Castello Sforzesco. Da sotto il passaggio coperto si inquadra il fronte interno della Torre del Filarete. Curando adeguatamente l'esposizione, rimane leggibile in trasparenza anche l'immagine divulgativa della Pietà Rondanini sullo striscione sopra il passaggio. |
Castello Sforzesco. A primavera 2016 nel cortile del castello, così come in altri luoghi della città, si piantano delle aiuole con "fioritura di campo", permettendo così un insolito accostamento di papaveri alle forme massicce delle mura. |
Castello Sforzesco. |
Castello Sforzesco. Il cortile della Rocchetta. |
Pietà Rondanini. La Pietà Rondanini è l'opera estrema di Michelangelo, che la incominciò nel 1552-53, per poi riprenderla e modificarla in profondità a partire dal 1555, lavorandovi fino a pochi giorni prima della morte (1564), tanto da lasciarla incompiuta e con tracce evidenti delle versioni iniziali. La disposizione verticale delle figure di Cristo e di Maria, concepita dall'artista ormai più che ottantenne, era fortemente innovativa per l'epoca e ancora oggi mostra una forza drammatica senza pari. Acquistata dal Comune di Milano nel 1952 da una collezione privata, la Pietà rappresentò il fiore all'occhiello del nuovo allestimento museale del Castello Sforzesco, che veniva riaperto nel 1956 al termine della ricostruzione postbellica. L'intero allestimento è stato considerato una pietra miliare nella museografia moderna; leggiamo infatti dalla Guida Rossa del TCI (ediz. 1982):
La Pietà veniva collocata come conclusione - fisica e concettuale - del percorso di visita del piano terreno, ed è qui ritratta pochi mesi prima del trasferimento nella nuova sede, che vedremo tra poco. |
Pietà Rondanini. A maggio 2015 la Pietà "ha cambiato casa", come recita lo slogan del Comune di Milano, abbandonando la collocazione storica dell'allestimento BBPR, ed è ora posta nell'ex Ospedale, un piccolo padiglione sul lato del cortile principale, in restauro da tempo. Una delle motivazioni ufficiali del trasferimento è stata la presenza di barriere architettoniche (rampe di scale) nell'allestimento precedente, anche se alcuni hanno ritenuto che si sia voluti andare incontro soprattutto alle aspettative di un turismo più "mordi e fuggi". Personalmente, continuo ad avere una significativa preferenza per la raffinata versione BBPR, pur riconoscendo che anche quella nuova ha il suo fascino e dà grande rilievo a questa eccezionale statua, oltre a permetterne un'ottima fotografabilità. |
Pietà Rondanini. I due allestimenti a confronto: quello attuale a sinistra e quello BBPR a destra. |
Pietà Rondanini. La vista dal retro - cioè dal punto di ingresso del visitatore - dell'allestimento BBPR, per ora rimasto integro. Il visitatore, scesa la gradinata, veniva introdotto alla vista della statua, collocata in posizione raccolta all'interno della struttura poligonale a pannelli. Nel riquadro in basso a sinistra, si vede invece il nuovo allestimento, con la statua collocata al centro dell'ambiente, arioso e giustamente severo. |
Pietà Rondanini. L'allestimento BBPR in una foto d'epoca del Comune di Milano... ...e un celebre scatto di Pepi Merisio. La statua è ovviamente mostrata nella sua versione anteriore al restauro del 2005 che la ripulì radicalmente (forse fin troppo...) dalla patina del tempo. |
Galleria d'Arte Moderna. Nella Villa Reale di Via Palestro, la Galleria d'Arte Moderna offre un quadro piacevole e multiforme della pittura e scultura ottocentesca. Il bronzo di Luigi Secchi "In riposo" (1883). |
Foto 7-16/50 ^ Indice ^ Pag. successiva >>