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Le macchine classiche


Le macchine classiche - E.551
E.551 (1921-25, 183 unità). E' la generazione intermedia delle locomotive trifasi per treni merci, evoluzione delle E.550. Il gran numero di unità realizzate si riflette nell'altrettanto grande numero di costruttori: Breda, OM/CGE, Ansaldo, TIBB, Savigliano, Vickers-Terni, Reggiane/Savigliano. Hanno fatto servizio fino al 1965 presso il deposito di Savona. L'unità 001 è conservata nel museo di Pietrarsa.

 


Le macchine classiche - E.551 (con caldaia)
E.551 (con caldaia) (1921-25, 183 unità). Del medesimo gruppo, è disponibile anche un'unità senza il grosso armadio dell'invertitore (che era stato aggiunto a posteriori alla maggior parte delle macchine) ma con la caldaia per il riscaldamento del treno e con i contrappesi del biellismo realizzati con un differente profilo. Gli accoppiatori del riscaldamento a vapore si riconoscono sotto i respingenti.

 


Le macchine classiche - E.551 (senza invertitore)
E.551 (senza invertitore) (1921-25, 183 unità). Infine una versione senza né caldaia né invertitore. Per diversificare ancor più i disegni, questa è inoltre mostrata dal lato sinistro, come si riconosce dal fatto che la "A" che identifica la cabina anteriore è posta a sinistra.

 


Le macchine classiche - E.431
E.431 (1922-24, 37 unità). Costruite tutte dal TIBB e destinate ai treni più veloci, sono sopravvissute sino alla fine del sistema trifase nel 1976. Sono conservate due unità: la 027 a Savigliano e la 037 in Germania.

 


Le macchine classiche - E.552
E.552 (1922, 15 unità). Piccolo gruppo di macchine per treni merci, costruite da Romeo e di fatto utilizzate quasi esclusivamente per la manovra negli scali genovesi, fino al 1962. Nessuna unità è stata conservata.

 


Le macchine classiche - E.552 (biella Kandó)
E.552 (biella Kandó) (1922, 15 unità). Le prime due unità del Gruppo montavano una biella articolata sistema Kandó (dal nome del celebre progettista ungherese, già "padre" delle prime macchine trifasi italiane). Per differenziarsi ulteriormente dall'altra E.552 con la tradizionale biella a V, il disegno riproduce la colorazione d'origine nera.

 


Le macchine classiche - E.333
Nuovo! E.333 (1923, 40 unità). Ultime locomotive di scuola ungherese, realizzate da Romeo e OMN/Romeo, sono arrivate fino al 1968 presso il deposito di Alessandria, dopo un lungo periodo di utilizzo sulla Riviera di Ponente. L'unità 033 è conservata a Pietrarsa (in colorazione nera).

A gennaio 2025, l'autore, sempre alla ricerca di spunti nuovi, propone anche la vista frontale, cogliendo l'occasione per abbinarvi una precisa riproduzione del classico palo trifase.


 


Le macchine classiche - E.333 (frontali)
Nuovo! E.333 (frontali)   Dal momento che le E.333, tra tutte le macchine trifasi, erano quelle più radicalmente asimmetriche, una volta scelto di disegnare il frontale, viene spontaneo proporre sia il lato anteriore, sia quello posteriore, con la cabina di guida: ne nasce questo incrocio tra la 025 e la 026.

 


Le macchine classiche - E.432
E.432 (1928, 40 unità). Insieme alla E.554 rappresenta l'ultimo stadio evolutivo del sistema trifase a frequenza ferroviaria, con una progettazione totalmente italiana, senza utilizzo di brevetti delle case madri estere. Interamente realizzato da Breda, il gruppo è arrivato al 1976 e due unità esistono ancora, la 001 a Pietrarsa e la 031 a Savigliano.

 


Le macchine classiche - E.554
E.554 (1928-30, 183 unità). E' lo stadio finale della macchina trifase per treni merci. Realizzato da un gran numero di costruttori (OMN/CEMSA, Odero Terni/TIBB, TIBB, Reggiane/Savigliano, OM/CGE, Ansaldo, Cemsa), anche questo gruppo è arrivato alla fine del sistema nel 1976. Ne esistono ancora due unità: la 078 a Ranco e la 174 a Savigliano.

 

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