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La pagina con la carta all'1:250.000 del Colle di Tenda e della Val Roya, dalla Guida Rossa del 1915. La scansione mostra anche una curiosa singolarità: un autentico quadrifoglio che era contenuto tra le pagine della guida e che molto probabilmente ha anch'esso 100 anni o quasi!

Guida d'Italia del Touring Club Italiano

I VOLUME

Piemonte, Lombardia, Canton Ticino

Milano 1915

Da Cuneo a Ventimiglia per il Colle di Tenda - SECONDA PARTE

Per la strada di sinistra si giunge alla Cantoniera, km 32,7, m. 1321, all'imbocco Nord della galleria. Questa è lunga km 3,3, larga m. 6,50, alta m. 5, con 137 lampadine elettriche, e difesa da un portone che in certe condizioni di vento si chiude sul passante con fragore di scoppio (obbligo ai veicoli di fanali accesi); ha due marciapiedi e nicchie laterali; il primo tratto ha la volta rivestita di lamiera per lo stillicidio; fa risparmiare un dislivello di 594 m. e 13 km di percorso difficile, rendendo agevole il transito in ogni stagione. Nella galleria d'ordinario temperatura fredda.

Uscendo a Sud, km 36, m. 1280, incontrasi subito dopo la Cantoniera la carrozzabile che scende dal Colle; bellissimo colpo d'occhio sulle sottostanti 20 giravolte a brevissimo braccio che han fatto dire che la strada sembra un mazzo di serpenti tagliati a pezzi e buttati giù per la china. Si passa il Ricovero della Punta m. 1231, adattato ad albergo; sotto di esso giungesi al fondo dell'imbuto formato dai monti della testata della valle e dominato da un forte. Una centralina provvede ai servizi elettrici locali. Km 38,8, ponte di Caramagna m. 1097, la strada si addentra nella gola selvaggia di Barma Ventosa, e corre intagliata nella roccia. Si sottopassa la ferrovia presso la Stazione di Vievola per scendere al (km 40,9) ponte di Vievola m. 949, gigantesco viadotto della ferrovia; e gli enormi scarichi del grande traforo. Sulla destra la Madonna di Vievola m. 938, poi seguendo le sinuosità della sponda sinistra, entrasi in una gola asprissima e grandiosa sotto le rupi del M. Rocca Maima. Grandi lavori di difesa ferroviaria testimoniano l'ardimento della linea. Al km 43,6, m. 841 Ponte sulla Roja all'aprirsi della gola su Tenda.

Ferrovia km 51, strada ordinaria km 45,3 Tenda m. 815. - ALBERGHI: Nazionale, 50 letti L. 2-6, pasti L. 1, 2 e 3,50, pensione da L. 8 in più, raccomandato; Savoia, 32 letti da L. 1,50 in più, pasti L. 1, 2,60 e 3, pensione L. 7; Croce Bianca: de France et de la Gare, semplici. - NOLEGGIO VETTURE (prezzi abituali): per Briga L. 4, a 2 cavalli 7; per Fontan 6 e 10; per Colle di Tenda o Limone 10 e 15. - CAVALLO. L. 10 circa al giorno.

Il paese sotto la sua antica torre diroccata si presenta in un contorno di poderosi lavori ferroviari ridente e moderno, con numerose ville e alberghi arrivando. Ma lasciandolo lo si vedo da tergo su un ripido spalto, disposto a gradini, con vecchissime casupole a loggiati di legno e tetti di pietra, cupe e misere.

Fu terra fortificata e cinta di mura, sussistono due porte a Nord e a Sud del Borgo Vecchio; chiesa parrocchiale del sec. XV assai bella; nella cappella a destra, tomba dei Conti di Tenda.

Nel Borgo Vecchio sonvi curiose iscrizioni latine sulle porte e sui portali antichi di pietra nera. Rimane del Castello e delle fortificazioni, distrutti nel sec. XVII, un esile e altissimo muraglione di 20 m. Bella vista. Il resto fu convertito in cimitero. Monumento agli Alpini caduti in Libia.


