Nuovo! Sassi (Superga). Alla stazione Sassi è ricoverata e in mostra la vettura storica 209, restaurata statica, che ha rappresentato uno dei primi recuperi gestiti da ATTS. Costruita nel 1911 all'interno della serie 174-230, è l'unica unità sopravvissuta con cassa allo stato d'origine delle vetture delle compagnie belghe SBT ed STT (Societè Belge-Turinoise de Tramways e Società Torinese di Tramways e ferrovie economiche). Successivamente trasformata in sabbiera e numerata T426, ma senza ricostruzione della cassa, è stata ritirata dal servizio a metà anni '90 e restaurata nel 2005. |
Nuovo! Raddoppio. A questo punto... inizia la salita! A piedi, con la bici a mano (così almeno il ritorno sarà in un lampo) arrivo passo passo fino a Pian Gambino, a circa due terzi del percorso, pari a un dislivello di 270 m! La linea è ahimè infrascatissima, e anche la celebre inquadratura sopra la prima galleria è invisibile dietro i rami. Alla fermata Raddoppio l'inquadratura è obbligata, dal cancello che chiude l'accesso al marciapiede. Con il binario circondato dal bosco, c'è qualche ombra di troppo, ma i vivaci colori del tram ravvivano la scena. |
Pian Gambino. Dalla fermata di Pian Gambino, il punto più in quota che ho raggiunto, realizzo questo primo piano. |
Pian Gambino. Tenendo la fotocamera in alto a braccia tese, minimizzo l'impatto della rete di recinzione, nell'unico punto non immerso nel bosco. |
Pian Gambino. Per ironia della sorte, appena compare il binario libero da alberi, sparisce la vista della basilica, nascosta dietro i rami più alti! Compongo quindi questo collage con la basilica stessa, la D.3 in forte teleobiettivo lungo la rampa, e uno scatto fatto più a valle, attraverso la Prima Galleria. |
Sassi. Tornare a Sassi è ora questione di pochi minuti. La frequenza è appena di una corsa all'ora, e così la partenza delle 16 è comprensibilmente affollatissima. Questo mi dà l'opportunità di documentare la manovra di aggiunta di una seconda rimorchiata. Il locomotore T450 tira fuori la rimorchiata D.12 dal deposito e sale all'inizio della rampa, quindi avanza e la aggancia al treno (sul binario in primo piano). Poi torna indietro da solo e si ricovera a destra. Infine la D.3 parte spingendo due rimorchiate anziché una. Partito il tram, posso puntare a Porta Susa: 8 km, tutti rigorosamente con il vento contrario, chiudono la giornata! |
Nuovo! Sassi. Anche nella mia gita successiva di cui vedremo tra poco la parte urbana, passo da Sassi. Il primo piano della motrice D1, quella a due assi, mostra chiaramente il pattino per la terza rotaia, sotto il predellino della porta. |
Nuovo! Sassi. Parte la corsa delle 15, affollata di gitanti. |
Nuovo! P.za Statuto. Il sabato di Pasqua è il terzo giorno di gita: prendo il consueto treno delle 9.15 e alle 11 sono a Porta Susa. Quest'oggi non sono previsti tram storici, per cui mi dirigo lungo le linee ordinarie, cominciando da Piazza Statuto. Il monumento al traforo del Frejus (1879) caratterizza la piazza. Sullo sfondo a sinistra, la Torre BBPR, del 1959. |
Nuovo! Mole Antonelliana. Per ora, incontro pochi tram e molto traffico: scendo lungo Corso Regina Margherita e mi ritrovo nelle piccole vie che circondano la Mole. L'inquadratura nella luce del mattino è attraente e non la conoscevo: la parte centrale dell'edificio sovrasta una casa di ringhiera e un albero primaverile. |
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