Fotocamere storiche e tecnologia fotografica
Vintage Cameras and Camera Technology

Usare una cinepresa oggi!
Using a Movie Camera still Today!

Scritto a ottobre 2007

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Nonostante siamo ormai "orfani" del Kodachrome, le pellicole Super 8 e persino quelle Doppio 8 mm sono ancora oggi in produzione, seppure (ovviamente) in un mercato di estrema nicchia, e dunque a prezzi non propriamente popolari, che richiedono senza dubbio di essere molto motivati.

Come accennavo nell'articolo principale, ho usato la mia Bolex P4 regolarmente fino al 1993 (e a rivedere oggi certi espressi internazionali in corsa a San Lorenzo, fa un'impressione...).
Tra il 2001 e il 2002, quando ancora il Kodachrome Super 8 si acquistava nei negozi italiani, ho girato qualche rullo con la Cosina. Poi nell'estate 2006 ho fatto il grande salto: ho acquistato dalla Fotomatica quattro rulli Fomapan in bianco e nero e sono tornato alla Bolex!

Così ho girato la prima mezza bobina a un altro mito del XX secolo: i tram a carrelli sull'1 e sul 29/30 in Corso Sempione e all'arco della Pace. Poi gli interurbani per Desio, le ultime E.424 tra Acqui e Savona, la Andora-Cervo...
Questa la cronaca, ma il discorso non sarebbe completo senza parlare delle sensazioni, l'odore della pellicola, il peso della Bolex in mano, il rumore dell'otturatore, i gesti di caricare il rullo. L'avevo fatto l'ultima volta nel gennaio 1993 - la prima, credo, non avevo più di 10 o 11 anni. Allora giravo a mano libera, oggi rigorosamente su cavalletto, allora era un mondo pre-graffiti, pre-XMPR, oggi mi devono bastare i tram a carrelli. Ma la mia splendida Bolex, che riposava da 13 anni, non ha sgarrato nulla, non è nemmeno stato necessario cambiare le pile dell'esposimetro. E ogni gesto, ogni emozione è tornata forte e viva, come fosse la cosa più spontanea.

Alla fine ho spedito il tutto alla Andec di Berlino (vedi tabella qui sotto) e un mese dopo mi sono tornate indietro le bobine sviluppate: uno spettacolo! Prima di tutto perché lo stesso bianco e nero 8 mm per me era un'assoluta novità. Poi perché tutto è venuto alla perfezione, compresa l'esposizione che, come abbiamo visto, è sempre l'aspetto più delicato della pellicola cine.

Bolex Paillard P4: esempi di riprese
Traditional 8 mm movie camera: sample shots

ALe 840, Aregai di Cipressa (IM), 1992

E.645, S. Lorenzo-Cipressa (IM), 1992

 

NUOVO 2010 Confronto Bolex - Vernon - Powershot
E' interessante confrontare le dimensioni di tre cineprese tipo: la completa e raffinata Bolex P4 (1964), l'economica Vernont 18/28 (1963) e - intrusione anomala - la Canon A590 (2008), fotocamera digitale che offre anche funzioni video, di qualità sostanzialmente paragonabile a quella del Doppio 8.

La dimensione minima della cinepresa è condizionata prima di tutto dalla dimensione del vano pellicola, e dunque da due "diametri" del rullo 8 mm (poi la Bolex è significativamente più grande a causa delle dotazioni aggiuntive: zoom 4X, messa a fuoco di precisione, mirino reflex, diaframma anche manuale, più velocità, dissolvenze, ecc.). Al contrario la dimensione della Canon A590 di fatto è indipendente dalla minuscola scheda di memoria; anche l'obiettivo, altamente miniaturizzato e retrattile, ne condiziona poco le dimensioni, pur assicurando la stessa escursione focale 4x (9-36 mm nella Bolex, 5.8-23.2 mm nella A590, più grandangolare, dato che le dimensioni del suo sensore da 1/2.5" sono assai simili a quelle del fotogramma 8 mm

L'ultimo confronto, quello in cui la differenza è più "abissale" è su capacità e costi di memorizzazione. Il rullo 8 mm consente circa 4'30" di ripresa a un costo attuale almeno dell'ordine dei 30 Euro (e anche quello dell'epoca d'oro, in proporzione, non era molto diverso). La A590, a 20 fotogrammi al secondo e in risoluzione 640x480 pixel, consuma circa 38 MB/minuto. Quindi la scheda da 2 GB è in grado di contenere circa 50 minuti di registrazione, cioè 11 rulli 8 mm, al costo irrisorio di una decina di Euro: meno di un trentesimo del costo su pellicola (e senza contare l'ovvio fatto che la scheda è riutilizzabile a piacimento). Così va il mondo...