Uscendo da Tenda, la strada percorre il fondo valle lungo il fiume in sponda sinistra, con un rettilineo. Un lungo viadotto della ferrovia traversa la valle ampia in quel punto; si passa sulla sponda destra km 46,8. Grandiosi impianti idroelettrici; case di nuova costruzione. Dappertutto qui e oltre S. Dalmazzo fervono (1914) grandiosi lavori ferroviari per Ventimiglia e Nizza. Migliaia di operai sono ricoverati in casette provvisorie.

Strada ordinaria km 49,4 S. Dalmazzo di Tenda m. 696 (Hotel de S. Dalmas de Tende, 15 aprile-15 ottobre, raccomandato, 45 camere da L. 3 in più, pensione da L. 7), allo sbocco della Val Levenza e della Valle della Miniera, ameni dintorni e boschi di castagni imponenti. Diede i natali al poeta sacro O. B. Cotta.

ESCURSIONE: Da S. Dalmazzo si stacca verso Est la carrozzabile che per la stretta gola della Levenza va a km 22, Briga Marittima m. 765. VETTURA POSTALE 3 volte al giorno, mezz'ora, L. 0,45 (Hotel de la Bouree, maggio-ottobre, 50 letti da L. 2,50 in più, pasti L. 1,25, 3,50 e 4, pensione da L. 8 in più). Con belle pinete nel dintorni. Chiesa dì S. Martino dei sec. XI e XII, ruderi del Castello dei Lascaris, palazzi signorili e belle piazze, e curiose sentenza latine sulle case antiche. Rimontando la valle verso Est, una carrozzabile (km 2,2 fino al bivio di Morignolo; km 3,900 fino a Nostra Signora del Fontan) conduce a Nostra Signora del Fontan m 879, in una romita valletta; la chiesa contiene affreschi di Giovanni Canavesio del 1492; 150 mq. con più di 500 figure, ben conservate; chiave al Municipio o presso il Vicario di Briga. La sorgente vicina, nel letto del torrente, è fresca e intermittente.

Da Briga passaggi nella VALLE DEL T. ARGENTINA: 1° Per il Colle Sanson m. 1740 circa, mulattiera, ore 5, fra la Testa della Nava e il M. Collardente m. 1777, accessibile comodamente dal Colle; 2° Per il Passo di Collardente m. 1601, sentiero, ore 5, tra il M. Collardente e il M. Saccarello m. 2200, accessibile per comoda via dal Colle; panorama amplissimo fin sulla Riviera; è libero l'accesso alla vetta orientale del Saccarello (statua colossale del Redentore). Discesa a Realdo in Val Verdeggia, a Triora e da qui a Taggia, per carrozzabile.


Strada ordinaria km 49,8 Dogana Italiana. La strada varca il Beónia, grosso torrente che scende dal Vallone della Miniera ed entra nella Gola di Gandarena o di Berghe, nome che le viene dai due paesetti di Berghe superiore e inferiore non visibili, in alto a occidente. È una delle più formidabili e pittoresche chiuse delle Alpi; castagni e pini allignano nei burroni laterali ed una ricca flora si annida nelle nicchie delle pareti di schisti e conglomerati, alte sino m. 300. La gola è lunga km 7 e offre paesaggi svariati. Strada ordinaria km 53,2 CONFINE FRANCO-ITALIANO m. 514.

Fra Tenda e il confine francese i lavori della ferrovia sono avanzati: anche questo tratto di 13 km è una continua successione di gallerie (sono 15 di cui 2 di m. 1500, 2 di 1200 e le altre fra i 200 e 400) e di ponti-viadotti (5, di cui uno a tre luci di m. 10 sul T. Levenza, uno a sette di m. 15 sul Levenza e Roja, altri 2 a tre luci di m. 15 e un ultimo a sei luci di m. 15). In complesso il tratto Vievola-confine Nord francese è di km 21 circa di cui 14 in galleria.

Strada ordinaria km 56,9 Fontan m. 434 (Hotel des Etrangers), Dogana francese.

Da Fontan e da Saórgio passaggi a BELVEDERE in Val Vesubia per il Vallone del Càiros, il Colle di Raus m. 1999 e il Vallone, di Graus (mulattiera).

