Busetti (1966). La mappa Busetti del 1966 è quella su cui ho imparato la geografia di Milano (avevo ripassato da bambino con il pennarello verde i percorsi filoviari, per renderli più visibili, rispetto al tratto e punto originale!). Nel riquadro vediamo il centro città, con la separazione tra i binari Orefici-Torino e quelli Duomo-Mazzini (che resisterà fino ai primi anni '80), i percorsi per via Arco e via S. Giovanni sul Muro intorno al castello, e la controcurva dell'8 tra via De Amicis e via Ausonio. |
Via Arco. I binari provenienti da via Arco sopravvivono ancora cinque decenni più tardi, interrotti nella loro prosecuzione per via Sella (diritti) e Foro Bonaparte (in curva). |
Via Lesmi. La doppia controcurva di via Lesmi era quella che l'8 ha percorso fino a metà anni '70 (i binari sono stati interrotti per gli scavi M2 di Sant'Agostino, tratta poi aperta nel 1983). Al successivo angolo retto tra via Ausonio e via Cesare da Sesto c'era anche un tratto di binari compenetrati, anch'esso conservato. |
Via S.Vittore. Dismesso molto prima è il percorso di via Olivetani, di fianco al Museo della Scienza. Qui si vede la controcurva d'ingresso. |
Via degli Olivetani. Anche questo itinerario prevedeva un tratto a binari compenetrati, ancora conservato, nella stretta curva verso via Vico (accanto al carcere di San Vittore). |
Busetti (1966). In quest'altro riquadro vediamo ancora molti percorsi tranviari nelle strette vie del centro: corso Garibaldi, l'asse S. Marco-Castelfidardo con l'interstazionale 25-26, via Palestro e l'unico/ultimo tratto di binari sul Corso Venezia che ha convissuto con la metropolitana. La filovia 96/97 percorre via Moscova e gli autobus (blu) sono ancora identificati con le lettere, come la O, che diventerà poi la 61. |
Via Palestro. Per quasi tutta l'estesa della via si conserva a centro strada il doppio binario (qui di fianco alla Galleria d'Arte Moderna). In realtà i binari sono stati qui rimossi proprio pochi mesi dopo la mia foto! |
P.za Cavour. Binari perduti in piazza Cavour: due tram percorrono la via Palestro, mentre un filobus a tre assi della 97 si dirige verso via Manin. |
P.za Cavour. La svolta da via Palestro (sulla destra) verso via Fatebenefratelli appare già tagliata, mentre è integro il tracciato diritto verso via Manzoni. Oggi è operativo solo il percorso da Turati (a sinistra) verso via Manzoni. |
P.za Cavour. Ancora una vista con il Grattacielo Svizzero e il Palazzo della Stampa, sullo sfondo dei Giardini Pubblici. |
Busetti (1966). In zona Città Studi, oltre ai binari per Piazza Piola, si vedono i tre anelli tranviari di via Plinio-Colombo, via Ampere e via Ponzio. Ovviamente la metropolitana 2 su via Pacini l'avevo disegnata io in pastello verde, perché sarebbe arrivata solo nel 1969. |
P.za Leonardo da Vinci. Zizzagando qua e là e pensando ai tram anni '60, mi sono ritrovato a puntare ancora a qualche rotaia abbandonata, e precisamente quelle in zona Politecnico. |
Via Ponzio. Tracce dei capolinea che abbiamo visto nella mappa Busetti: in via Ponzio, in via Plinio e in Piazza Leonardo da Vinci (tratto terminale dell'anello di via Ponzio). |
Nuovo! Via Ponzio. L'anello di via Ponzio aveva origine da via Bonardi, con la curva sulla destra (quella di sinistra serviva probabilmente per le vetture in arrivo dal deposito di Leoncavallo). I binari di sfondo, appunto su via Bonardi e poi Bassini, sono ancora oggi in servizio. Si nota anche il particolare sistema di pavimentazione, anch'esso vintage (e assai longevo), con il binario su pietra e la sede stradale in lastre di cemento, in uso negli anni '60 e ancor oggi sopravvissuta qua e là in città. |
Nuovo! P.za Baiamonti. I binari in disuso da decenni da via Ceresio verso i bastioni di Porta Volta (a destra) incrociano le tracce, ancora evidentissime, di percorsi ben più vecchi: quelli della Circonvallazione originale che passava per Via Paolo Sarpi, prima che venisse aperta per intero la via Procaccini, come si vede ad esempio nella mappa del 1904. I binari per via Paolo Sarpi risultano già scomparsi dalla mappa della Guida Rossa del 1914 e dunque la loro traccia si è perpetuata ormai da ben 110 anni! |
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