagine di sinistra è stata scattata all'imbrunire, in modo da rendere visibile sia la pietra esterna sia l'interno della galleria. |
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