Le E.645 e le E.646 sono locomotive elettriche costruite complessivamente in circa 300 esemplari, che hanno operato sulle ferrovie italiane dal 1958 al 2009. All'epoca della loro entrata in servizio le E.646 erano i più potenti (3780 kW) e veloci (145 km/h) mezzi di trazione del parco FS. Erano state progettate per il traino dei treni rapidi e dei pesanti "direttissimi" a lunga percorrenza e si rivelarono perfettamente adatte allo scopo. Le gemelle E.645, sostanzialmente identiche, avevano un rapporto di trasmissione che le rendeva un po' più lente (120 km/h), a vantaggio di un maggior sforzo di trazione: erano infatti destinate prevalentemente al servizio merci e alle linee di valico. Fin dall'origine i diversi ruoli dei due gruppi furono chiaramente identificati con la colorazione esterna: grigio perla e verde magnolia per le E.646 (la livrea che negli anni '50 contraddistingueva i mezzi più prestigiosi, come il "Settebello" costruito pochi anni prima e che da subito era diventato simbolo della ricostruzione postbellica e del rilancio della ferrovia), e un meno accattivante castano e Isabella per le E.645, ricalcando in questo caso lo schema cromatico comune sin dagli anni '30. La cassa delle prime unità costruite, e in particolare la forma poliedrica delle cabine, era uguale a quelle delle E.636, progettate oltre vent'anni prima, ma la seconda serie prodotta dal 1962 si differenziava nettamente soprattutto nella forma dei frontali e si poneva a pieno titolo nelle linee stilistiche tipiche degli anni '60, con significative somiglianze nei confronti ad esempio di macchine coeve francesi. Nel corso della loro vita, queste locomotive sono state oggetto di successive ricolorazioni, anche a seguito delle trasformazioni intercorse: le prime E.646 costruite sono infatti diventate E.645 e tutte le E.646 di seconda serie sono state rese idonee al telecomando dei "treni navetta" per il traffico pendolare. In questo album proviamo a raccontare il mondo variegato di queste locomotive e dei loro servizi, dando spazio alla feconda esperienza di Milano Smistamento e delle sue livree storiche, che ha permesso di "traghettare" alcune di queste macchine, una volta giunte alla fine del loro utilizzo regolare, nel mondo della preservazione e del parco storico. Fotografie di Giovanni Demuru. Una buona parte delle scansioni è opera di Francesco Dall'Armi. |
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