Comparing sizes and storage capabilities: high-end Bolex P4 (1964), cheaper Vernont 18/28 (1963) and Canon A590 digital camera, offering video capabilities comparable with Double 8 quality, in an extremely more compact body.
A Double 8 mm film allows 4 min 30 s shooting for at least 30 Euros. A 2 GB card, at 20 fps, 640x480 pixels (38 MB/s) allows about 50 minutes shooting, i.e. the equivalent of 11 films, at a price of about 10 Euros, thus providing an overal cost of about 1/30th of traditional film.

 


Ecco dunque riepilogati i riferimenti per chi volesse procurarsi pellicole 8 e Super 8.
Per il Super 8 ci sono meno problemi: vanno bene sia Andec, sia Wittner. Il sostituto ufficiale del Kodachrome è l'Ektachrome 64 T. Un caricatore, compreso lo sviluppo, costa intorno a 25 Euro.

Per l'8 mm b/n il Fomapan si acquista alla Fotomatica e si sviluppa alla Andec. Il costo è di 8-10 Euro a rullo, più 12 per lo sviluppo. Sempre in bianco e nero, il Wittner PXR (Kodak-Plus X 7265) si acquista a Wittner o Andec e si sviluppa alla stessa Andec.
Anche il colore si acquista dalla Wittner e si sviluppa sempre alla Andec. Ce ne sono due: il primo è il Kodak VNF 7240 che costa 13 Euro, più 20 di sviluppo. Va sottolineato che la VNF 7240 è una pellicola per luce artificiale: davanti all'obiettivo va montato un filtro ambra Wratten 85 (lo stesso già inserito nelle cineprese Super 8 ma assente da quelle 8 mm). Il secondo invece è il Wittner Chrome 100D (che è poi un Kodak Ektachrome 7285 con sviluppo E6, quello delle diapositive). Questo è un normale film per luce diurna, quindi non servono filtri. Costa 20 Euro più 16 di sviluppo.

Molto probabilmente l'Ektachrome 7285 è preferibile, per il vantaggio di non dover usare filtri: alla fine anch'io ho scelto questo e, un anno dopo il b/n, nell'estate 2007 sono tornato a usare la Bolex con pellicola a colori. Inutile dire che il risultato dei primi tre rulli, ritornati dalla Andec proprio mentre scrivevo queste note, è stato ottimo sotto tutti i punti di vista!

Infine va segnalato Kahl Film, un produttore indipendente di pellicole, sia 8, sia Super 8. I prezzi di norma comprendono lo sviluppo (Entwicklung in tedesco). I principali prodotti disponibili sono:


You can still buy your 8 mm film, although in very few places in Europe, mainly in Germany.
Kodak Super 8 colour films (Ektachrome 64 T, the official replacement for Kodachrome) are quite easy to buy and develop. Both Wittner and Andec, and possibly other shops, can sell and develop them. A Super 8 cartridge costs around 25 Euro, including development.
8 mm film is a bit more difficult, but not impossible! You can buy black & white Fomapan in many places, but you must send it to Andec for development. It's about 8-10 Euro for film and 12 for development. Also b&w Wittner PXR is available from Wittner and Andec and can be developed by Andec.
As to Color films, two are available from Wittner and can be developed from Andec. One is Kodak VNF 7240): it's 13 Euro for film and 20 for development. It should be noted that VNF 7240 is an artificial light film, so for 8 mm you should add an amber filter Wratten 85 (the same that is already built-in in Super 8 cameras). The other one is Wittner Chrome 100D (i.e. Kodak Ektachrome 7285 with E6 development) which is a daylight film, so there is no need of a filter. This is 20 Euro for film and 16 for development. The Ektachrome should be easier to use, as you can avoid the use of the amber filter.