Qui cominciano gli ulivi. La strada continua per gole strettissime e tortuose. Bivio per Saórgio, a sinistra, la strada che vi conduce è sostenuta da muraglioni l'uno su l'altro; il paese è curiosamente disposto a ripido anfiteatro verso Sud. Segue la Gola di Saórgio, magnifica; volgendosi indietro si scorge Saórgio in fondo alla strettoia delle rupi; paesaggio fantastico; il torrente ha scavato numerose marmitte di giganti; sulla parete della riva destra una lapide ricorda che la via venne costruita da Carlo Emanuele I; la valle si apre in una grande conca ricca di ulivi, la Roja scorre ancor stretta su regolari stratificazioni curiosamente messe a nudo dalla corrente. Strada ordinaria km 64,2 Giandola m. 300 (Hotel des Etrangers), al confluente della Roja e del Rio Màglia, con delle ville e palazzine.

Di qui diverge la strada che sale per arido vallone al Col de Brouis, km 8,6, m. 880, albergo (un sentiero conduce in ore 4,30 all'Aution m. 2080); scende a Sospello km 12, m. 349 nella V. della Bevera; risale al Col de Braus, km 12, m. 999 e con intricate giravolte cala a Scarena, km 10, m. 333; supera da ultimo il Colle di Nizza m. 377 e per Drap e Trinità perviene a Nizza, km 62, da Giandola. Servizio di AUTOMOBILI PUBBLICHE.


Strada ordinaria km 66,7 Breglio m. 327 (Hotel de Franca; Cacciardi), Dogana francese. Sulla sinistra della Roja lungo la via nazionale, dominato a Est dalla Torre della Crivella. Ruderi di antiche mura; vecchie case ad arcate; fontana sulla piazza.

Strada ordinaria km 70,3 CONFINE FRANCESE-ITALIANO m. 217. Appena passato il confine la Roja è incanalata in galleria per gli impianti idroelettrici italiani.

Il tronco francese in costruzione della Cuneo-Ventimiglia, lungo km 19, ha una ventina di gallerie varianti da m. 30 a 1886, per un totale di circa km 7. Notevoli 3 ponti-viadotti, di cui il primo a 4 archi (di cui uno di m. 48); il secondo di m. 40 e il terzo di m. 207 (8 archi di m. 18 e 9 di m. 7). Dopo la stazione di Bréglio la ferrovia si biforca per Nizza, dopo aver attraversato un breve tratto di territorio italiano con la galleria del M. Grazian di m. 3883.

Strada ordinaria km 71 Dogana Italiana di Piena. Si passano Ponte Fongarazzo e Ponte Ravai ai piedi di Piena o Penna m. 585; antico Castello genovese in posizione pittoresca, che fu teatro di sanguinose fazioni durante le guerre savoiarde. Galleria dell'Arma di m. 120 di lunghezza, poi un'altra ed ivi una grande centrale; le acque sono tosto riprese. Strada ordinaria km 79,2 Airole m. 103. Anticamente Areola; paese d'aspetto cupo; monumento commemorativo della costruzione della strada.

La vallata è per un bel tratto senza particolari cose degne di nota. Avvicinandosi a Ventimiglia si allarga, la Roja spazia in ampi ghiaieti ove si sparge l'acqua dell'ultima centrale (a destra). Ventimiglia vecchia appare sa di un colle, cinta dalle sue antiche mura turrite. Gran ponte della ferrovia poi la Ventimiglia moderna.

Strada ordinaria km 91,4 Ventimiglia m. 14 (vedi Liguria del T.C.I.).

Il tratto Sud della Cuneo-Ventimiglia, anch'esso in costruzione, sarà pure caratterizzato da gran numero di gallerie e di ponti (non meno di 20 delle prime e 10 dei secondi), su un percorso totale, dai confine franco-italiano a Ventimiglia, di km 17,300.

 

Cartolina del viadotto di Scarassoui (1928), simbolo della linea, posto immediatamente a valle del percorso elicoidale di Bergue (in alto a sinistra, rispetto all'inquadratura). Siamo nel tratto tra San Dalmazzo e Fontan, che apparteneva alla Francia fin dall'origine. La mancanza dell'elettrificazione (1935) colloca la cartolina nei primissimi anni di esercizio.

 


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