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La ferrovia ionica

Capo Spartivento.  Per l'IC nell'opposta direzione il sole è tornato e vado sicuro su Capo Spartivento.
La ferrovia ionica - Capo Spartivento.

 

Capo Spartivento.  Nella gita di novembre le inquadrature a Capo Spartivento erano vincolate da un'enorme antenna di telefonia, che impediva di retrocedere oltre la fine del marciapiede. Con mia piacevolissima sorpresa, l'antenna è ora abbattuta - ne trovo i tronconi a lato del binario - e questo luogo così speciale si fotografa in assoluta libertà.
La ferrovia ionica - Capo Spartivento.

 

Palizzi.  Un altro punto classico, che non avevo fatto in tempo a fare a novembre, è l'uscita di galleria a est di Palizzi, sempre con Capo Spartivento di sfondo.
La ferrovia ionica - Palizzi.

 

Bova Marina.  Dall'alto della strada che supera il capo della Madonna del Mare, arriva l'unico ATR.220 della giornata, accanto al casello con la scritta ormai vintage "Io voto PCI".
La ferrovia ionica - Bova Marina.

 

Bova Marina.  Ancora una ALn 663 a Bova, con la Madonna del Mare di sfondo, nel cuore del pomeriggio.
La ferrovia ionica - Bova Marina.

 

Melito di Porto Salvo.  Alle 16 la giornata volge al termine: con la luce bassa che taglia il filare di agavi, aspetto l'ultima corsa appena a levante di Melito. Da qui mi aspettano due ore abbondanti di viaggio per arrivare a Lamezia, dove pernotterò, rincasando l'indomani.
La ferrovia ionica - Melito di Porto Salvo.

 

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Il racconto si completa con la prima parte dedicata alle città siciliane.

 

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