Finally, Kahl Film produces both Double 8 and Super 8 films (black & white and colour), generally sold with pre-paid processing.

I've used my Bolex P4 up to the beginning of 1993, when Kodachrome Double 8 mm was discontinued. Then I shot few cartridges of Super 8 Kodachrome in 2001/2002 with my second-hand Cosina. In summer 2006 I decided it was time to come back to Bolex! I bought 4 rolls of b&w Fomapan from Fotomatica and shot them on classic trams in Milan and the last E.424 locos near Savona. The results were completely satisfactory, and it was a true emotion to come back to the old gestures of movie cameras: loading the roll, winding up the spring, "feeling" the heavy weight of the camera in my hands...
The Colour 8 mm was the next step! The next summer I shot three rolls of Wittner Chrome (Ektachrome), and again it was completely successful.

Disponibilità di pellicole 8 mm e Super 8
Availability of 8 mm and Super 8 Movie Film

Fotomatica (Treviso, Italy)
www.fotomatica.it
Fomapan Doppio 8 mm
(solo vendita, escluso sviluppo)
Fomapan Double 8 mm
(only for selling, no development service)
Wittner Kinotechnik (Hamburg)
www.wittner-kinotechnik.de
Doppio 8 Fomapan in bianco e nero; Doppio 8 a colori (unico fornitore); Super 8 a colori Fomapan b&w Double 8; Color Double 8; Super 8 cartridges
Andec Filmtechnik (Berlin)
www.andecfilm.de
Vendita caricatori Super 8
Servizio completo di sviluppo 8 mm (Fomapan in bianco e nero e Kodak a colori) e Super 8 (Kodak in bianco e nero e a colori)
Super 8 Cartridges
Complete development service for 8 mm (Fomapan b&w and Kodak color) and Super 8 (Kodak color and b&w)
Kahl Film
www.kahlfilm.de/
Vendita rulli Doppio 8 e caricatori Super 8, b/n e colore
Tutti disponibili con sviluppo compreso nel prezzo
b&w and colour Double 8 rolls and Super 8 cartridges
Films are available with pre-paid development

Note utili

 

Bolex Paillard P4: esempi di riprese
Traditional 8 mm movie camera: sample shots

E.656, San Remo (IM), 1992

E.645, S. Lorenzo-Cipressa (IM), 1992

 

NUOVO Tecnica e utilizzo della cinepresa: note essenziali

Nella prima edizione di questo articolo scrivevo che se qualche lettore si fosse davvero messo a far funzionare ancora la sua cinepresa, mi sarebbe piaciuto saperlo. Ebbene: più di uno mi ha scritto, dicendo di aver riscoperto vecchie cineprese che aveva in casa e almeno uno (oltre a me) è arrivato fino in fondo e ha da poco riavuto indietro dalla Andec il suo film sviluppato!

Ho pensato potesse essere utile riproporre anche qui le varie risposte che ho dato ai lettori in questi mesi. Eccole, opportunamente riorganizzate.

Consideriamo quattro aspetti:

1. Come cominciare e che cosa scegliere

2. L'uso materiale dell'apparecchio

3. La tecnica di ripresa

4. Che cosa riprendere


1. Come cominciare e che cosa scegliere

Chi volesse utilizzare una cinepresa che ha già in casa naturalmente non si porrebbe il problema, ma alcuni lettori mi hanno scritto domandandosi che cosa fosse meglio acquistare, ad esempio a un mercatino.

Probabilmente il Super 8 è preferibile. Questi i vantaggi:

Il vantaggio dell'8 mm starebbe soprattutto nel fascino di usarlo: probabilmente per molti significherebbe ritrovare sensazioni dell'infanzia; sicuramente per tutti permetterebbe di maneggiare un oggetto tecnologico più elegante e raffinato, fatto molto più di metallo che di plastica, attraente per il suo stesso peso, la percezione di robustezza.


