Varallo. A distanza di anni, si è conservata la scritta vintage, sul portico del "Piazzale del Tempio", cioè della piazza centrale sulla sommità della rupe. |
Varallo. Similmente a Orta, anche Varallo dispone le sue cappelle - ben 45! - sulla cima del monte, distribuendole tanto su una trama di viali, quanto in piazze scenografiche, il cui fascino architettonico non è facilissimo da restituire in una fotografia: ci provo con questo panoramix grandangolare del "Piazzale dei Tribunali", un vasto ambiente quasi teatrale che raggruppa numerose cappelle. Quella rettangolare in fronte è la XXIV del tribunale di Anna, a cui si accosta a destra la XVI, resurrezione del figlio della vedova di Naim. La grande cappella cilindrica a destra è la XVII della trasfigurazione di Gesù, mentre l'arco ancora più a destra - quello dietro la colonna in primo piano - dà accesso al Piazzale del Tempio, l'altro polo d'attrazione del complesso. |
Varallo. Le iscrizioni d'epoca sono sempre un elemento di interesse a cui dedicarsi. |
Varallo. Anche a Varallo mi attraggono le scene di vita quotidiana, testimonianza dell'epoca di realizzazione, prima ancora che del tema religioso. Anche a causa del gran numero di cappelle e dunque di statue, il livello di conservazione è un po' variabile, e qua e là il degrado è accentuato da barba e capelli "veri", inevitabilmente più deteriorabili rispetto alla terracotta. |
Varallo. Ed ecco l'inquadratura più classica: il piazzale del Tempio, chiuso dalla Basilica, che, come di consueto, costituisce la quarantacinquesima e ultima cappella. Dietro gli edifici di destra, il complesso si affaccia quasi a strapiombo sulla valle e sulla città di Varallo (la stazione superiore della funivia è alle spalle del fotografo). Il Sacro Monte nel suo complesso è indicato come "la Nuova Gerusalemme", in quanto ambisce a riprodurre la Palestina al tempo di Gesù. |
Varallo. Le cappelle riguardano buona parte della vita e della passione di Gesù, con l'eccezione proprio della prima, che è dedicata al peccato originale. Attorniati da animali di ogni foggia - ci sono persino un elefante e un rinoceronte - Adamo ed Eva si presentano in innocente naturalezza, e sono "duplicati" nelle figure affrescate sullo sfondo, decisamente più recenti (1885, contro 1594-98 delle statue). |
Varallo. Abbiamo visitato il Sacro Monte di giorno, ma vi siamo tornati dopocena per sfruttare anche l'ora blu, e ne valeva senza dubbio la pena! Se durante la giornata la folla era decisamente contenuta, assai meno di quanto mi aspettassi per un sabato di giugno, alla sera era veramente deserto - ho contato 4 persone in tutto - e gli ambienti mostravano ancora di più il loro fascino. E' dunque impossibile non dedicare un panoramix al Piazzale del Tempio, dove la luce calda dei portici e della basilica è in contrasto con il blu delle aree in ombra. |
Varallo. Vista frontale dal basso della basilica e del portico. |
Oropa. All'indomani della visita a Varallo, saliamo per la prima volta fino al celebre santuario di Oropa, a quota 1150 sopra Biella (è quasi superfluo ricordare la tranvia che vi saliva fino al 1958). Se il sacro monte di Varallo era poco affollato, ad Oropa pare si sia dato appuntamento il mondo intero... soprattutto nei ristoranti! Il complesso è estremamente vasto e stratificato lungo più epoche. La folla e il meteo un po' traballante ne complicano le foto: lo ricordo per ora con questa vista del cosiddetto secondo cortile. |
Oropa. La grande Basilica superiore, iniziata a fine '800, è di concezione chiaramente neoclassica, ma è stata ultimata solo nel 1960, e quindi ad esempio i grandi dipinti interni sono moderni. Li ho trovati ricchi di fascino, e propongo la Natività e l'Adorazione dei Magi. Quest'ultima è firmata da Gio. Bevilacqua e datata 1943. |
Foto 48-57/75 << Pag. precedente ^ Indice ^ Pag. successiva >>