Pegli. La vista della celebre villa Durazzo-Pallavicini è al tempo stesso familiare e sorprendente. Familiare perché il complesso si è conservato intatto fino ai giorni nostri, ma sorprendente perché la piana è oggi completamente edificata da grandi volumetrie di condomini. |
Sampierdarena. La Lanterna vista da ponente è un altro classico soggetto totalmente perduto: il colle di San Benigno che arrivava fino al mare, prima degli sbancamenti e dell'apertura della Via di Francia, rappresentava la storica cesura che isolava il centro di Genova arrivando da Sampierdarena. Il mare stesso è anch'esso scomparso, con la costruzione dei bacini portuali di Sampierdarena, tanto che oggi la rupe della Lanterna si erge isolata in una distesa di cemento. |
Genova. Il porto di Genova appare qui nella sua forma più antica, non solo affollato di innumerevoli piccole imbarcazioni, ma con le banchine costituite da un semplice bordo poligonale che delimita aree sterrate. |
Genova. L'edificio della stazione di Piazza Principe è quello che conosciamo ancora oggi, ma alle sue spalle appare la classica tettoia ottocentesca dei binari tronchi della stazione originale: in seguito scomparirà prima le tettoia e poi gli stessi binari, lasciando il posto alla triste distesa asfaltata del XXI secolo. Sullo sfondo, la Lanterna si accompagna al Forte di San Benigno e all'omonimo colle, che pare già in corso di sbancamento (le sue terre verranno utilizzate per realizzare via via i bacini portuali). |
Genova. La costruzione del Ponte Monumentale sopra via XX Settembre fa datare la foto poco più tardi del 1890 (il ponte verrà completato nel 1895). Alle spalle del ponte, si vede ancora la vecchia Porta degli Archi (o di S. Stefano) lungo le Mura Nuove, dai fornici molto più piccoli, che verrà poi rimossa e ricomposta in via Banderali, a sud di piazza della Vittoria. |
Nervi. Se si esclude la pavimentazione moderna e l'attuale ringhiera, la scena appare identica a quella d'oggi, con la passeggiata pedonale di Nervi, la Torre Gropallo e la forma inequivocabile del Monte di Portofino per sfondo. Il ponticello a sinistra scavalca la linea ferroviaria. |
Camogli. Un altro elemento caratteristico dei nuclei ottocenteschi era l'assenza di percorribilità a mare (nemmeno pedonale), ben evidente in questa vista del borgo di Camogli, con la celebre cortina di palazzi che termina direttamente sulla linea di costa, addirittura senza spiaggia. L'approdo portuale si trova alle spalle del promontorio con la chiesa. |
Levanto. Il nucleo originale di Levanto, leggermente arretrato rispetto alla linea di costa, comincia ad allungarsi verso la stazione ferroviaria (1874-1970), realizzata al centro dell'ampia insenatura. Sullo sfondo, il binario svolta verso sinistra per affrontare la lunga galleria del Mesco che separa Levanto da Monterosso. |
Monterosso. Il viadotto ferroviario ad archi, ovviamente ancora a semplice binario, separa il nucleo storico dalla spiaggia. A sinistra, alle spalle del castello, in località Fegina si trova solo la stazione ferroviaria. |
Vernazza. La baia di Vernazza si presenta estremamente simile a come la si vede ancora oggi, anche se l'approdo era allora difeso solo dal promontorio naturale, mentre il molo verrà realizzato in più riprese. Il fabbricato sul bordo destro era la stazione: l'edificio esiste ancora oggi ma la stazione è stata portata all'altra estremità della breve galleria Riola. |
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