Dove trovare una cinepresa? Via internet, su e-bay, ovviamente, con tutti i vantaggi e svantaggi connessi. Senza internet, nei vari mercatini, generici o specializzati.

Tra l'altro ai mercatini potrebbe essere più facile trovare cineprese più vecchie, quindi proprio in 8 mm. Come regola, il tetto di spesa per una cinepresa normale non dovrebbe superare i 70-80 Euro, altrimenti si è a rischio d'imbroglio.

Le cose da controllare in un acquisto sono le solite di una macchina fotografica: assenza di ruggine, limpidezza dell'obiettivo (niente graffi, aloni, macchie), funzionamento "dolce" dei vari comandi e ghiere. In più, tipiche di una cinepresa, scorrevolezza del meccanismo (suono "pulito" e costante), molla di carica senza impuntature (se con funzionamento a molla), controllo visivo del movimento della griffa e, se possibile, del movimento del diaframma: bisognerebbe riuscire a vedere il diaframma che si apre/chiude, in risposta all'esposimetro o alla ghiera manuale, osservandolo, a cinepresa aperta e in azione, o attraverso l'obiettivo o attraverso il quadro (film gate).

Se vi capita una buona occasione, consiglio sempre di acquistare una cinepresa (o anche una fotocamera storica). Magari non arriverete mai a usarla davvero con la pellicola, ma intanto potrete cominciare a far pratica con la meccanica, ad esserne affascinati. E poi chissà...


2. L'uso materiale dell'apparecchio

Chi è pratico di fotocamere reflex, non dovrebbe incontrare grossi problemi. Le somiglianze sono certo superiori alle differenze!

Era validissimo questo manuale:

www.kolumbus.fi/puistot/S8Manual.htm (che però è scomparso. Qualcuno sa dove è finito?

Aspetti particolari: l'esposimetro

Esistono due tipi di esposimetro: quelli al selenio e quelli al solfuro di cadmio (CdS). I primi producono corrente con un effetto fotovoltaico e quindi non richiedono pila. I secondi modulano una corrente in entrata e quindi richiedono la pila. Quelli al selenio sono stati i primi a comparire, poi soppiantati dal quelli al solfuro di cadmio che sono molto più sensibili alle basse luci.

Quindi se la vostra cinepresa ha una lancetta che si muove, non ci sono pile e la superficie della fotocellula è anche molto estesa, è senz'altro al selenio, e in tal caso è necessario allineare manualmente la lancetta a un qualche indice, di solito ruotando una ghiera. Se invece l'esposimetro aziona il diaframma in automatico (come sulla mia Bolex P4), la pila serve, perché la corrente prodotta dal selenio non è sufficiente, e l'esposimetro è al solfuro di cadmio, che ha anche il vantaggio di una fotocellula molto più piccola.

Se l'esposimetro va a pile, le pile stesse sono un potenziale problema: nella maggior parte dei casi, anche all'epoca del Super 8, si avevano due differenti alimentazioni: pile stilo per il motore e una pila "a bottone" (come quelle degli orologi) per l'esposimetro. Questo semplificava i circuiti elettrici, ma oggi è un inconveniente, perché quasi sempre la pila dell'esposimetro era al mercurio, oggi scomparsa, e aveva una tensione inferiore a quelle tipiche attuali (1.35 V contro 1.5). Purtroppo in molti esposimetri, la tensione massima influenza direttamente l'esposizione, quindi una tensione maggiore potrebbe portare a diaframmi più chiusi (sottoesposizione).

Per contro c'è da dire che molte cineprese non leggono correttamente la sensibilità della nuova pellicola Kodak da 64 Asa (Super 8) e quindi la sovraespongono. Se si è fortunati, le due cose si compensano!

Comunque si tratta di errori abbastanza piccoli, inferiori a un diaframma (il 64 Asa viene letto come 40, e, parallelamente, in luce naturale con filtro inserito, viene letto come 25 invece che 40).

Una trattazione della questione 64 Asa è su questa pagina: http://www.andecfilm.de/en/e_kamera-liste.htm.

