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![]() I tram della serie 2800 vennero realizzati in due lotti, entrambi come ricostruzione e unione di due vetture a carrelli, ma a molti anni di distanza uno dall'altro. Il primo lotto entrò in servizio nel 1958-60 in 58 esemplari (2800-2857) come unione di vetture delle serie 2100-2200 e introdusse per la prima volta la "giostra Urbinati", cioè il sistema di articolazione tra le casse diventato poi uno standard per i tram articolati. L'intero lotto venne rimodernato nel 1978-80, con l'adozione di una cabina di nuova forma e l'uso di finestrini moderni con cornici in alluminio. Solo nel 1991 la rete torinese abbandonò l'asta e rotella e passò al pantografo (a Milano per confronto la transizione avvenne a metà anni '70). |
![]() Il secondo lotto della serie 2800 (dalla 2858 in poi) venne realizzato solo nel 1982, oltre vent'anni dopo il primo, questa volta utilizzando vetture della serie 2500 (Fiat, 1932-33). A differenza del primo lotto, il secondo nacque già con la cabina di tipo moderno, ancora oggi in uso. |
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![]() Rispetto al restauro filologico di altri tram storici, si tratta in questo caso di un ragionevole compromesso, perché le 2800, quando erano verdi, erano ancora allo stato d'origine, con differente forma della cabina e dei finestrini (come è stata restaurata la 2847, che incontreremo nel seguito del racconto). |
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