Torino. Nonostante il suo clima, che soprattutto nei mesi invernali può essere molto rigido, Torino ha visto i suoi binari percorsi da tram con pareti aperte. In questa cartolina vediamo la vettura 213 della Società Belga in servizio sulla "Linea dei Viali". |
Torino. Panorama su Piazza Castello, ove sui numerosi binari del capolinea sostano tram sia a cassa chiusa, sia giardiniera, con le caratteristiche tendine esterne che identificano a prima vista questo tipo di rotabili. |
Torino. Questa stampa fotografica mostra in primo piano una motrice ATM in servizio sulla linea 3, al traino di una rimorchiata giardiniera della serie 101 - 126, poi rinumerata 1011 - 1036. A destra si trova Palazzo Madama, ovvero il fronte ovest del Castello; sullo sfondo il Palazzo Reale, che una lunga cancellata - allora come oggi - separa dalla piazza. I binari percorsi dal 3 sono gli unici tuttora in esercizio. |
Torino. Questa volta siamo a fianco della stazione di Porta Nuova e il tram 419 è in servizio sempre sulla Linea dei Viali. La vettura ex Belga venne rinumerata con il riscatto da parte dell'ATM. Sia il fronte della stazione, sia la stessa struttura del viale si sono conservati sostanzialmente fino ad oggi. |
Milano. In questa cartolina di Porta Venezia si nota in primo piano un convoglio extraurbano proveniente da Monza (la circolazione stradale tiene la sinistra e la periferia è verso lo sfondo dell'immagine); in testa vediamo una motrice della Edison del tipo a due piani, in questo caso in versione invernale senza il piano superiore, con al seguito uno dei due rimorchi giardiniera a due piani numerati 611 e 621, riconoscibili per il frontale del piano superiore aperto e per le tendine delle finestrature che sporgono lateralmente. Sull'altro binario sta viaggiando un classico tram urbano Edison. |
Trieste. Non doveva essere particolarmente piacevole restare seduti su un tram giardiniera nelle giornate in cui soffiava la fredda bora proveniente dal Carso. Eppure a Trieste, oltre a varie rimorchiate, hanno circolato anche cinque motrici aperte, numerate 151 - 155, che furono successivamente dotate di cassa chiusa e, per la loro particolare forma, soprannominate "torpediniere". In questa cartolina ci troviamo all'imbocco della strada che dalla stazione triestina portava verso Barcola e Miramare, ed il convoglio, tutto aperto, sta impegnando il binario unico verso il lungomare. |
Trieste. In questa cartolina fotografica ci troviamo nell'attuale Riva Nazario Sauro, con in primo piano un convoglio tranviario formato da motrice chiusa e rimorchiata giardiniera. Si notano in secondo piano la linea ferroviaria dei Bivi ed i vari binari dei raccordi verso i moli ed i magazzini del porto, alcuni posti ortogonalmente e accessibili tramite una piattaforma "giracarri", allora molto diffusa. Sullo sfondo si vede il caratteristico fabbricato della Pescheria Centrale che ora è sede dell'Acquario Marino della città. |
Nuovo! Bologna. |
La Spezia. I primi tram che percorsero la rete di La Spezia a partire dal 1902 furono 6 vetture Helios-Duplex del tipo "convertibile", in quanto durante i mesi più caldi tutti i pannelli laterali potevano essere tolti, così da trasformare la vettura in una giardiniera. In quest'immagine di Piazza Garibaldi la ripresa laterale permette di apprezzare i passeggeri seduti sulle panche di legno. Alla prima serie, ne seguì una seconda di 14 vetture dello stesso tipo. |
La Spezia. Un'altra vettura in versione estiva svolta da Corso Cavour su Via Garibaldi nei primi anni del Novecento. Come spesso accadeva al tempo, l'attenzione dei passanti è tutta per il fotografo che sta ritraendo la scena! |
Livorno. Anche la città di Livorno ha potuto contare, per l'avvio del servizio elettrico, su motrici giardiniera costruite da Grondona. In questa cartolina la visione dall'alto permette di apprezzare un convoglio composto da uno di questi tram, accoppiato ad una rimorchiata sempre giardiniera ed affollata di passeggeri, in procinto di partire dal piazzale della stazione ferroviaria verso il centro cittadino. |
Napoli. Napoli è sicuramente la città italiana che più ha utilizzato tram giardiniera, in quanto furono consistenti le forniture di questo tipo di vetture alla S.A.T.N. Il primo lotto di motrici e rimorchiate, che venne fornito da Diatto nel 1899 per l'inaugurazione delle prime due linee elettrificate urbane, comprendeva anche un buon numero di giardiniere, come per esempio la n. 26, ripresa in questa cartolina nell'importante snodo tranviario di Piazza Dante. |
Napoli. La giardiniera n. 40, qui ripresa di fronte al Teatro San Carlo, fa parte della seconda fornitura di tram aperti, numerati 31 - 70. |
Napoli. Primo piano, databile ai primi anni del Novecento, per una vettura giardiniera in procinto di affrontare la Salita del Gigante, oggi Via Cesario Console, che collega Piazza del Plebiscito, visibile sullo sfondo, con il lungomare. Sulla destra si staglia il Palazzo Reale. |
Napoli. In via San Carlo vediamo l'incrocio tra due tram S.A.T.N. con in primo piano la rimorchiata giardiniera 20, poi rinumerata 1020, ex tram a cavalli. |
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