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740

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Treni a vapore
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FS 740 + treno merci (1975)   
Il tempo è passato, e un curioso mix di moderno e antico caratterizza gli ultimi servizi merci a vapore, alla metà degli anni '70. La locomotiva traina infatti un eterogeneo assortimento di carri FS tradizionali, insieme con alcuni vagoni di tipi unificati europei.
Epoca 4
 

 

Locomotive a vapore
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FS 740   
Una nuova locomotiva a vapore: non poteva essere altro se non una 740, la più classica locomotiva italiana per treni merci!
Quando si costituirono le FS, nel 1905, l'Ufficio Studi di Firenze progettò dodici tipi standard di locomotive a vapore, che avrebbero dovuto coprire tutte le esigenze di questo tipo di trazione. Coerentemente con la pratica del tempo, la maggior parte di questi tipi era a doppia espansione. Solo pochi anni più tardi, tuttavia, l'introduzione del surriscaldamento, avrebbe reso rapidamente obsoleto il motore a doppia espansione, tecnicamente più complesso. Di conseguenza, da ciascun progetto a doppia espansione si sviluppò un equivalente a semplice espansione e vapore surriscaldato: sulla base della 730 (a doppia espansione) venne pertanto impostata la 740 (surriscaldata).
Tra il 1911 e il 1923, venne costruito un totale di 470 macchine, rendendo questo gruppo il più numeroso tra le locomotive a vapore FS. 470 unità possono sembrare poche, se confrontate con le migliaia di unità di molti gruppi tedeschi, ma la domanda di locomotive a vapore era in Italia alquanto minore che in Germania, a causa della rete più piccola, del livello di industrializzazione allora minore e, non ultimo per importanza, dei grandi successi ottenuti nel frattempo con la trazione elettrica.
Le 740 furono usate quotidianamente fino alla metà degli anni '70 e rappresentano tuttora la maggior parte delle macchine a vapore preservate per servizi speciali.
Epoca 2-6
 

 

Treni merci
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FS 740 + trasporto acqua potabile, linee dell'Appennino (1970)   
La 740 traina sei carri cisterna: fino ai primi anni '70, treni di questo tipo erano comuni lungo le linee appenniniche. Molti caselli, infatti, erano privi di acqua corrente e alcuni erano anche difficilmente raggiungibili dalla rete stradale; di conseguenza, circa due volte al mese, un treno di cisterne viaggiava lungo la linea per fornire di acqua potabile ciascun casello.
Ad esempio in Abruzzo, un treno di sei cisterne lasciava Popoli il 9 e il 24 di ogni mese, diretto a Sulmona e L'Aquila. Il giorno successivo, due cisterne raggiungevano Antrodoco e il terzo giorno, tutti e sei i carri tornavano a Sulmona e di qui a Popoli.
I carri cisterna appartengono a tre differenti serie; quello a tre assi è senza dubbio il più speciale, dato che era il tender di una 670, una delle più curiose locomotive a vapore italiane (con cabina anteriore, rodiggio 2' C, scorte di carbone al lato della caldaia e scorte d'acqua sul tender.
Le notizie sul servizio di carri cisterna sono tratte da iTreni n. 123. Il bagagliaio è stato disegnato da Claudio Vianini.
Epoca 3
 

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