A mio parere la differenza di esposizione è comunque poco avvertibile. L'importante è che l'esposimetro sia affidabile di suo. Con la mia Bolex, che non è nemmeno TTL, non ho mai avuto problemi, salvo ovviamente controluci palesi, che possono essere gestiti solo in manuale (come in fotografia, del resto).


Il telecinema e la digitalizzazione fai-da-te

Con "telecinema" si intende la trasposizione dell'immagine dalla pellicola al nastro video, o, più recentemente, al file digitale su DVD. Vari siti, ovviamente in Germania, offrono un telecinema per 8 mm e Super 8. Il problema maggiore non è di sicuro la qualità risultante (ad esempio con la Andec si andrebbe sul sicuro), quanto piuttosto il prezzo!

In alternativa sarebbe possibile cavarsela provando a riprendere in minidv la proiezione su schermo della pellicola girata. La soluzione però è piuttosto critica, per il problema di sincronizzare proiettore e telecamera (entrambi hanno istanti di ripresa/proiezione intervallati da istanti di "buio" e se non sono perfettamente in fase, ne deriva un fastidioso sfarfallamento). Io ho fatto qualche prova, per ora solo con la funzione Movie di macchine fotografiche digitali (non con vere telecamere), ma il risultato è stato molto "casalingo".

Il vero telecinema naturalmente scansiona singolarmente ciascun fotogramma. Non sottovaluterei il rischio che eventuali laboratori più economici "barino" e propinino un finto telecinema fatto con una normale telecamera.

Esiste anche la possibilità di acquistare un'apparecchiatura da telecinema domestica, ma naturalmente conviene solo la si deve usare molto. Si veda ad esempio il Flashscan 8 di questo produttore: www.mwa-nova.com.


3. La tecnica di ripresa

Anche qui chi è già fotografo sa senz'altro come fare. Le differenze sulla regolazione dell'esposizione (si regola solo il diaframma perché il tempo è fisso) sono già state descritte nella pagina principale.

Le uniche cose in più sono:

  • fondamentale, la stabilità della ripresa: il cavalletto dovrebbe essere sempre obbligatorio! Non serve un cavalletto enorme, bastano quelli da 15 cm e 20 Euro, e con un po' di fantasia si trova un posto dove appoggiarli. Altrimenti, ci si può appoggiare a qualcosa: un palo, un albero... Ovviamente nulla è tassativo, si può anche preferire la comodità di girare a mano libera, però va detto che una ripresa stabile ha un impatto nello spettatore assai migliore di una traballante. E garantire la stabilità a mano libera è possibile ma non è facile, specie alle prime armi.

    Con il cavalletto, due precisazioni: fare attenzione a tenere la macchina ben verticale e, se si vogliono fare delle panoramiche, cercare di garantire la scorrevolezza della rotazione, ad esempio non stringendo a fondo la vite del cavalletto (ci vorrebbe un cavalletto con "testa a movimento fluido", ma non è certo quello da 20 Euro!).

  • la durata delle singole scene: almeno 8-10 secondi l'una, altrimenti il film apparirebbe troppo frammentario; e attenzione a non abusare dello zoom. Per questo, tra i parametri di preferenza nella scelta di una cinepresa è da mettere una buona scorrevolezza dello zoom se mosso a mano: il movimento elettrico in genere è troppo rapido.


    4. Che cosa riprendere

    Che cosa riprendere, dunque?

    Non so naturalmente quali siano i soggetti preferiti dei lettori. A chi però abitasse a Milano, Roma o Torino, mi permetto un suggerimento magari un po' curioso (anche se, guardando gli argomenti dello stagniweb, dovrebbe risultare spontaneo): i tram!

    Si muovono (e quindi "animano" la scena), è facile trovarli, sono sufficientemente "old style" da stare bene su pellicola, possono avere per sfondo monumenti e luoghi celebri, danno modo di esercitarsi in molte inquadrature.

    E, per strada, può anche succedere che un passante si fermi ad ammirare la cinepresa: con la mia Bolex mi è capitato!


    Un ringraziamento a Silvia M. e Lorenzo M., per i quali ho scritto originariamente queste note. Senza le loro domande, non potreste leggere nemmeno queste risposte!


    Altro materiale di riferimento (in inglese)
    Additional Info on 8 mm Filming


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