Una mappa dettagliatissima che si presta a molteplici chiavi di lettura. L'assetto ferroviario del 1931 (nuova Stazione Centrale e tutti i suoi raccordi) è ormai completato, ma si vedono ancora la stazione di Porta Nuova (ultimo residuo della vecchia Centrale, che sopravvivrà fino al 1960) e tutti gli "spazi vuoti" lasciati dai binari dismessi: scalo Sempione, linea originale per Monza lungo la via Restelli, ecc. Tra i numerosi raccordi merci, spicca quello che raggiunge gli stabilimenti Alfa Romeo dalla stazione Certosa.
La tracciatura della circonvallazione esterna è ormai quasi completata, se ne legge il disegno pur con alcuni tratti mancanti, soprattutto tra l'attuale Piazzale Lugano (il ponte della Ghisolfa è ancora una semplice strada semiagricola che scende alla Pecetta) e Piazzale Lotto, a sud del quale la circonvallazione si identifica con il percorso canalizzato del fiume Olona.
In centro, si vedono gli "spazi vuoti" corrispondenti agli sventramenti che daranno origine alle aree di corso Matteotti e piazza Diaz, mentre sono ancora tutti da disegnare gli assi di corso Europa e delle vie Albricci-Larga (che qui appare con l'effimera denominazione Adua - il termine Larga è invece quello storico, risalente alla dominazione spagnola, dove aveva il significato di "lunga").
Al di fuori della circonvallazione esterna, si notano le tracciature parziali di alcuni assi, che rimarranno in un certo senso incompiuti, non inquadrati in un disegno più organico (via Giovanni da Cermenate, viale Caterina da Forlì) o che viceversa saranno completati di lì a poco, prima della guerra (viale Argonne, con "chiusura prospettica" della chiesa dei S.S. Nereo e Achilleo, del 1940).
Collezione Matteo Sonz.
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